domenica 27 febbraio 2022

Correndo a Is Cioffus - In ricordo di Fabio Argiolas (27/02/2022)

 

Trail di Capoterra - Correndo a Is Cioffus

(Domenica 27 Febbraio 2022)
34 Km - 1.819 D+ (Garmin generoso mi sa)

..in ricordo di Fabio Argiolas

 

A fine Novembre 2021, durante i 30 Km del Trail delle Miniere, mi sono ritrovata a parlare con Lorenzo Pisani, il papà del Trail di Capoterra, e ricordo benissimo che gli dissi:
“mi sa che per la prossima edizione del Trail dovrò rinunciare a passare a Is Cioffus.”

Mi chiese come mai e gli risposi che “non ho l’allenamento giusto per affrontare 33/35 km e più”. Mi rispose che c’era ancora tempo, ma io sembravo pure decisa.
Sembravo.
Decisa.
Sembravo.

Per chi non lo sapesse quel canyon, quella gola, ha un qualcosa di magico che mi ha stregata dalla primissima volta che ho avuto modo di vederlo e attraversarlo.. e dunque, arrivata al momento dell’iscrizione, le mie dita non hanno esitato a portare il mouse del pc a selezionare la gara master: senza il minimo tentennamento mi son ritrovata iscritta alla TRENTATRE CHILOMETRI (!!!), l’unica che attraversa appunto quel luogo fantastico.

Coinvolgo, procedendo ad iscriverli, anche i miei carissimi amici Roby, Aldo e Simone. Tutti sulla stessa distanza perché, spiego più volte, non ha senso partecipare a questo trail senza arrivare a godere della visione di questo particolare luogo. L’amico Gino segue a ruota e iscrivo pure lui.

Leggendo bene il regolamento però inizio a pormi una domanda.
Viene fissato per la prima volta un cancello orario al nono km ad un ora e 45 minuti dalla partenza.

Riuscirò a passare il cancello orario?!?
Cerco le mie tracce delle scorse edizioni anche se il percorso differisce in diversi punti da quello attuale ..e SI’, posso farcela. Non dovrei avere problemi, anche perché in caso contrario, mi dovrei scordare Is Cioffus e non è fra le opzioni! DEVO raggiungere la gola!

A pochi giorni dalla data del Trail, con gli amici, non parliamo più del cancello orario.
L’argomento principe diventa il meteo. E’ previsto un netto calo delle temperature.
Cosa ci metteremo addosso?
Termica sì, termica no?
Antivento?
Non saremo troppo vestiti?
Non saremo troppo scoperti?
Esce addirittura una allerta meteo per il calo di temperature e per le gelate.



Ok.. optiamo per fare come sempre: porteremo dietro tutto l’armadio da trail running e a pochi minuti dalla partenza decideremo.

Arriva finalmente il giorno della gara: domenica 27 Febbraio.

Sveglia per me alle 5.07 (odio metterla a orari precisi ehehe).

Preparazione dello zainetto con tutto il materiale obbligatorio, riserve idrica e alimentare comprese. Doccia, colazione e via a prendere il mio Socio Roby Ziri per dirigerci incontro agli altri amici Aldo Casula e Simone Longu, per poi raggiungere tutti insieme Poggio dei Pini.

Mentre andiamo non smetto di monitorare la temperatura sulla macchina:  passiamo da 6 gradi a 5; in viale Marconi, fra Quartu e Cagliari, scende a 3 gradi con tanto di stellina del gelo; poi si stabilizza sui 5 lungo tutta la strada: C’E’ FREDDO!!!

Arrivati, parcheggiamo e andiamo a ritirare pettorale e maglietta dell’evento, per poi tornare in macchina: TITTIA!!!



Addosso per ora ho una termica leggera a maniche corte e una maglietta.

No.. così avrò (HO) freddo. Mi sto già gelando.

Tolgo la maglietta e mi metto una giacchina antivento/antipioggia.

Uh.. mi sa che così potrebbe andare. Si dai rimango così.

E’ quasi ora. Ci fanno posizionare oltre il gonfiabile e man mano spuntano i numeri dei presenti.

 Iniziamo a scaldarci scattando qualche foto..

 





Lorenzo fa il briefing per spiegarci colori dei nastrini da seguire, quelli che indicano il sentiero sbagliato e alcuni punti dove fare maggiore attenzione.

Trascorriamo un minuto in silenzio per omaggiare Fabio Argiolas, un caro ragazzo andato via troppo presto, ma presente nel cuore di tantissimi partecipanti alle gare di oggi.

Bene.. sono le 8 passate da pochi minuti: CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO! GOOO!!!

Usciamo dal Poggio Sport Village seguendo, in un lungo grosso serpente, la macchina apripista per un tratto, per poi iniziare a seguire in autonomia i vari nastrini.

Qualche sterrato, asfalto e qualche piccolo single ci accompagnano per i primi km fino ad arrivare a calpestare le pietre del corso del fiume.


Fra il terzo e quarto km mentre saltello qua e là fra le rocce per non passare sull’acqua del fiume, scorgo Tore Orrù. Cellulare alla mano, mi punta e “spara”: video e foto assicurati! Grazie Tore.

Pian piano si inizia a salire. Ogni tanto do uno sguardo all’orologio: continuando così il cancello orario lo supero alla grande!

La salita inizia a farsi sentire e io a rallentare sempre di più.
Intorno al sesto Km iniziano a raggiungermi i primi della 22 km.

Raggiungo il famoso e da me temuto nono km.
Ma dov’è il cancello??
Guardo l’orologio e …ci sono dentro!!!
Ma dove sono i “portieri”? Siamo ancora in salita e non ne vedo ancora la fine!
Tocca fare quasi un altro km prima di incontrarli..
Appena li raggiungo, uno di loro, Claudio.. segna il mio passaggio e mi indica la direzione: per la 33 devi andare là!
YEHAAA IS CIOFFUS ARRIVOOO
Non mi resta che proseguire.



Dopo un po’ mi raggiunge la scopa.
“E Gino?? “
Mi informa che ha voluto proseguire sulla 22 Km e lui ora starà con me.

Ogni tot di tempo prova a comunicare via radio la nostra posizione “Scopa33 a ponte radio”, “Scopa33 a ….”. Non so quante volte l’ho sentito tentare, ma invano. Nessuna risposta, se non qualche parola spezzata. La cosa buffa è che non so il nome di questo ragazzo che per me ora si chiama SCOPA33, senza altro nome, solo SCOPA33.

Iniziamo a scendere e si corre!

SCOPA33 mi dice: “ora è tutta discesa fino a Is Cioffus”.
Gli rispondo che non è proprio così.. conosco abbastanza bene questo pezzo del percorso.

Corro.
Dopo i primi 200/300 metri, mi si gira completamente il piede sx.
Nessun crack, ma la mia testa ha urlato ugualmente “fine del viaggio, fine della gara.. ora sarai costretta a fermarti”. E invece no. Poggio il piede con cautela e sembra non fare minimamente dolore.. posso continuare! La testa non sempre ha ragione tzs tzs tzs

Ancora discesa e riprendo a correre con SCOPA33 alle calcagna.

Non ricordo in quale preciso momento, ma scopro che SCOPA33, che continua a provare a mettersi in contatto radio con qualcuno, ha un nome. ahahaha Si chiama Fabio!

Piacere Fabio, io sono Roberta.
Lui: Sei Dakota?
Ehmm SI.
Ma come fa a sapere il mio nomignolo? Tengo la domanda per me e continuo a correre. Mi toglierò il dubbio più avanti.

Adoro questi single in mezzo alla natura. E in discesa riesco a correre pure bene nonostante le varie radici, le pietre, i solchi in mezzo,... e la caviglia regge!

Siamo al km 12 quando finalmente dalla radio lo sentono. Che soddisfazione ehehehe

Nelle discese si continua a correre.
Nelle salite facciamo conversazione (che è pur sempre un buon metodo per allenare meglio il fiato).
Avanziamo.
Sul mio Garmin continua a crescere il numero dei km percorsi e a diminuire quello dei km che ci separano dalla Gola.

Incontriamo Priamo e Fabio si ferma con lui per un po’.

Al cancello orario avevo chiesto se l’ultima persona era passata da tanto tempo e “si, da un bel po’”. E ne rimango sorpresa quando, continuando a correre, inizio a scorgere qualcuno. Vedo gente! Non erano così lontani dunque o forse le discese li hanno rallentati parecchio.

Riconosco Donatella Vargiu e la chiamo “DIDIII”, si gira, mi saluta anche lei e proseguiamo.

Lei non ha mai fatto questa gara e così mi offro per farle notare dei punti che se uno non conosce non ci fa proprio caso.

Dopo non molto, ci raggiunge Fabio: “bene, ora ne ho 2!”

Gli dico: “beh tu mi hai mollata e io ho trovato altra compagnia”

Anche Didi risponde, sottolineando che ora deve controllare 2 schiappe, ma lui non si riferiva a noi ahahah Specifica che si riferiva alle radio: ora ne ha 2, anche se non lo sentono con nessuna delle 2 ahahaha e proprio mentre diciamo così, qualcuno gli risponde!

Continuiamo tutti e 3 insieme.

Arriviamo nel punto dove nell’edizione 2019, Bruno di Paola faceva presidio per avvisarci che dovevamo scendere passando su una pietra bella grande inclinata e soprattutto scivolosa. A suo tempo ringraziandolo gli dissi che sapevo che si scivolava, ma mentre lo dicevo.. le ultime parole famose! Ahahaha Beh il pensiero non può che essere per lui, mentre avviso Didi e Fabio di stare attenti per non scivolare.

Faccio notare anche l’albero doppio.. sempre lì in bella mostra che segna il nostro passaggio e si presta all’ennesima foto, e le varie cascate che continuando non si noterebbero se non si volta appositamente la testa.

 

Senza quasi accorgercene, siamo quasi nel punto principe della nostra gara, del nostro viaggio.

Dico a Didi di guardare in alto.

Eccole lì le altissime pareti del canyon.. che si stringono sempre di più, fino al punto in cui allargando le braccia si riesce a toccarle entrambe.

Ma.. ma …vedo genteee!!! Riconosco subito Simona Lobina e Valeria Corona.
Che ci fanno ancora qua?
Loro sono brave e veloci.
Valeria mi dice che si sono perse in quanto il marito Manrico le ha dato una traccia sbagliata in modo tale che così non tornasse a casa ahahaha Ma non resiste dopo aver visto il mio sguardo preoccupato e mi dice subito che stava scherzando ahahaha
Mi accerto che per il resto sia tutto ok.. e così proseguiamo tutti insieme.

 

     

Con Didi acquistiamo un po’ più di velocità e dunque “prestiamo” Fabio , alias SCOPA33 a Vale e Simo.

Osservando verso il canyon vedo una strana foschia. Man mano che mi avvicino però noto che non è foschia, ma fumo.. qualcuno ha acceso il fuoco!
Un bel fuocherello.. peccato che manca l’arrosto! Ehehe

Passiamo dentro la gola.

Sempre bellissima, indescrivibile, quasi magica
Il WOW non tarda ad arrivare da Didi che la vede per la prima volta.

Spettacolo come sempre.

Attraversiamo il canneto alla fine della stessa e proseguiamo superando guadi su guadi.

Altra genteeeee.. e questo incontro mi spiace parecchio. Una delle nuove amiche arrivate da Brescia si è stirata un muscolo ed è lì affiancata da 2 ragazzi del soccorso che zoppica per cercare di arrivare al punto più vicino per un recupero in macchina. Mi spiace sigh!

 

Non molto più avanti mi viene contro un ragazzo: non mi riconosci? Al mio silenzio aggiunge… sono Donato Gatto. Siii certo! Si sta dirigendo verso la Gola per preparare una ferrata. Ci salutiamo e raggiungo nuovamente Didi.

To’, un ennesimo incontro di persone che conosco: “Ciao! Che ci fai qua?” Gli chiedo. “Stiamo andando a vedere la gola.. sai quanto manca?”. “Non più di un km e mezzo. Seguite i nastrini bianchi e rossi e non potete sbagliare”. Al loro “grazie” sono già in corsa per recuperare Didi.. ma questa volta mi sa che la lascio andare.. inizia la salita e come sempre, mi spengo un pochino. La vedo e scorgo poco più avanti a lei anche un'altra ragazza ferma al ristoro sopra la diga.

Proseguo in solitaria e raggiungo il ristoro che scopro essere presidiato dall’amico Andrea Dentis. Un saluto al volo, una foto (grazie!) e si riparte!

Arrivo in un passaggio dove l’acqua sul fiume arriva a oltre le caviglie. Non ci sono sassi per attraversarlo. I nastrini sono su una parete rocciosa. Decido di passare da lì anche se non mi sembra molto sicura. A metà di questa roccia, sento voci. Sono Vale, Simo e Fabio. Simona non ci pensa 2 volte e si fionda con le scarpe nell’acqua.. Valeria segue me. Fabio mi dice che è meno pericoloso passare nell’acqua, ma ormai ho passato il punto.

Proseguiamo tutti e 4 insieme e inizia una sorta di passaggio di SCOPA33 fra me e loro. Uno scambio quasi continuo. Loro vanno avanti e rimango io con Fabio. Nelle discese accelero e lo ripasso a loro ahahaha

Finchè non iniziamo la salita per S’Enna Sa Craba e mi mollano del tutto.

Ed è qua che iniziamo a raccontarci qualcosa in più di noi.
Facendo così i km passano (quasi) velocemente e quasi senza accorgermene dico “questi  sono gli ultimi 2 tornanti e finisce la salita!”

Al ristoro troviamo Paolo Cannas che ci regala qualche scatto.



Mentre ci dividiamo una arancia con il mio compagno di viaggio, ci informano che un amico si è fatto un bel taglio sulla fronte a Is Cioffus e che la ragazza dello strappo muscolare dovrebbe essere arrivata quasi a Poggio in macchina. Ci raccontano di cadute di altre persone in diversi punti del percorso, compreso nel single detto Inferno, che ci toccherà affrontare a breve.

Ripartiamo dunque sullo sterrato alla ricerca dell’imbocco della discesa Inferno. Non avevo capito che si trattava di un single nuovo, mai fatto nelle scorse edizioni.. e quindi ero abbastanza tranquilla.

Arriviamo finalmente all’ingresso dove Nicola e Andrea di presidio in questo punto, salutandomi mi dicono: “ciao Roby, divertiti all’inferno”. Indicandogli il mio pettorale, gli faccio una battuta: “ho il pettorale n. 66 (numero del Diavolo!?) quindi sono a "casa mia".
Ridiamo e con Fabio, mi incammino in salita. Salita?! Ma non doveva essere una discesa l’Inferno? Non faccio in tempo a pensarlo che inizia la discesa e che discesa!!!

Fabio mette via la radio e io ripiego i bastoncini e li sistemo nella fascia, in modo tale da avere le mani libere. “La sicurezza prima di tutto”, mi dice.

Si sceeeeendeeeee.
Corriamo e in alcuni punti proprio come non mai. Non è semplicissimo regolare la velocità. Avanzo quasi con gli occhi strabici: guardo in terra, guardo gli alberi, guardo le radici sporgenti,… corro! Dopo una bella curva con le pareti rialzate, mi prendo pure i complimenti da Fabio “in discesa sei bravissima e vai!!!” E sì.. in discesa me la cavo. In discesa.

Arriviamo in un punto dove quasi mi inchiodo. E’ bello ripido e mi prendo qualche secondo per studiare dove mettere i piedi per non cadere. “Questa ci tocca farla di sedere”, mi dice il mio compagno di viaggio. Ma riparto subito mentre gli rispondo “ma anche no! Andiamo!”.

Poco più avanti incontriamo nuovamente Simona che seduta pian piano scendeva in un altro punto bello ripido. Valeria ha proseguito e lei con le gambe ormai stanche (e ci credo, ha fatto pure una gara in bici il giorno prima! Mitica Simo!) fa fatica a fare questa discesa veramente “cattiva”. La lascio con Fabio e io proseguo.

Non manca molto alla fine e arrivata giù mi fermo nel fiume a lavarmi le mani …SPLAASHH… il cellulare decide che aveva necessità di un bel bagnetto anche lui e si fa un bel tuffo in una pozza con cascatella annessa. Lo recupero immediatamente, lo agito per fargli cadere più gocce possibili, cerco di asciugarlo alla meglio e non potendo fare altro, lo rimetto nella tasca incriminata dello zainetto trail e proseguo. In salita. Su strada sterrata. Ad un certo punto, mi arriva una notifica “stonata” ahaha l’effetto dell’acqua. Poi altre notifiche e man mano che arrivano il suono torna ad essere normale: forse riesce a non morire!

Mi raggiungono nuovamente Simona e Fabio. Lei in salita va.. io meno e mi tengo Fabio ahahaha

All’imbocco del nuovo single troviamo il mitico Arnaldo con la sua super attrezzatura.

 

Ci mettiamo in posa, scambiamo 2 chiacchiere e via all’inseguimento di Simona ed è nuovamente scambio.

Arrivo al fiume e vedo la salita. L’ultima. Quella che a quanto mi ha detto Fabio, chiamano “il Mostro”. Da giù vedo sia Didi che, poco più su di lei, credo, Claudia Farigu. E’ salita quindi non credo di riuscire a raggiungerle.. ma magari nell’ultima discesa verso il Poggio Sport Village, verso il gonfiabile.. chissà!

Mentre penso, mi squilla il telefono. Il mio socio vuole accertarsi che sia tutto ok. Gli dico dove sono e che dovrebbe mancare poco più di uno o 2 km e lo mollo per non sprecare il fiato che per ora ho ancora nonostante sono in salita!

Mi raggiungono nuovamente Simona e Fabio e andiamo avanti insieme per un pezzo. Poi altro single e altra accelerata per me e sono nuovamente sola.

Asfalto.
Ormai ci siamo.. ah no.
Altro single.
L’ultimo!

Appena rimetto piede sull’asfalto dalla destra mi arriva un “VAAAIII ROBYYYYYY.. DAIIII E’ FINITAAA” “FORZAAA ROBYYYYYY” Sul momento non riconosco le voci, ma corro verso di loro, verso l’ingresso del Poggio Sport Village.
Entro nel cancello.
C’è Lorenzo che allunga la mano per darmi il 5.
Lo vedo solo con la coda dell’occhio, concentrata sull’ultimo metro che mi separa dal gonfiabile.
Passo dritta.
Passo il gonfiabile
Mi mettono la medaglia al collo CHIUSA!!!

Torno indietro da Lorenzo per prendermi il 5 mancato!

CHIUSA!!!
Trentaquattro chilometri e poco più.. CHIUSA!

Mi chiedono dove ho lasciato la scopa.. quasi a incolparmi per averla abbandonata ahahah

Rassicuro tutti dicendo che sta per arrivare e infatti non molto dopo ecco Simona e poi Fabio!

Raggiungo gli amici, vado a cambiarmi e via di malloreddus con tanto formaggio.
Buoni buoni buoni

 

Ringraziamenti d’obbligo al papà di questo meraviglioso Trail: Lorenzo Pisani.

Grazie a tutta la G.S. Atletica Capoterra per l'ottima organizzazione.

Grazie a chi nei giorni precedenti si è occupato della pulizia dei sentieri e dell’ottimo  tracciamento!

Grazie ai volontari lungo il percorso e nei ristori.

Grazie agli addetti del ristoro post gara.

Grazie ai bimbi delle scuole dell’infanzia per la realizzazione delle bellissime medaglie.
Oltretutto la mia è stata confezionata dalle manine dei bimbi della Scuola di Quartu di via Bonn IC5 e con grande orgoglio la riporto proprio a Quartu, la mia mega bidda

Grazie alla splendida persona che si è rivelata Fabio Vespa che in qualità di scopa (Scopa33) mi ha fatto un ottima compagnia per parecchi km. L’unico dispiacere è non averlo potuto ringraziare di persona a fine viaggio non avendolo più trovato.

Grazie ai cari, carissimi Amici, gli UrbanRunners Cagliari , che chi di persona, chi con messaggi vari sono sempre presenti in queste bellissime avventure

Ed è insieme a loro che ho portato in giro per tutto il Trail un piccolo, ma grande messaggio, cucito sui pantaloncini "STOP WAR"


Arrivederci alla prossima edizione!

G.S. Atletica Capoterra
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