6° TRAIL DEL MARGANAI - Buggerru
(Domenica 19 Marzo 2023)
14.3
Km 703 D+
Dopo
tutta una giornata rinchiusa in un pronto soccorso, son stata costretta a fare
14 giorni di stop totale da qualunque sport (compreso quasi quasi il divieto di
fare pure le scale di casa/ufficio) in attesa di accertamenti medici che
fortunatamente poi sono risultati positivi.
E
così arriva l’ok per poter fare nuovamente qualche uscita, ma “mi raccomando:
solo sul piano e senza esagerare, non metterti ora a fare scalate!”.
Riprendo alternando camminata e corsa.
Pian piano riconquisto i 10 km.
Non corro più da lumaca, ma proprio da bradipo.
Ma con un bel chisenefrega mi godo la gioia data dall’aver potuto lasciare
nuovamente il divano!
In
tutto questo continuo a tenere d’occhio la pagina facebook del Trail del
Marganai, dove continuano a pubblicare il countdown della scadenza delle
iscrizioni.
La voglia di mettermi in gioco c’è ed è tanta, ma la salute dice di andarci
cauta.
Che
faccio?!
Scarto a malincuore la 25 Km che in questa edizione toccherà per la prima volta un altro stupendo angolo della costa: Cala Domestica
SIGH, ora come ora non posso permettermela.
La
13 Km?? Potrei provare.. almeno rivisito la Galleria Henry. Poi come andrà
andrà..
Aspetto
fino all’ultimo giorno, continuando a monitorare eventuali evoluzioni della mia
salute, e procedo all’iscrizione coinvolgendo anche gli amici UrbanRunners
Cagliari: Paolo correrà la 25 km, Stefania e Luisa e Antonella invece
correranno nella 13 Km.
Coinvolgo anche l’amico Massimiliano che entusiasta si organizza per correre la
sua primissima gara di Trail Running (13 Km per iniziare). Purtroppo però
all’ultimissimo minuto anche lui è costretto a rinunciare. SIGH! Recupereremo
alla prossima.
Per quanto riguarda il mio Socio Roby, fermo anche lui ai box dalla corsa per
dolori vari, mi convince all’ultimissimo istante a iscriverlo alla 25 Km che
spera di riuscire a percorrere almeno camminando. Purtroppo però il referto
della radiografia ritirato qualche giorno dopo l’iscrizione parla chiaro: 2
costole fratturate e quindi mettendosi l’anima in pace, decide saggiamente che
è il caso di starsene buono buono facendo il minimo sforzo presenziando, ma
senza gareggiare.
La
domenica sveglia presto: 100 Km e 1 ora e mezzo di macchina mi separano
dall’inizio di questo nuovo viaggio avventura.
Con il mio boy Nico arriviamo verso le 7.40 a Buggerru.
Lungo la via principale del paese becchiamo Roby intento a cercarsi un posto per scattare qualche foto agli atleti della 25 Km che stanno iniziando a sistemarsi sotto il gonfiabile. Proprio dove si sta dirigendo il nostro Paolo che incontriamo poco più avanti.
Saluti
e foto non si risparmiano. Procedo al controllo zainetto e materiale
obbligatorio e al ritiro del mio pettorale di gara. Fatto tutto mi posiziono
oltre il gonfiabile per far foto e video ai trail runners pronti allo start!
La prossima è la mia.
Arrivano intanto Antonella e Claudio (quest’ultimo sarà una delle 2 scope della mia gara) e Stefania e Luisa.
A pochi minuti dalla partenza arriva anche un'altra cara amica Maria Grazia accompagnata da marito e sorelle. Purtroppo non è possibile effettuare iscrizioni sul posto e quindi sotto autorizzazione dello staff, questi ultimi, cammineranno su alcuni sentieri delle gare in autonomia.
Alle 9.25, piccolo briefing sotto il gonfiabile e la lettura dell’ormai consueto testo che anticipa ogni distanza di gara di ogni edizione di questo trail:
"Fratelli corridori, vedo nei vostri
occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore. Ci sarà un giorno in
cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e
spezzeremo ogni legame di fratellanza. Ma non è questo il giorno! Ci sarà l'ora
della pioggia e delle ginocchia sanguinanti, quando le nostre forze saranno
giunte al limite. Ma non è questo il giorno! Quest'oggi noi corriamo, per tutto
ciò che ritenete caro su questa bella terra, vi invito a resistere. Atleti del
Trail del Marganai, "Vola Solo Chi Osa Farlo"!
Perciò Volate!"
SI PARTE!
Che il mio “viaggio” abbia dunque inizio.
Passo
dopo passo ci dirigiamo in salita dal Porto verso il Comune. Saliamo sulla
scalinata fianco pizzeria e sempre in salita procediamo verso la Galleria
Henry.
Più
vado avanti e più son costretta a fare affidamento solamente sulla luce del mio
faretto.
Cerco di fare qualche video, ma mi accorgerò solo alla fine della mattinata che
ho solo perso tempo: non si vede nulla, giusto un flash impazzito a causa del
raggio di luce che continuo inconsciamente a spostare da una parte all’altra
della galleria muovendo la mano con la quale sostengo il faretto mentre sto
correndo!
Continuo
a sprecare energie per dei video che poi cancellerò. Ad un certo punto sento
una voce sempre più insistente.
Noemi?
Noemi?? NOEMI???
Mi
pare di sentire solo i passi miei e di un'altra persona (quella che dal
bisbiglio iniziale, ormai sta urlando). Presumo quindi che questa ragazza, stia
cercando di capire se quella sagoma che vede poco più avanti, la mia sagoma,
sia una sua amica.
Rispondo: Sono Roby!
La
mia risposta non la tranquillizza per niente e anzi, alzando ancora di più la
voce, urla:
NOEEEMIIII
DOVE SEI NOEMI?! AIUUUTOOOOOO
e sempre fra se e sé:
DEVONO ESSERE ANDATI AVANTI, NON VEDO NULLA!
AIUUUUUUTOOOOO
Cammino.
Illumino bene davanti e dico
Ora
vedi? Dai vieni!
Proseguendo,
ci distanziamo leggermente e sento nuovamente la voce che si lamenta.
Le faccio notare che “puoi usare anche la luce del cellulare se lo hai”.
Di risposta: “grazie, non ci avevo pensato ..l’ho bloccato bene, ora cerco di
prenderlo ..ma quella è l’uscita?!”
Sì,
in lontananza si intravvedeva la luce della prima uscita, verso uno dei balconi
sul mare.
Tranquillizzata,
io avanzo.. e luce sia!
La giornata è un po’ nuvolosa, ma il panorama, se pur con colori non brillanti, è ugualmente spettacolare!
Proseguo
e via di nuovo dentro un'altra ala della Galleria fino ad una nuova uscita
all’aria aperta in un altro balcone sul mare.
Ed ecco il mio Socio Roby intento a scattarci delle foto!
Grazieeee
Nuovamente dentro la galleria. La parte più buia.
Poco più avanti eccoci all’uscita definitiva sul piazzale panoramico, dove chi visita la Galleria da turista arriva con il trenino.
Faccio giusto in tempo a pensare che in questa salita nell’edizione precedente trovammo Tore Orrù a regalarci attimi di questa fatica, che alzando lo sguardo riesco a scorgere la sua sagoma.
Ma
non dovevi andare a scattare foto agli atleti che passavano a Cala Domestica?
Mi risponde che arriva proprio da lì: passato l’ultimo, si è precipitato qua
per noi!
Non posso far altro che ringraziarlo e proseguire fino al pianoro.
Raggiungo
il falso piano e mi dirigo verso la Via Crucis. Gioisco per il fatto che la si
farà in discesa ;)
Arrivata al pozzo, la mia mente mi riporta nuovamente all’edizione precedente, questa volta per un fatto non bellissimo: poco più avanti misi il piede su una pietra, la pietra si sposto e la mia caviglia, già dolorante dal trail precedente, si piegò procurandomi una bella fitta dolorosa.
Questa volta non accade. Tutto scorre come deve e procedo. Del resto sono in discesa e in discesa riesco a dare quel qualcosa in più. Anche oggi! Anche se il fondo è di pietre e pietre e pietre che si spostano a quasi ogni appoggio delle scarpe.
Continuo
a scendere, fino a trovare i volontari che mi indicano un single track.
Abbandono dunque lo sterrato pietroso per un bel sentiero panoramico sopra
Buggerru.
So già che questo single sarà anche percorso di rientro e non solo della mia gara, ma anche delle altre 2. Ed ecco che infatti iniziano ad arrivare alcuni atleti in senso contrario. Del resto quelli della 25 sono partiti un ora e mezzo prima di noi. Fossimo partiti con meno distacco, questi incontri sarebbero avvenuti più avanti e non in questo punto dove, essendo stretto, per farli passare, sono costretta a spostarmi completamente di lato e fermarmi. E questo avviene per diverse volte.
Arrivo
ad un bivio. Cerco i nastrini arancioni, ma ne vedo solamente giallo-neri e
bianco-rossi ed entro in confusione sbagliando. Distratta da altri pensieri
invece di andare dritta nel sentiero fatto altre volte sia in gara che in trail
autogestiti, vado a sinistra. Dopo un bel po’ non vedo più nastrini. Mi fermo.
Con il cellulare controllo la traccia. SI’, accidenti! Sono fuori traccia. Che
faccio? Mi guardo alle spalle e ..NO, non lo rifaccio quel salitone!
Continuando a scendere arriverò in strada e poi mi toccherà comunque risalire
per andare verso l’inizio del Cammino delle Cernitrici. Salita in omaggio
dunque e pure KM in più. Decido comunque di andare avanti. Finisce la discesa e
cammino in salita sull’asfalto.
Arrivo
all’attraversamento e parlo con chi sta presidiando il punto che segna il mio
numero di pettorale. Gli dico che ho sbagliato ad un bivio e che mi è toccato
fare pure strada in più. Vedendolo scettico, glielo dimostro pure con la
traccia alla mano. Alla fine mi chiede se desidero continuare. La mia secca
risposta A MAROLLA! Diverte gli altri che si mettono a ridere e riparto.
Eccolo
là il Cammino delle Cernitrici. Bellissimi tornanti in salita ricoperti in
diversi punti da candide pietre bianche. Salendo scorgo una faccia amica, il
caro Manrico: Robertina girati che hai un bellissimo sfondo con Buggerru CLICK!
Graaazie!!!
Anche questo pezzo toccherà farlo a bastone e già prevedo di divertirmi scendendo di corsa, soprattutto in dei punti parecchio tecnici.. ma mentre quei pensieri vagano nella mia mente, rallento sempre di più.. la salita proprio non mi va giù. Mi sento come dentro un video che viene trasmesso al rallenty. Fotogramma per fotogramma guadagno millimetro su millimetro di dislivello positivo.
Si
continua a salire ..ed ecco che la mente inizia a giocarmi brutti scherzi.
Cerca di farmi sentire in colpa per lo sforzo a cui sto sottoponendo il corpo
dato che non sono al top ne di salute e ne di allenamento. Cerca quasi di farmi
desistere e farmi abbandonare. Inizia una bella lotta mentale con la parte di
me che dice: ormai siamo quasi alla fine della salita, perché dovrei mollare? E
poi comunque dovrei rientrare.. tanto vale che continui in gara.
Con
questa battaglia che in parte mi demoralizza, arrivo alla fine della salita,
dove è posizionato il ristoro. Bevo dell’acqua e riparto: finalmente in
discesa!
E
finalmente silenzio anche dentro la mia testa.
Mi
ritrovo ad ammirare tutto ciò che mi circonda. Dalla natura ai vari resti dei
villaggi minerari con tanto di grotte chiuse da delle inferriate, fino ad
ammirare Buggerru e il mare in lontananza.
Discesa. Corro. Qualche pausa ogni tanto, compresa quella per salutare al volo Maria Grazia e company anche loro in discesa su questo sentiero.
Corro.
Raggiungo
Antonella passatami davanti quando ho sbagliato percorso e iniziamo un bel tira
e molla: in salita si prende il vantaggio, in discesa la riprendo.. e così
praticamente fino al gonfiabile.
Abbandoniamo
il Cammino delle Cernitrici insieme, attraversiamo nuovamente la strada
provinciale e via nuovamente in salita per riprendere il single sul quale siamo
già passati all’andata.
In un punto noto uno zaino e continuando vedo una macchina fotografica poggiata
in terra e mi dico: mi sa che la prendo e scatto qualche foto da sola.. dove sarà
andato/a il/la proprietario/a?
Non faccio in tempo a finire il pensiero che poco più avanti scorgo il mitico
Arnaldo!!!
Dunque sei tu che hai seminato attrezzature sul percorso ehehe
Scambio 2 parole che lo distraggono (e quindi a me niente foto) e proseguo fino
a perderne la voce.
Il
tira e molla con Antonella continua.
Siamo nuovamente sulle scalette che ci portano sulla strada principale del
paese.
Poche centinaia di metri e siamo arrivate.
Lei taglia il traguardo e poco dopo viene annunciato anche il mio arrivo.
MEDAGLIA!
Viaggio finito.
Un sorriso compare nel mio volto.
I miei amici sono lì che mi accolgono con gioia..
Mi assale la stanchezza. Sono distrutta e questo mi rende nervosa e tanto
demoralizzata.
Cerco
di continuare a sorridere.. del resto in un modo o nell’altro l’ho portata a
termine (e non sono nemmeno ultima!).
Ma
eccole nuovamente lì le 2 voci nella mia testa: “è normale che ti senti così,
non hai praticamente allenamento, non dovevi nemmeno farla” mentre la voce
cattiva risponde “erano SOLAMENTE 13 km (anche se poi in realtà ne ho fatti
quasi 15 a causa dell’errore) se non riesci a fare nemmeno questi, cambia sport,
sei troppo scarsa!”.
Il nervoso di questa battaglia interna mi fa scendere anche qualche lacrima ☹
Cerco di nasconderle (invano) mentre mi dirigo verso la macchia per cambiarmi.
Gli Amici se ne accorgono e non mi mollano e sono lì ad abbracciarmi e a
cercare di tirarmi su.
Chissà..
magari a breve mi organizzo davvero un torneo di carte.
O riprendo le canne da pesca.. chissà.
Una
volta cambiata, mi riprendo e tutti insieme continuiamo a goderci la giornata
con l’ottimo pranzo offerto dall’organizzazione.
Ringrazio
tutti i cari amici che sono stati presenti in questa, nonostante tutto,
bellissima giornata.
La ripeterei? SI!
E quelle voci? MUTE!!!
Del
resto è sempre giusto lottare per un qualcosa che piace e che generalmente ci
fa stare bene.
E i trail per me sono così.
Grazie
a tutti gli organizzatori del Trail del Marganai.
Come
sempre un ringraziamento speciale anche a tutti i volontari presenti sul
percorso, ai ristori e alla partenza/arrivo.
Alla
prossima!
Del
resto com’è che si dice?!
VOLA SOLO CHI OSA FARLO
io OSO!
io VOLO!
Foto: Roby Ziri, Manrico Cara, Tore Orrù, Stefania Pirroni, Maria Grazia Paderi ...e mie!
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