domenica 13 dicembre 2020

 

Santu Barzolu Trail

23 Km e mezzo (1.041 D+)

(Domenica 13 Dicembre 2020)
UrbanRunners Cagliari

 


“Che bellissimo panorama, si vede tutto il golfo”

“Lì giù cosa c’è? Vedo delle “pozze” d’acqua.”

“Sì, sono delle dighe.”

“Devi guardare sulla destra delle dighe, alla fine della valle. L’atterraggio è lì: verso Sinnai.”

 

Sono andata più volte in quello che noi piloti di parapendio chiamiamo decollo di Dolianova e, pur non essendo mai uscita in volo da lì, ogni volta lo sguardo, oltre ad osservare i costoni e tutta la natura circostante, finiva nella valle ..sull’acqua.

 

Con questi ricordi nella mente, decido di proporre al mio Socio e successivamente a tutto il meraviglioso gruppo “UrbanRunners Cagliari”, un percorso di Trail Running che passasse proprio lungo la valle.

Ed è così che abbiamo iniziato a elaborare e studiare la traccia del Santu Barzolu Trail!

 

E’ domenica.

La sveglia ormai è fissata un ora prima del solito: ci vuole tempo per imbottire di affettato i micropaninetti sfornati la sera prima e ad incartarli uno ad uno!


Passo a prelevare il mio Socio e ci dirigiamo all’appuntamento con gli altri, per proseguire tutti insieme verso Soleminis, il nostro punto di partenza!

Arrivati, propongo di percorrere in macchina ancora altri 2 km per poter parcheggiare direttamente alla Chiesetta di Sant’Isidoro e sfruttare i tavolini presenti per quello che sarà il terzo tempo post trail.

 

Certo è che per inaugurare le scarpe nuove ho scelto proprio un punto bello pulito e mi sa che non sono l’unica ad averlo notato, visto che mi arriva la voce: “ma non mi avevi detto che c’era fango!” ahahaha

 

BBBBRRRRRRRR freeeddo?!!? E c’è pure vento che rende il tutto ancora più frizzante.

 

“Dai dai dai prepariamoci velocemente. Appena iniziamo a correre, ci scaldiamo sicuramente.”

Distribuzione dei micropaninetti per il ristoro alimentare, zainetti in spalla e, tutti imbacuccati, dopo la foto di rito dove più che sorrisi sembra che siamo paralizzati dal freddo, attiviamo i gps e finalmente iniziamo a muoverci.


Il primissimo tratto è semplice sterrato in leggera salita.

Dopo appena un centinaio di metri, oltrepassiamo una sbarra e la salita inizia a farsi sentire un po’ di più. E quando arriviamo alla striscia tagliafuoco la pendenza aumenta ancora: “ma dobbiamo salire lì?”


“no, non credo…. o forse sì?!”

Pompeo e Ignazio: “Sì dai andiamo a vedere cosa c’è in cima”.


L’app con la traccia caricata, inizia con il suo primo scherzetto e ci indica che dobbiamo procedere veramente in salita. Andiamo allora a vedere cosa ci nasconde questa cima.

 

Mentre salgo però qualcosa non mi convince.

Non so.

Rallento e riprendo l’app con la traccia.. ed ecco il mio primo “FEEEERMIIIII”

La traccia indica un sentiero leggermente più a destra!

E vabbè, ormai siamo qua. Finiamo di arrivare in cima, ammiriamo il panorama e riscendiamo, entrando, per circa 200 metri, sulla Sterrata Bellavista-Cirronis-Serpeddì per poi dirigerci in un bel singletrack.


Abbiamo percorso poco più di 4 km e mettendo male il piede, forse su delle pietre, scivolo a terra. Tutto ok. Mi rialzo e riparto per fermarmi poco più avanti per aspettare gli altri e ricompattare il gruppo. Ed è qua, scrollandomi con la mano i pantaloncini e i gambali per togliere un po’ di terriccio e foglioline raccolte con la caduta, che mi accorgo di avere un bel “taglietto” sotto il ginocchio destro. Silenzioso, nel senso che non mi provoca dolore, ma bello grande e profondo..

Mi tolgo subito lo zainetto e cerco il disinfettante.

Gli amici mi circondano e iniziano a preoccuparsi.

Nel mentre mi raggiunge anche Cristina che, dopo un attimo di sbiancamento alla vista della mia gamba, cerca di ripulirmi la ferita con dell’acqua passataci da Pompeo. Altra bella spruzzata di disinfettante e una bella fasciatura.

La nostra mascotte Toby continua ad avvicinarsi alla mia gamba.

La guarda, annusa il disinfettante e  sicuramente vuole far qualcosa anche lui.

Grazie Toby.. ma no, non è il caso di leccare le ferite adesso ehehehe

Il mio Socio Roby suggerisce di tornare indietro dato quanto accaduto, ma rifarmi 4 km e passa anche no.

Meglio andare avanti.

Non ho dolore.

Riesco a correre.

E per di più, se proprio dovesse dolermi, a meno di 500 metri di discesa (secondo la traccia), dovremo raggiungere una strada.

Dunque un ringraziamento a tutti (e scusate se vi ho impressionato) e ci rimettiamo in marcia.

Seguiamo il corso di un fiume: il sentiero a volte lo costeggia ed altre ci passa proprio dentro costringendoci a passare su rocce e pietre fra una cascatella e l’altra.




Abbandoniamo il corso d’acqua e siamo di nuovo su un singletrack che ci porta dritti dritti all’inizio della famosa valle di Santu Barzolu.

La gamba non si lamenta e quasi mi dimentico della ferita.

Fra una risata e l’altra (siamo proprio una bella compagnia!) procediamo nel nostro Tour e entriamo nella valle che ha dato il nome al nostro Trail.

Corriamo lungo gli sterrati costeggiando le dighe fino alla fine.



E qui inizia il bello.

Durante l’elaborazione della traccia, sapevo che da questo punto e per circa 2 km, avremmo potuto avere qualche problemino con il sentiero, soprattutto a causa di parecchi guadi, ma speravo in qualcosa di più gestibile, di meno incasinato…

 

E’ Ignazio il primo ad entrare in quello che sarà il nostro “sentiero” ahahaha Mi sono pure immaginata la scritta in alto fra gli arbusti: “lasciate ogni speranza o voi che entrate”.







Con Roby quasi ad ogni metro, traccia alla mano, ci confrontiamo per vedere se la direzione è quella giusta.


“Dobbiamo passare da qui”

“Forse è meglio lì”

“Qua ci sono troppi rovi”

“Si sale”

“Si deve scendere”

“AHIA, ho i capelli incastrati nei rovi”

“Attenti qua”

“Ma siete sicuri che siamo in traccia?”

“Si si siamo in traccia, è il sentiero che non esiste più”

“Qua si scivola.. occhio giù”

Andiamo avanti così per non so quanto ed ecco il primo guado..

“Dobbiamo attraversare il fiume”

“Siete sicuri?”

“Sì, anche perché da qua non si può andare oltre”

“Beh va bene, passiamo dall’altra”


Non siamo nemmeno a metà percorso.

Ci aspettano almeno altri 14 Km.

Farli con scarpe e piedi bagnati …


..SPLAAAASHH CIAAAAFFF CCCCIAAAAFFF…

 

Senza nemmeno darmi il tempo di chiudere il mio ragionamento mentale, Cristina mi passa davanti e fa il guado entrando direttamente in acqua. ahahahaa

Rido pensando alla mia riflessione ahahaha

Cerco comunque delle pietre per guadare senza bagnarmi: FATTO!

 

Passiamo tutti, compreso Toby che viene traghettato da una sponda all’altra dal Caronte di turno.

Ripartiamo subito alla ricerca di un qualcosa di simile ad un sentiero. Procediamo fra rovi, pietraie, salite e discese e nuovamente siamo obbligati a guadare più volte il fiume. L’acqua ha una bella potenza e ormai non sto lì a pensarci più di tanto. Le pietre mi farebbero comunque finire in acqua in quanto umide e scivolose. E allora via dentro l’acqua: gelida, ma bellissima!

Come dei bimbi iniziamo a buttare pietre sull’acqua per schizzarci, e non smettiamo di ridere e giocare.. BIMBI! Anzi, RAGAZZACCI! ahahaha

 

“Come va la gamba?”

Ah già.. la ferita

“Tutto bene, grazie! E’ come se non abbia nulla. Se non ci penso me ne dimentico pure”

 

Riprendiamo la ricerca del simil-sentiero.

Capita di fare qualche passo in una direzione e dover tornare indietro perché proprio inaccessibile. La natura si è reimpossessata dei suoi spazi quasi totalmente.

Felicità infinita quando ad un certo punto scorgiamo degli “omini”: le montagnette fatte con le pietre una sopra l’altra che indicano il giusto sentiero (vabbè, giusto.. a noi interessa trovarne UNO, basta che sia ahahahaha).

Faccio notare che a terra (dove c’è la terra, e non acqua, o pietroni o pietraie), ci sono impronte fresche: “qualcuno deve aver fatto il percorso da poco”.

Ma era una falsa illusione.

Omini e impronte c’erano realmente, ma chissà che fine hanno fatto quelle “anime” ahahaha Magari stanno ancora vagando in mezzo a questa fitta vegetazione?!

 

Qualcuno inizia a preoccuparsi (o meglio dire impanicarsi)

“e se tornassimo indietro”.

E altri: “nemmeno i soccorsi ci troverebbero qua”.

C’è chi pensa pure a un eventuale soccorso in elicottero ahahaha

“Ma siamo in traccia?”

A me questa domanda fa venire da ridere perché SI, siamo in traccia, ma nel pieno di una giungla di rovi e varie, dove non esiste più il sentiero.. però almeno la direzione è quella giusta e quindi rispondo sempre:

“Sì, siamo in traccia”

 

“Dobbiamo salire”

“Sicuramente se saliamo usciamo da questa giungla”

E così invece di aggirare il collinotto, iniziamo a prendere qualunque spiraglio che porti verso l’alto. E pure quando riusciamo a trovare e seguire un simil sentiero, che magari fa una leggera deviazione verso giù: “no no no dobbiamo salire”

“ma non fa lì, seguiamo il sentiero anche se va leggermente verso il basso”

“No, andiamo verso su”

E pur di salire, ci ritroviamo a passare in posti impossibili, fra i quali quello che nomino della “pietre rotolanti”: ad ogni passo in salita, una, due, tre, ..infinite pietre (e pure alcuni pietroni) si muovono e rotolano verso valle, cioè verso chi sta dietro.

SDDDDONGGGG

eccone una sulla caviglia

SSDDDOOONGGG

una sulla gambe.. AHIAAA

“NON METTETE I PIEDI SULLE PIEEETREEEE, CERCATE DI METTERLI SULLA TERRA.”

Ma ovviamente è impossibile, ci son pietre ovunque. Vero Antonella? ahahaha

 

Ad ogni modo eccoci in cima, in vetta!

Il muso di Toby è salvo: almeno lui non è stato vittima delle pietre rotolanti.

 

Un attimo di pausa per riprendere fiato e capire dove siamo e, guardandoci intorno, qualcuno scorge una strada “andiamo lì!!!”

Peccato che la strada sia nella direzione sbagliata rispetto a dove dobbiamo andare noi e:

“ma una volta lì chiediamo un passaggio”

“ma vi rendete conto che per arrivare lì dobbiamo attraversare 3 vallate?”

“andiamo verso la strada”

Insisto: “NO, qua ormai siamo nel sentiero segnato.. manca poco.. e siamo nuovamente in traccia”

Non tanto convinti, mi danno retta e ripartiamo!

Trovo un Signor sentiero e lo seguiamo: siamo perfettamente in traccia!

Nuovamente voci preoccupate “Ma stiamo scendendo?!”

“Sì, ed è giusto.. a breve risaliamo sull’altro versante”

Ad un certo punto, siamo nuovamente bloccati. Guardando la traccia sulla mappa, vedo che siamo perfettamente al centro della vegetazione che separa il sentiero: vedo il tratto sterrato sotto di me, e pure quello sopra di me, ma non trovo una via di uscita: troppi rovi, troppi arbusti.

CAVOLI IL SENTIERO E’ LI’!!! LO VEDO!

Prova qui, prova lì.. ed eccoci fuori dalla vegetazione.


SIAMO SAAALVIII

Siamo finalmente, non su un sentiero, ma in quella che, visto dove tutto ci siamo avventurati, ci sembra ormai un autostrada!!! Ahahahahaha


Nemmeno la salita ci preoccupa più.

In lontananza vediamo pure una casa/fattoria/CIVILTA’!!!!!!!!! ahahahhha

 


Abbandoniamo i panni degli Indiana Jones, dei survivals, per riprendere quelli dei trail runners, mentre raggiungiamo un nuovo tratto di Sterrata Bellavista-Cirronis-Serpeddì.

La voglia di raggiungere il punto di partenza più in fretta possibile (anche per questione di orari lavorativi) aumenta e dunque nella foga riprendiamo a correre senza controllare le varie diramazioni. Ma ad ogni “errore” l’app emette un beep e, in automatico dalla mia bocca parte un “FEEEEEEEEEEEEEEEERMII, siamo fuori traccia, dobbiamo tornare indietro”

All’ennesimo BEEP, mi accorgo che abbiamo superato la deviazione dell’ultimo anello verso Soleminis. Antonella e Cristina son troppo avanti e mi scoccia farle tornare indietro. Decidiamo dunque di proseguire facendo il rientro a bastone.


E di nuovo.. BEEEP BEEEEP

Ed io: “FEEEEEEEEEEEEEEEERMIIIII”

Controllo la traccia e raggiungo gli altri “dobbiamo andare a Soleminis, se continuiamo su questo sterrato ci ritroviamo a Sinnai!”

E questa volta ci è toccata la risalita di quasi 1 km per tornare sulla giusta rotta.

Si corre.


Corriamo per recuperare qualche minuto.

Siamo in traccia.

Niente più BEEP

Siamo felici.

Siamo stanchini, ma strafelici.

Ormai ci siamo.

La Chiesetta è lì.

Le macchine idem.

Il terzo tempo si materializza sui nostri occhi prima e sui nostri denti dopo.


Pure Toby è contento e si divora con gusto anche la seconda porzione di gnocchetti.



C’è vento e freddo, ma niente e nessuno può toglierci dal viso e dal cuore la gioia di questa giornata fantastica

Un fantastico ricordo da aggiungere nel medagliere del cuore come detto dal mio Socio Roby.

 

“Come va la gamba?”

Ah già la ferita..

“Bene. Non sento alcun dolore, grazie”.

Nessun dolore, ma il signor taglietto ha voluto una quindicina di punti di sutura SIGH.

 

 

Cristina:

Oggi ho accettato l'invito a fare un Trail di 23 km, che è durato 7 ore , ci siamo divertiti così tanto che ho salutato i miei compagni di avventura con un vaffanculo detto col ....ma sono sicura che l’amerò alla follia questa banda di pazzi

Un'uscita che è durata 7 ore però né è valsa la pena.

Raccontarlo è riduttivo, bisogna viverlo per sentirsi cosi

 

Antonella:

25km 500 aria pura.... grazie Universo per le meraviglie del tuo creato ...🏃🌷

 

Pompeo:

Un grazie a tutti per la splendida giornata da Trail.

Avventura allo stato puro. Molto bello

 

Giorgio:

E chi se la scorda una giornata così

 

Franca:

Grazie a tutti x avermi traghettato "in custu macchiori leggiu"... in particolar modo super TOBY ringrazia tutti x le coccole ricevute

 

Gino:

Una bellissima fatica

 

Roberto:

Santu Barzolu Trail concluso

23 Km di Trail impegnativo in un percorso ultraincasinato, ci siamo trasformati da Runners, ad Alpinisti professionisti.

Una ciurma di runners determinati e fantastici , e a farci compagnia il mitico cane Toby !!

Guadi con l'acqua fino alla cinta, cascate, dighe, rovi, ginepri, e percorsi da riaprire, pendii scoscesi da scalare, una lotta contro la natura per uscirne vivi, ma alla fine abbiamo vinto noi !!

E ad aspettarci un terzo tempo da paura !!!

 

Roberta (io):

Meravigliosa giornata ..e chi se ne frega del vento gelido, dei rovi, dei sentieri scomparsi, delle torte di vacca, delle pietre rotolanti, del fiume gelido da guadare..

MERAVIGLIOSO! TUTTO e TUTTI!

Un trail per pochi.. solo i più pazzi potevano portarlo a termine.. cioè NOI! 😃

..

23 Km e mezzo (1.041 D+)


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