domenica 13 marzo 2022

TRAIL DEL MARGANAI - Buggerru (13/03/2022)

TRAIL DEL MARGANAI - Buggerru

(Domenica 13 Marzo 2022)
24 Km 1.192 D+

 


Distanze disponibili dichiarate sul regolamento: 22km (1.050D+), 36km (1.900D+) e 58km (3.000D+) oltre alla non competitiva di 11km (560 D+).

Nell’ultima gara Trail abbiamo affrontato la 34km.
Per questa decidiamo di prendercela in “rilasseria” e, con gli Amici del gruppo UrbanRunners Cagliari (Roby, Paolo, Aldo, Simone, Gino), mi iscrivo alla 22km.

Dopo una notte quasi del tutto in bianco, alle 5 e qualcosa mi alzo definitivamente. Solita preparazione dello zainetto trail, doccia, colazione e via in direzione Buggerru, non prima di aver recuperato il mio Super Socio Roby.

Lungo strada incrociamo il caro Aldo e, direttamente a Buggerru, gli altri amici!




Ritiriamo pettorale e pacco gara e salutiamo il gruppo della 36 km che a breve inizierà il proprio “viaggio”.


Zainetto, casco, luce frontale.. mascherina. Ho tutto!


La giornata inizia scaldarsi. Della pioggia prevista, nemmeno l’ombra.

Niente giacca, che comunque metto dentro lo zainetto.
Quasi quasi nemmeno la termica serve.. ma la tengo, non sia mai che in cima ci sia più freschetto.



Siamo pronti!

Briefing breve sotto il gonfiabile e parte il rito che caratterizza gli START delle gare competitive del Trail del Marganai:

"Fratelli corridori,

vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore.

Ci sarà un giorno in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza.

Ma non è questo il giorno!

Ci sarà l'ora della pioggia e delle ginocchia sanguinanti, quando le nostre forze saranno giunte al limite.

Ma non è questo il giorno!

Quest'oggi noi corriamo, per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra, vi invito a resistere.

Atleti del Trail del Marganai, "Vola Solo Chi Osa Farlo"!

Perciò Volate!"

 

Ore 9.01 SI PAAAARTEEEE

Dal porto subito in salita lungo la strada principale del paese. Svoltiamo su una strada a destra e continuiamo la salita che ci porterà fino alla Galleria Henry.


Foto Giorgio Piras


 

Dopo un po’, una voce: “aiuto sembra la via Crucis”
“Questa E’ la via Crucis” rispondo e ci ridiamo su.

Abbandoniamo la salita ed entriamo nel cancello della Galleria Henry. Vedo quasi lanciare i caschetti da parte dei volontari in direzione degli Atleti che ne sono sprovvisti e via dentro la Galleria!



Accendo la luce frontale. Presto attenzione al suolo dove ci sono le rotaie del trenino e occhio alle pareti in alcuni tratti più strette, in altri più larghe, in altri più basse.


Per 2 volte entriamo e usciamo dal buio ritrovandoci in dei bellissimi balconi sul mare. Tante volte mi sono promessa di visitare questa Galleria, ma ancora non ne avevo avuto l’occasione. Ora se pur di fretta, di corsa, finalmente eccomi qua! Per il trenino se ne parlerà un'altra volta ehehe






Finita la galleria, abbandoniamo caschi e luci ai volontari che ce li faranno ritrovare all’arrivo (grazie!), ci godiamo un ulteriore balcone sul piazzale e via nuovamente in salita, dove troviamo Tore che non manca di regalarci nuovi ricordi, questa volta con sfondo marino.


Salendo mi sfugge un “pittica sa basca” (=accidenti, che caldo opprimente) e subito arriva la risposta da una ragazza: “…eeee qualcuno si è vestito troppo?!?”
Lei è in magliettina, io termica e magliettina. E intanto un bellissimo sole continua a scaldare sempre di più.


Foto Valeria Corona

Questa salita me la ricordavo tosta, ma breve.. devono averla allungata!

Da qui che finisco di elaborare il pensiero, finisce anche la salita ed eccomi sull’altopiano di Planu Sartu dove ammiro un sempre stupendo panorama.. e che colori!


Riprendiamo a correre lungo la Via Crucis, ma questa volta in discesa con vista sull’abitato di Buggerru. E mentre continuo ad osservare verso valle, ecco che il piede sx si poggia sulla pietra sbagliata e si gira nuovamente come già mi era successo al Trail di Capoterra
AHIAA


Ad ogni appoggio questa volta sento dolore.. sigh!
Ad ogni modo, qua non posso rimanere, quindi continuo correndo quasi zoppicando fin tanto che non mi ritrovo a calpestare terra battuta in un single fra salite e discese e inizio a sentire meno dolore. BENE! :D

Mi distraggo osservando dall’altra parte del paese la salita del Sentiero delle Cernitrici che a brevissimo dovrò affrontare. E mi diverte vedere i tanti piccoli evidenziatori che camminano in salita evidenziando appunto i tornanti.


Arrivo sulla strada che attraverso, mentre saluto come sempre i volontari che trovo lungo il percorso e faccio anche io l’evidenziatore in salita anche se dopo le prime decine di metri non la trovo più così divertente. Man mano che salgo, non ho nemmeno la voglia di voltarmi a vedere il bellissimo panorama che so di esserci.


E deve aver capito il mio pensiero anche l’amico Manrico posizionato in questo punto, che mi saluta e ride. Lui sì che si diverte vedendo la nostra sofferenza e immortalandola in dei bellissimi scatti.


Più avanti un ragazzo fermo. Chiedo se va tutto bene, come mio solito vedendolo dolente. Il suo problema sono le calze! Spesso si dà importanza solo alle scarpe, ma anche le calze, come tutto l’abbigliamento, hanno una grande importanza. In questo caso, sono troppo strette e quasi gli bloccano il sangue. Prosegue.. ma a breve lo ribecco fermo in compagnia di una ragazza che mi chiede se per caso ho un coltellino per tagliare l’elastico.

“No, mi spiace” e li lascio mentre con qualche pietra appuntita cercano di rimediare al problema.



Ancora salita su questi tornanti di pietre bianche.

In tutto questa salitina dovrebbe essere di circa 3 km ..eccone la fine!

Inizia un saliscendi su strada sterrata e inizio a dubitare di riuscire a terminare questo viaggio. Non riesco quasi più a correre nemmeno nei tratti di discesa. Vengo colta da un malessere generale con capogiri, sicuramente dovuto alla stanchezza per non aver dormito quasi nulla la notte precedente. Continuo ad alternare piccolissimi tratti di corsa alla camminata veloce. Fra meno di 1 km dovrebbe esserci il ristoro.. forse è il caso di fermarmi. 

Arrivo al ristoro e come un automa proseguo!

Ancora saliscendi e dopo un'altra salita di 1 km circa eccomi al 15° km dove è stato allestito il secondo ristoro.

Vedo tanto buon cibo da mangiare, ma mi accontento dei morsi che ho dato al mio panino lungo il percorso e mentre mi avvicino sempre di più, al loro “cosa ti possiamo dare? Cosa vuoi?”, rispondo “UN LETTO!”

Non lo hanno.. ehehehe “Dai che ora è tutta discesa!”

Non prendo nulla e proseguo. Una salitina mini con entrata in un cancello e via realmente di discesa per circa un km su un single. Voglia di correre, saltami addosso.. il malessere ogni tanto si ripresenta e la testa gira, ma mi sgrido e cerco di darmi forza: se non corri nemmeno in discesa, non arrivi più! E così riprendo.


Continuo a correre anche nel successivo saliscendi.

E idem quando arrivo a costeggiare la cava che vedo ogni volta che salgo con gli amici parapendisti per raggiungere il decollo nelle giornate buone per volare.



Ora però devo abbandonare la stradina che conosco e seguire la freccia e le bandelle che mi indicano un single lungo il canale.

Concentrazione al massimo e via di corsa lungo questo single track ..di quelli che piacciono tanto a me.. CORRO!

Pure la caviglia non si lamenta e io continuo a correrci come non mai, recuperando anche qualche Atleta.


Finita la pacchia ecco nuovamente salita.

 

Foto Valeria Corona

 

Sento la voce di una ragazza che parla al telefono . Capisco che sta chiedendo soccorsi per un ragazzo che non ce la fa più, ma del ragazzo non c’è traccia.. la sento che dice che ha ripreso a muoversi.. che sta camminando davanti a lei.

La supero, e mentre lei continua a parlare al telefono, raggiungo il ragazzo. Seduto. Stremato. Scambio qualche parola con lui  fermandomi. Mi dice di continuare, che lui pian piano riprenderà. Cerco di incoraggiarlo dicendogli che questa è l’ultima salita.. l’ultimo sforzo, poi raggiungiamo l’asfalto e si va in discesa fino a Buggerru.
Mi risponde a fatica e mi incita ad andare.. e vabbè, proseguo!

 

Foto Valeria Corona

 

Continuando a salire fra rocce, cespugli e varie, finalmente raggiungo la strada.. ma.. maaa.. dov’è l’asfalto?!?!?!? Qualcosa non torna nei miei calcoli..

Con le poche energie che mi rimangono, raggiungo correndo altri “viaggiatori”.

La strada è in discesa e in lontananza vedo una freccia che ci indica di andare a sinistra. Arrivata sul punto dico “a sinistra!”. Alcuni non mi sentono e proseguono sullo sterrato.. cerco di urlargli contro per farli fermare e nel mentre vedo un altro ragazzo che arriva proprio da lì: anche lui non ha visto la deviazione ed è arrivato fino alla strada provinciale.

Da qui inizia la tortura finale!
Un vertical fino alla strada asfaltata (quella giusta).

Dai dai dai è l’ultimo sforzo!

Penso al tipo al quale avevo detto che l’ultima salita era quella precedente.. chissà le maledizioni che mi manderà quando scoprirà che deve fare pure questa che è pure peggio di quella. Mooolto peggio!

Ogni tanto prendo fiato e mi giro con la scusa di guardare il panorama.

Nella stradina sterrata alla base di questa salita ogni tanto qualcuno va dritto e non so da dove tiro fuori il fiato per avvisare che devono tornare indietro e salire..

Riesco ad avvisarne una decina di persone, compreso un ragazzo che invece di tornare indietro e prendere il sentiero dal principio, viene su in linea diretta verso di me a tipo capretta. Appena mi raggiunge mi ringrazia abbondantemente dicendomi che dovrebbe essere il primo della 58 km (già qua?!?!?!).. e che gli ho salvato la posizione in classifica “appena arriviamo giù, ti offro una birra! Grazie ancora!”

Lui sembra ancora stracarico di energie. A parer mio potrebbe fare anche un altro giro! Ehehe Continuo a salire piegata quasi a parlare con tutto il microcosmo che mi circonda: insetti vari, con le pietre da scavalcare e con quelle da evitare, con cespugli/rovi da schivare, con tutto quello che i miei occhi  mettono a fuoco.

Davanti a me si materializza un ragazzo del Team del Marganai. Dico.. ma ti pare un bel posto per metterti a farci foto? Ehehehe
Lo avviso dell’incrocio non segnalato a dovere e lui provvede subito ad avvisare.

To’, mi raggiunge un ragazzo della media. Faccio passare e mi fa: “certo che sono stati proprio cattivi a mettere questa salita al trentaseiesimo chilometro”.

Penso anche a quelli che se lo ritroveranno al loro 58°!

Mi siedo in una bella roccia.. ora come ora sei più comoda di una poltrona!!!

No, non è vero, non è nemmeno morbida e penso che mi sto gelando con il venticello che si sbatacchia sul mio busto fradicio di sudore. Se rimango ferma devo coprirmi. Penso alla fatica di dover tirare fuori dallo zainetto la coperta termica ahahah e mi rialzo. Vedo la staccionata.. visualizzo l’asfalto anche se ancora non lo vedo. Ma so che è là!

Lo raggiungo. Mentre scavalco la staccionata con una gamba, rimango seduta per un po’ Scambio 2 chiacchiere con chi sta lì di presidio e riparto.

Ora è realmente asfalto e tutta discesa fino alle case.

Corricchio.
Penso che una volta arrivata mi sdraierò in terra.

 



Ecco le case.. un signore affacciato mi chiede se voglio pranzare e sorridendo rispondo che accetto volentieri.. ma proseguo.

Scale, strada, scalette, strada, altre scale, strada.. ecco il porto..

ecco il gonfiabile..


ecco la mia medaglia!!!!


 

CHIUSA!

22 km che poi si sono rivelati 24 km (anche qualcosina in più dato che in galleria non prende il gps).


Mi siedo nel marciapiede, al sole. Quasi non riesco a parlare.. ma dentro di me ho il sorriso.. felice di aver chiuso anche questo viaggio. Di non aver mollato all’undicesimo.

E felice pure di aver aiutato alcuni atleti nell’indicargli il percorso giusto.. alcuni dei quali ora mi raggiungono per ringraziarmi nuovamente.

Pian piano mi riprendo e vado a cambiarmi, per poi andare con gli amici al ristoro finale dove ci danno il pranzo. Purtroppo non riesco a godermelo come si deve e infatti sono costretta a lasciare quasi tutto il cibo sul vassoio SIGH


 


Una volta ripreso fiato, eccoci ad incoraggiare ed applaudire i nuovi arrivati, chi della 36 km chi della 58 km, anche se in realtà sono tutte aumentate di 2 km a causa della galleria e di altre piccole deviazioni.

Assistiamo alle premiazioni e salutiamo gli amici e Buggerru.



Appuntamento alla prossima edizione.


Grazie a tutto il team del Marganai per averci regalato questa nuova avventura in un posto spettacolare.

Grazie come sempre a tutti i volontari presenti sia sul percorso, che nei ristori, che nella distribuzione del cibo post gara 😊

Grazie ai carissimi Amici, gli URBANRUNNERS CAGLIARI, sempre presenti 💞


#Trail #TrailDelMarganai #Buggerru #ioCorroQui #RunLovers #PeriltempoCètempo #LumacaFelice #StopWar

  

3 commenti:

  1. Come al solito,i tuoi report sulle gare,mi portano in giro per posti bellissimi,senza stancarmi e senza acido lattico nelle gambe...Thanks

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    1. Grazie Manrico 🤩
      Uno dei miei lettori più fedeli 😘

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  2. Thanks you Roberta, senza la tua segnalazione sarei passata dritta non avendo visto la freccia per la salita.

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