7° TRAIL DEL MARGANAI - Buggerru
(Domenica 17 Marzo 2024)
25.18
Km 964 D+
Se non riesci a portare a termine un qualcosa puoi cambiare totalmente ..oppure insisti!
E così, nonostante la delusione al Trail delle Miniere con una 25 Km interrotta
a 20 Km (con poco più di 1.000D+), decido di insistere e procedo a iscrivermi
nuovamente ad una VENTICINQUE KM!
Il Trail del Marganai
quest’anno prevede ben 4 distanze: 17 Km (650 D+), 25 Km (750 D+), 46 Km (2.000
D+) e la super novità, la 95 Km (4.600 D+).
NOVANTACINQUE.. quasi 4
volte tanto quello che dovrò affrontare io.
Quel 95 mi fa sembrare quasi
ridicola la mia distanza ..e me la fa sentire pure più leggera di quello che
realmente sarà. Ma so benissimo che pure 25 Km sono una distanza di tutto
rispetto. Alterno quindi momenti dove sono veramente preoccupata (soprattutto
per non aver chiuso il Trail precedente) a momenti in cui mi dico.. ppuuuffff
25 km.. briciole! :D
Emozione già dal sabato
quando continuo ad aggiornare la pagina del Trail per avere notizie di chi
dovrà affrontare la distanza più lunga. La partenza è prevista per le h.16.00 del
sabato e dopo un po’ iniziano a spuntare le prime foto di questi eroi!
Mi chiedo pure quale sia il
confine che trasforma una persona da eroe in folle. Tanta tantissima stima per
questi ultra runners, tantissimi dei quali miei amici.
Appena apro gli occhi
alle ore 4.27 del mattino della domenica, una volta resami conto di essere
sveglia, il pensiero va subito a loro che chissà a che altezza della traccia sono.
Scopro solo una volta arrivata a Buggerru che i primissimi erano già a una manciata
di km dal gonfiabile (il primo ha chiuso 95 Km con oltre 4 mila D+ in 11h 35’ 24”).
Procedo con la
preparazione dello zainetto: camel bag riempita, materiale di primo soccorso,
giacca a vento, riserva alimentare: tutto pronto!
Doccia e via a recuperare
il mio Socio Roby Ziri per proseguire verso Buggerru.
Arriviamo pochi minuti
dopo le 7. Gli iscritti alla 46 Km sono già partiti.
Veniamo accolti da un bel
freschetto gelido che mi convince a mettermi la termica sotto la maglietta
rigorosamente URBANRUNNERS CAGLIARI!
Salutando i vari amici,
ci dirigiamo al controllo materiale e al ritiro pettorale e pacchi gara. Foto ricordo
con diversi amici ancora belli freschi prima della partenza. Foto di squadra
Urban e siamo già al briefing pre-partenza.
E in questi pochi minuti
che ci separano dallo start, ecco che arriva prima Claudio Collu il Merendero
per eccellenza e pochissimi minuti dopo Luca Maini a chiudere entrambi la propria
95 Km ..acclamati da tutti! MITICI!!!
"Fratelli corridori,
vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore.
Ci sarà un giorno in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo
gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza.
Ma non è questo il giorno!
Ci sarà l'ora della pioggia e delle ginocchia sanguinanti, quando le nostre
forze saranno giunte al limite.
Ma non è questo il giorno!
Quest'oggi noi corriamo, per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra,
vi invito a resistere.
Atleti del Trail del Marganai, "Vola Solo Chi Osa Farlo"!
Perciò Volate!"
5….4…3…2…1
Partitiiiiii
Come sempre essendo la
partenza dal Porto, ci si ritrova ad affrontare subito la prima salita. Si
risale la Via Roma e poi le scalette che affiancano il Ristorante/Pizzeria “La
Baia da Tore”
SDOOONGGG
Fortunatamente abbiamo i caschi, altrimenti ci sarebbe stato da fare il primo
soccorso per una testa spaccata: un ragazzo salendo con lo sguardo basso sulla
scalinata, ha preso in pieno una grondaia, troppo bassa e sporgente. Ma grazie
al casco che lo protegge, iniziamo a riderci su e continuiamo a salire verso la
Via Crucis!
Ecco l’ingresso della
Galleria.
Luci accese e viaaaa dentro!
Sembra più corta, o sono io
più in forma? o forse perché le altre volte ci facevano passare su più balconi
sul mare, mentre in questa edizione solo su uno? Ad ogni modo sono già fuori.
Lascio casco e luce che mi verranno recapitati all’arrivo e inizio la risalita
dal piazzale della Terrazza Panoramica dove il trenino turistico fa inversione.
Lasciamo la salita e
iniziamo un single in mezzo alla macchia mediterranea di Pranu Sartu. Sento una
persona dietro di me e chiedo, come mio solito quando sento che scalpita, se
vuole passare avanti. Nessuna risposta.
Continuo fra sali e scendi
fino ad arrivare al pianoro.
La persona che prima mi
stava dietro, mi passa d’avanti e dopo un po’ va verso un sentiero sbagliato.
Lo richiamo e ci direzioniamo insieme in quello giusto.
E qua scopro che non è
Italiano. E credo sia questo il motivo della non risposta precedente quando lo
invitavo a passare davanti.
Scambiamo qualche parola.
Lui viene dalla Corsica e si chiama.. nome francese mai sentito e non riesco
nemmeno a ripeterlo in modo decente. Ad ogni modo continuiamo a correre insieme
a pochi metri di distanza alternandoci nello stare in testa. Ad ogni bivio mi
chiede conferma e io annuisco.
Iniziamo la discesa verso
la baia di Cala Domestica e saltellando qua e là evitando pietre, radici e
quant’altro, mi ritrovo un ragazzo fermo, immobile con lo sguardo verso l’alto,
un po’ spaesato. Gli chiedo se è tutto ok. Silenzio. Glielo richiedo e mi
risponde che sì è tutto ok.
Sicuro?
Beh diciamo che non è
proprio tutto ok, sono caduto.
Mi accerto sulle sue condizioni. Vedo che ha il ginocchio raschiato e un po’
sanguinante e gli chiedo se vuole disinfettarlo. Mi dice di no e nel mentre mi informa
che ha sbattuto anche l’anca e avendo dolore ha deciso di non continuare la
gara.
Sta aspettando che
passiamo per poi proseguire in salita e tornare alla base. Troppo dolore per
continuare. Gli suggerisco di non risalire, ma invece di scendere. Ormai siamo
prossimi alla spiaggia e sicuramente lì c’è un punto di controllo che lo può
assistere. Accetta il consiglio e appena ripartiamo, inizia anche lui pian piano
a scendere.
Memorizzo il
chilometraggio per comunicare al primo volontario che incontrerò la distanza a
cui si trova.
All’incirca dopo 800 metri
ci ritroviamo a calpestare i primi granelli di sabbia di Cala Lunga e informo la
volontaria presente.
Sempre con il ragazzo
Corso che scopro solo dopo guardando le classifiche che si chiama Aurélien (ma
continuo a non saperlo leggere) saliamo negli scogli per attraversare il traforo
e sconfinare a Cala Domestica.
Sembriamo in un set cinematografico.
Non un fotografo, ma tanti e assolutamente i migliori che abbiamo!
Incontriamo per primo
Tore Orrù che ci regala scatti e video prima del traforo.
Poco più avanti sulle
rocce Efisio Pala.
Ecco la dolcissima Sonia
Siddi nella passerella di legno.
Proseguendo oltre la
spiaggia verso la torre, troviamo Arnaldo Aru con tanto di assistente.
E alla fine della salita
sul nuovo sentiero ecco Anto Cocco!
GRAZIE INFINITE A TUTTI
I ricordi più belli vengono impressi nella testa e nel cuore, ma con i vostri
ci viene più facile ricordarne anche di altri!
Riprendo, sempre scortata
dall’ormai Angelo Custode Aurélien, a corricchiare alternando tratti di
camminata alla minima salita.
Attraversiamo la strada e
via su un altro percorso sterrato, ma carrabile. E infatti siamo costretti
anche a fermarci per far passare, non una, ma ben tre macchine in fila.
E vabbè.. si prosegue in
leggera salita, con qualche tratto un po’ più pendente, per tornare a un dislivello
quasi banale, dove però non riesco quasi ugualmente a correre.
E infatti ci raggiungono
e passano davanti una decina di persone ..e vabbè.
Ma appena raggiungiamo anche una minima discesa, via di corsa. Il mio compagno
di viaggio ormai mi conosce e quando scorge una discesa, allarga le braccia in
segno di volo e corre con me. Potrebbe andare molto più veloce, ma non so perché,
decide di continuare a scortarmi nonostante le infinite mie insistenze.
Più o meno all’8° Km vedo
dei volontari che chiacchierano fra loro non prestando attenzione a noi, e
scorgo anche il cartello che indica la deviazione per quelli della 17Km. Prima
della partenza, mi chiedevo chissà a quale Km mi avrebbero raggiungo avendo un’ora
di vantaggio …ora posso dire a nessun Km dato che ho superato il bivio! Bene!
Aurélien ogni tanto
controlla l’orologio e mi incita dicendo “buon tempo Robi-erta, buon tempo”. Nei
primi Km ci credo pure, ma più non riesco a correre nelle salite e più ogni
volta che me lo ripete, penso mi stia prendendo in giro ahahaha
Siamo io e lui e la
natura quando ad un certo punto sento dei passi sostenuti che si avvicinano a
noi, mi volto e vedo un ragazzo arrivare.. ma…
“Che distanza stai
facendo?”
“La 17”
Alla mia affermazione: “ma
questo è il percorso della 25!”, si ferma, mi guarda e semisbiancato mi dice: “MA
STAI SCHERZANDO??”
Gli dico che purtroppo
non sto scherzando.
“Ho visto il cartello intorno all’8° Km.. ora siamo al 12.5”
Non sa che fare.. se
tornare indietro o continuare.
Ormai non ha senso tornare indietro. “”Fra 1.5/2 km c’è il ristoro e a breve
inizia la discesa, ormai ti conviene continuare”. E così fa.
Non tantissimo tempo dopo
ci raggiunge un altro ragazzo della 17. Avviso anche lui e la reazione è la
stessa. Idem per altri 2..
Il 4° e il 5° ci
raggiungono quando ormai siamo al ristoro e lascio ai volontari il compito ingrato
di dare la cattiva notizia. Mi prendo una fetta di arancia, mentre Aurélien si
mangia una fetta biscottata mi pare con marmellata e porta via un pezzo di
banana e ripartiamo.
Ancora il tira e molla
fra corsa e camminata, corsa e camminata.
Ci raggiungono altri
della 17 ormai consapevoli dell’errore.
Continuando da lontano
scorgo una figura femminile.. noto che non ha le scarpe e… è Marina!!! Mi
emoziona trovarla, raggiungerla, affiancarla e ascoltarla mentre mi racconta un
minimo del suo viaggio dei 95 Km!!!
Aurélien ci ascolta, ma non capisce quello che ci stiamo dicendo.. così gli
spiego che lei sta facendo la distanza lunga e nel mentre avviso Marina che lui
è Corso. Al che iniziano a parlare in Francese e ora sono io che non capisco
nulla! Ahahaha
Si continua fra recupero
di qualcuno e superamento da parte di altri.
Si passano altri ristori,
in uno dei quali stanno arrostendo pure maialetti invogliando quasi a fermarsi
lì per mangiare. Fortunatamente non sono ancora cotti, altrimenti una pausa la
si poteva benissimo fare.
Riconosco la strada
sterrata che nella prima edizione si faceva in senso contrario. A breve si
riprende la discesa. Ed eccola!
Aurélien spalanca le braccia sempre in segno di volo, vedendomi impostare la
corsa e iniziamo nuovamente a correre entrambi.
A breve calpesteremo il Sentiero delle Cernitrici. ECCOLO!
Braccia spalancate e si corre!!!
Ogni tanto qualche
secondo di camminata per riprendere il fiato e via nuovamente giuuuu
Raggiungiamo una copia
che ha difficoltà a scendere nel punto dove son state messe delle corde alle
quali si sono letteralmente aggrappati. Appena ci vedono, senza mollare le
corde, si mettono in un angolino e ci fanno passare.
E che ve lo dico a fare?
Le corde non le abbiamo nemmeno considerate e ci siamo lanciati in discesa come
non mai! Il mio amore per le discese tecniche non si esaurisce mai, ma alla
minima salitella.. blocco totale. E così è stato anche poco più avanti. Alla
fine del Sentiero delle cernitrici, abbiamo la sorpresa di ritrovare Arnaldo
per confezionarci altri regali fotografici. Mi saluta e mi dice pure che mi ha
fatto una foto bellissima.. e me lo ripete più volte!
Lo ringrazio tanto.. attraverso la strada e mi ritrovo davanti alla famosa salitella.
Saranno 20 metri di salita.. ma niente. Mi fermo per riprendere fiato, con Aurélien
che prova invano a schiodarmi mettendo anche la mano sullo zainetto per
incoraggiarmi a continuare.
Finalmente pian piano son
riuscita a schiodarmi e a riprendere a muovermi.
Ecchecavolo, mancheranno
2 km circa, mica posso bloccarmi adesso!
E così fra tratti di
corsa con Aurélien sempre a braccia aperte ahahah e tratti di camminata veloce,
raggiungiamo nuovamente le case. La scalinata. L’asfalto. Riprendo fiato un
attimo e via verso il traguardo dove mi stanno aspettando i cari amici arrivati
prima di me. Fra tutti Nicola che mi segue negli ultimi metri per regalarmi il
video dell’arrivo! Grazie!
Mi giro e mi rigiro per
arrivare insieme a Aurélien, ma lui rimane sempre quel mezzo metro dietro. Fa
arrivare ingiustamente prima me. Lui che avrebbe potuto tagliare il traguardo
anche un’ora prima se avesse viaggiato da solo.
Il ringraziamento è d’obbligo.
L’abbraccio pure.
Abbiamo la medaglia!!!
TRAIL DEL MARGANAI CHIUSO!!!
E devo dire che l’ho
chiuso anche con un tempo migliore rispetto a quanto mi ero preventivata vista
la scarsitudine. La testardaggine in questo caso mi ha premiata ..e sicuramente
ha contribuito anche la presenza dell’angelo custode che in alcuni momenti
avrei comunque allontanato perché in fondo io rimango sempre una solitaria.
La giornata è proseguita in
compagnia dei tantissimi amici presenti in primis con gli UrbanRunners che sono
la mia quotidianità, e poi con gli amici giunti da tutta la Sardegna per il
Trail. Senza dimenticare i cari amici del Volo Libero, anche loro giunti da
tutta la Sardegna per animare la zona con i coloratissimi parapendii in volo
sopra le nostre teste.
Mi è dispiaciuto non salire sul monte per decollare con loro, ma è stato
bellissimo anche fare da spettatrice e aspettarli in atterraggio.
Alla prossima magari farò sgranchire anche la mia di ala.
Grazie a tutti gli
organizzatori del Trail del Marganai.
Come sempre un
ringraziamento speciale a tutti i volontari presenti sul percorso, ai ristori e
alla partenza/arrivo.
Alla prossima!
Del resto com’è che si
dice?!
VOLA SOLO CHI OSA FARLO
io OSO!
io VOLO!
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