SUM Macomer
(Domenica 20 Ottobre 2019)
SARDINIA ULTRAMARATHON
“Tamuli Trail – 16 Km”
“Dai,
iscriviamoci alla gara di Macomer. Ci facciamo la 31 Km!”
“Ma è la
settimana dopo Baunei!”
“E che
problema c’è? La prendiamo proprio come scarico di Baunei.”
“Su macchimini
(=la pazzia!)”
Iscrizione
mia e del mio Sorcio FATTA
E a ruota coinvolti (e iscritti) anche altri cari Amici, fra i quali Ignazio
Farris, Bruno Di Paola, ...e tanti altri!
Sapete
già com’è andata all’UTSS di Baunei (e se non lo sapete, trovate il racconto
sulle note della mia pagina facebook e sul Blog https://semplicementerobya.blogspot.com/).
Il giorno
dopo Baunei, la domenica, riesco a fare 11 Km di scarico e poi dal lunedì, il
nulla. Maledetto raffreddore/influenza!!!
E’ giovedì
e sto ancora male SIGH!
Mi
costringo a scrivere all’organizzazione della SUM per chiedere il cambio della
distanza di gara: concesso! SIGH
Quindi
con tristezza abbandono ufficialmente la 31 Km e mi preparo, anche se solo
psicologicamente visto l’impossibilità di uscire ad allenarmi, ad affrontare la
16 Km, sperando, salute permettendo, di riuscire a partecipare e a chiudere almeno
questa.
Nuovamente SIGH!
Sabato lo
passo rimanendo in piedi per quasi 12 ore camminando per lavoro fra
salite/discese e scalinate. A fine serata sono stracotta! Ma sì.. tanto domani
devo fare SOLO 16 Km, non più i 31 del Pischina Sicca Trail. SIGH!
E siamo a
Domenica.
Sveglia
presto e con il mio boy Nico (Nickyxeddu) e il mio So(R)cio Roberto Ziri ci
dirigiamo verso Macomer.
Arriviamo
alla Colonia ECA di Monte S. Antonio, dove è situato il quartier generale della
SUM, a pochi minuti dalla partenza della 60 (dico ..S-E-S-S-A-N-T-A) Km.
Vedo
tantissimi amici fra i concorrenti e fra le “scope” e via di saluti e
incoraggiamenti!
Alla
partenza della mia, mancano ancora 2 ore, ma inizio comunque la preparazione:
ritiro pettorale e pacco gara. Questa volta niente maglietta celebrativa, ma un
bellissimo asciugamano in spugna.
Lacrimuccia:
dovevo esserci anche io in questo gruppo, ma sono ancora troppo mocciosa e mi
convinco di aver fatto bene a cambiare distanza. Mi metto comunque a tipo
prezzemolino in mezzo a loro sotto il gonfiabile, spostandomi solo a pochi
minuti dal loro start.
Poche
decine di minuti ancora ed ecco che convocano anche noi della 16 Km sotto il
gonfiabile. Ci chiamano uno ad uno per la punzonatura e finalmente inizia il
nostro countdown.
Usciamo
dalla Colonia e ci dirigiamo sulla sinistra dove affrontiamo la primissima
dolce salitella.
Sarà
anche dolce, ma la sento tutta!
Sì.. ho
fatto bene a passare alla 16 Km.
Come?
L’ho già detto?
Ok, lo ridico
ugualmente, così me ne convinco un pochino di più ogni volta io stessa.
200 metri
circa di strada asfaltata e iniziamo a calpestare lo sterrato sulla sinistra.
Il caldo
inizia a sentirsi sempre di più e, ogni volta che attraversiamo dei tratti “scoperti”
liberi dalla vegetazione, diventa una semi tortura.
Inizio a
grondare già da subito, ma mi tranquillizzo vedendo che anche gli altri che mi
corrono vicino stanno sudando parecchio. Quindi non dipende dalla mia salute
precaria: c’è proprio caldo!
Senza
nemmeno accorgermene mi ritrovo a correre in mezzo ad un boschetto incantato
pieno di folletti. Mitici organizzatori della SUM che hanno reclutato anche dei
personaggi delle fiabe! Ma come avete fatto??
In mezzo
agli alberi spuntano tali folletti ad indicarmi il percorso. Ne spunta uno da
dietro un tronco che mi dice “da qui”, dietro un altro fusto un altro folletto
“passa qua”. Fino all’ultimo folletto della zona, affiancato da un adulto, che
mi chiede conferma sul numero di pettorale, lo trascrive in un foglio e poi
sparisce dalla mia vista.
Ah no..
sono io che sparisco dal bosco incantato e riprendo a seguire i nastrini
tricolore.
Ancora un
po’ di magia mi fa scorgere una costruzione che non identifico. Mi fermo il
tempo di una foto e proseguo.
Nuovi nastrini
mi indicano un sentiero sulla sinistra, lo seguo lasciandomi alle spalle una
Teca con dentro la statua di Sant’Antonio. E anche uno dei concorrenti del
Trail che credendosi forse un uomo antico, preistorico, perde tempo a costruire
un nuraghe con pietre di fortuna (ah no, sta facendo una freccia/un segnale per
evidenziare la svolta del percorso, visto che i nastrini in questo punto non
sono proprio visibilissimi e altri hanno rischiato di andare dritti).
E’ poco
più avanti, proseguendo sul sentiero, che scorgo in terra una bustina di Gel.
Ma dico
..sì, dico a te caro Atleta, caro Runner, caro Trailer, caro …CADDOZZO!!! (=sporcaccione).
Ma se prima avevi questa bustina PIENA in qualche tasca dello zainetto o dei
pantaloncini o non so dove, ora che è vuota, quindi occupa meno spazio, ci
dovrebbe stare meglio, no?!? Perchè dunque inquinare? Perché buttarla a terra? Perché
spezzare il colore della natura con questa oscena bustina arancione? Magari poi
sei uno (o una) di quelli che si lamenta perché viviamo in un mondo “sporco”!
Sentiti
uno SCHIFO.
Sentiti
un MISERABILE.
Evita di
considerarti una persona civile e responsabile.
Non sei
una persona per bene!
NO, non
lo sei!
CADDOZZO!
SGRRRUNT!
Continuo
a seguire le fettucce tricolore fino a ritrovarmi davanti un Trailer che lentamente si sta “ricomponendo”.
Sentendomi arrivare, mi allerta di fare attenzione. Si mette di lato e mi cede
il passo, mentre mi informa della presenza di radici sporgenti, colpevoli di
avergli fatto fare un bel voletto in terra. In effetti noto che ha
polvere/terra un po’ ovunque e un taglietto nel retro del ginocchio, ma nel
complesso sembra tutto ok.
Scambiamo
qualche altra chiacchiera sui trail e sulle età in generale e lo saluto,
oltretutto complimentandomi per il volersi continuare a mettere in gioco
nonostante appunto l’età che non mi svela, dicendogli “sei solo da ammirare”. Scopro
solo in seguito appartenere alla classe 1942. WOW!!!
Il
pensiero va all’amico Ignazio (classe 1950) che sta facendo la 31 Km (mitico!)..
smetti di tirare fuori ogni volta il discorso dell’età. Corri e non lamentarti,
che in confronto all’amico Tonino sei ancora un giovincello! ihihihi
Corro per
qualche centinaia di metri. Sento delle voci. Un ristoro. Sono più o meno al
sesto km: di già?? Non mi fermo. Saluto e proseguo. Raggiungo 3 amici che
sicuramente hanno fatto pausa al ristoro e procedo affiancata da un altra
ragazza che da qui in poi sarà la mia compagna di viaggio.
Siamo su
strada. Non vediamo più nastrini di alcun colore. Tant’è che ad un certo punto
Paola, una degli amici che ci precedono, torna indietro verso di me.
“Cos’è
successo?” le chiedo.
“Abbiamo
sbagliato”
“Come
abbiamo sbagliato?! Non abbiamo passato deviazioni/incroci” le dico.
Continua
a venirmi incontro insieme agli altri 2 amici. Mi fermo e controllo il
tracciato sul cellulare. Meno male che ho preso il vizio di caricarmi i gpx
delle gare su un app. Il tempo di aprire la traccia e “tornate qua, siamo
perfettamente sul percorso!”
“Ma non
ci sono più fettucce”.
“Forse
perché non essendoci deviazioni non si può sbagliare.. proseguiamo”.
“Ma sei
sicura?”
“L’applicazione
mi conferma che siamo perfettamente sul percorso! Andiamo!”
E pur con
qualche dubbio degli altri, riprendiamo a correre.
Finalmente
dopo parecchia distanza da lontano scorgiamo i nostri amati segnali tricolore:
rosso, giallo e blu. Bene! Non mi sono sbagliata!
Alterniamo
sentieri a sterrati e a strisce tagliafuoco.
“Ma qua
non ci siamo già passate?”
“E no,
sembra, ma no. Questa tagliafuoco è diversa”
Lungo il
tracciato alcuni volontari ci indicano le deviazioni più a rischio. E soffro al
posto di un ragazzo che poggiato sul cofano di una macchina con il sole a picco,
ci direziona su un altro sentiero. Sudo anche da parte sua! CHE CALDO!
Polvere,
polvere, polvere.
Iniziano
a raggiungerci gli atleti della 31 Km
In realtà
solo 2, uno dei quali conosciuto dalla mia compagna di viaggio. No, non devono
essere i primi, ma non ne abbiamo visti passare altri. Perché? Che strano!
Forse si sono persi? Guardiamo dietro e non c’è nessuno!
Avanziamo.
In fondo,
sulla destra, una postazione con dei volontari. Forse dobbiamo girare lì.
All’improvviso un altro nuvolone di polvere davanti a noi in lontananza.
Questa
volta bello grande.
Man mano
che avanziamo, dal nuvolone si vede emergere un bel gruppo di atleti. Ci
vengono incontro e girano alla nostra destra.. e noi? Chiediamo ai volontari
“dovete andare dritte, poi ripasserete qua.”
In contemporanea
un ragazzo della 31 Km dietro di noi, sempre correndo, urla rivolto ai
volontari “DOVE DEVO ANDARE?! MANCANO 3 KM AI 30..DOVE DEVO ANDARE?!” Gli
comunicano che deve andare dritto. Protesta dicendo che è già andato dritto, ma
gli confermano la direzione e pur non essendo convinto e con aria alquanto
arrabbiata e scocciata, procede nella nostra direzione.
Andiamo
verso Tamuli.
Ci
raggiunge il mitico Teo (Teodoro Mura). Ormai è un classico la sua visione nei
miei percorsi gara. Da qualche parte devo per forza incontrarlo. Passa davanti
e gli sto dietro per qualche centinaia di metri. Poi riprendo il mio passo
…lento!
La mia
compagna di viaggio, che nonostante ci siamo già raccontate tantissime cose
della nostra passione, scopro solo ora chiamarsi Laura, mi informa che
generalmente in zona si posiziona un fotografo.. Ok, allora sistemiamoci per
bene e trucchiamoci (ahahaha) e riprendiamo a correre verso le rovine.
Un
ragazzo, non ho capito se dell’organizzazione o del posto, ci saluta
“Benvenute a TAMULI!”
Mi volto verso di lui e gli chiedo “cosa??”
Lui nuovamente “Benvenute a Tamuli: il complesso nuragico!”
Peccato
non avere il tempo per fermarsi e ammirarlo. Cerco di osservare il più
possibile le rovine, le memorizzo nella mia mente e proseguo in discesa costeggiando
sulla destra una palizzata che poi ci riporta in salita dove veniamo incitate
da un gruppo di “turisti”, fra i quali riconosco anche degli amici che stavano
partecipando al trekking sempre legato alla SUM.
Scavalchiamo
delle pietre ed ecco la postazione del fotografo.
Ringrazio
per gli scatti e proseguiamo.
Si sale.
E quindi camminiamo.
E nel
mentre continuo a smaltire moccio un po’ qua e un po’ là.
Sì.. ho
fatto bene a convertire la gara.
Riprendiamo
a correre.
Chiudiamo
l’anello di Tamuli e via nuovamente davanti ai volontari che gestiscono
“l’incrocio” e ci mandano verso sinistra: altra salitella polverosa.
Polverosissima!
Con Laura
proseguiamo affiancate per evitare di infarinarci fra di noi, per evitare di
respirare questa malefica polvere nera che si solleva ad ogni passo.
E ci
pentiamo ogni volta che ci mettiamo di lato per far passare chi più veloce di
noi ci raggiunge. Ogni volta è un nuovo nuvolone, una nuova infarinatura NERA!
Finalmente
terminiamo anche questo tratto e possiamo riprendere a respirare a pieni
polmoni. Un ragazzo in MTB ci avvisa che da quel punto in poi è tutta discesa
fino al traguardo. Corriamo!
Qualche
tentennamento anche in salita fra una soffiata e l’altra di naso. Laura mi
incita a non mollare. Ultimi passaggi in mezzo alla vegetazione. Sentiamo lo speaker..
siamo veramente vicine allora!
Ancora
qualche metro ed eccoci fuori anche da quest’ultimo sentiero.
Ultimissimo
sforzo sulla strada in leggera discesa che costeggia la Colonia. Veniamo
annunciate al microfono. Ci stanno aspettando. In automatico le gambe
accelerano. Varchiamo il cancello della Colonia e acceleriamo ancora fin sotto
i 2 gonfiabili, fino a fermarci del tutto appena passato il traguardo.
SUM –
Tamuli Trail Chiuso!!!
Rimango
vicina al traguardo ad aspettare gli amici della 31 Km (più che altro sto
aspettando che inizino a scolare la pasta, ma non ditelo agli altri amici
ihihihi).
OTTIMO il
pasta party, ottima la compagnia e anche ottimo l’affumicamento alla carne
arrosto, essendoci accomodati proprio in direzione del fumo dei barbecue. Ma
poco male, l’odore è OTTIMO anch’esso e un po’ di fumo non guasta!
Mangiata
anche la carne (strabbuonissima) torniamo vicino ai gonfiabili ad aspettare gli
amici dell’Ultra, della SESSANTA e dico SESSANTA chilometri!
Un
ringraziamento all’Organizzazione per la bellissima giornata che ci ha fatto
trascorrere, a partire dall’accoglienza ai vari ristori, al servizio docce, al
pranzo, alla splendida medaglia.. e poco importa se mancavano dei nastrini qua
e là a segnalarci il percorso, o se la birra è finita prima dell’arrivo di
tutti gli atleti (tanto a me non piace! ahaha).
Tutto il
resto era davvero OTTIMO! GRAZIE!
PS: #ScarpeBenAllacciate
;-)
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