Trail di Capoterra – IS CIOFFUS
Prova nuovo percorso ed.2020
(Domenica 27 Ottobre 2019)
Poggio dei Pini/Sarroch
Prova Trail di Capoterra SIIIIIIIIIIIIII
Si torna a IS CIOFFUS!!!
Come poter non partecipare?!
Nel post di “invito” (più che altro di “ricerca cavie”!) compaiono una serie di numeri fra
km e dislivelli e distanze proposte. Sembra più un elenco di numeri da giocare al Lotto o al Superenalotto e devo dire che ho tenuto d’occhio le estrazioni, ma.. RITENTA SARAI PIU’ FORTUNATA.
Dopo il sondaggio fra i possibili partecipanti, si decide di partire tutti da Poggio dei Pini lasciando le macchine al Centro Commerciale e quindi dividerci solamente fra la 24 km e la 35 km.
Dalla mia bocca escono le parole “farò sicuramente la 24. Forse sono troppo “scarica” per fare 35 Km”, ma dentro di me un unico desiderio “IS CIOFFUS!!!”.
Ad ogni modo i primi 12 km saranno uguali per entrambi i percorsi, quindi non ci penso oltre e decido di valutare in corso d’opera in base a come mi sentirò.
Primo tratto siamo su asfalto. Ci contiamo. Quanti siamo? Boh. Oltre una ventina “ma io mi sono contato?!”.
Tutti vestiti da evidenziatori raggiungiamo lo sterrato e verso il terzo chilometro entriamo finalmente a maggior contato con la natura dove inizio a riempirmi di splendide immagini che entusiasmano vista, mente, cuore.
Già solo per correre e arrivare in questo punto vale la pena procedere all’iscrizione del futuro Trail di Capoterra (1° marzo 2020, ndr).
Siamo sul corso del fiume. Sotto i piedi abbiamo rocce che umidità e pioggia del giorno prima rendono alquanto scivolose e necessitano massima attenzione per evitare un bel SWWWIIIISH a terra.
Poche centinaia di metri e iniziamo a salire.
Passaggi stretti che ci costringono in fila indiana.
Raggiungiamo la cresta tra Conchioru e Capeddu e veniamo ripagati dalla splendida vista anche se disturbata da qualche cumulo di troppo.
Il capo branco, Lorenzo Pisani, ci comunica che siamo a circa 700 metri.
Continuiamo il nostro percorso, ma non so se sia quello giusto dettato da quanto stabilito in precedenza o dalla fame, visto che ci siamo ritrovati un gruppo di umani intendi a lavorare e, alcuni di loro, a darsi da fare con un pentolone presumibilmente, a breve, pieno di gnocchetti e un bel fuocherello dove mezzo maialetto indisturbato si esibisce in una bella danza su se stesso.
No, dai.. non c’è ancora fame son passate le 10 da pochi minuti, quindi credo sia proprio la traccia che ci ha portati qua, ma magari mi segno bene il punto, in modo tale da tornare a cottura ultimata del maialetto che continua a girare, girare, girare…
Arriviamo su strada sterrata.
Siamo a poco meno di 12 Km.
Chi deve fare la 24? Chi prosegue per la Gola?
Siamo già al punto di separazione?! Eh sì..
“Chi vuole rientrare facendo la 24 deve andare lì”
Vedo staccarsi dal gruppo alcuni di noi
….le mie gambe non si muovono.
La testa visualizza già la famosa Gola.
NO.. non voglio prendere la via del rientro.
Voglio tornare in quel luogo magico!
Vada per la 35 KM!!!
Pian piano spariscono alla nostra vista gli amici che proseguono nella “strada” del rientro.
Gli giriamo le spalle e proseguiamo nello sterrato in discesa.
Bella la discesa per me.
Ma non per tutti e infatti..
Dopo una curva ad una cinquantina di metri da me, scorgo qualcuno: UOMO A TERRA!!! (urla la mia mente).
Accelero per raggiungere l’OMO che, fortunatamente, tenuto al mio braccio, si rialza pur lasciando a terra tracce ben visibili su chi fosse il più duro fra il suo naso e alcune pietre. Grazie al kit di primo soccorso della prontissima Alessia Bacchiddu, si procede ad una breve medicazione, e siamo pronti a ripartire.
Ah no.
Fermi tutti.
Visto che ci siamo, perché non fare una caccia al tesoro?!
Ed eccoci qua tutti insieme appassionatamente a cercare la seconda lente degli occhiali, volata chissà dove. Specifico la seconda, perché anche la prima ha fatto un voletto, ma subito recuperata. Cerca, cerca, cerca… qui non c’è. Qua nemmeno. Forse là? Ottima scusa per riposarsi una ventina di minuti, eh?
E niente: “dai, non importa, ripartiamo …pazienza”.
Ma proprio in questo momento, mentre scaldiamo nuovamente i motori, il mitico Littera Mariano.. “ECCOLA!!!”
Subito passata nelle mani dell’Ottico professionista presente nel gruppo, Marina Scibilia, che già si era adoperata per raddrizzare la montatura e ripristinare la prima lente, ora sistema la seconda e siano nuovamente pronti a ripartire.
Gruppo formidabile: infermiera, ricercatore, ottico!
Si riparte!!!
Calpestiamo ancora in discesa lo sterrato granitico, prima di riaddentrarci nella natura.
Salite e discese si alternano in una danza. Come sempre in discesa corro, in salita mi faccio attendere dal gruppo che passa il tempo, fra le altre cose, a cogliere e mangiare corbezzoli. In un tratto penso a quanto sia bello avere questo tappeto rosso/arancione, piuttosto che un classico tappeto marron scuro dovuto al passaggio di qualche gregge.
Siamo circa a metà percorso credo, quando vedo Lorenzo che cerca qualcosa. Da non ho visto dove, tira fuori il “nostro ristoro”!!! Acqua, the al limone, non so che altre bottiglie, e biscotti Ringo!!!
Trattamento di lusso!!! Grazie!!! Oltretutto le bevande sono anche belle fresche!
Ristorati, lasciamo il punto panoramico e proseguiamo per altri single track: uno più bello dell’altro. Entriamo nuovamente nel sottobosco e riconosco il percorso fatto a Maggio in gara.
Poco più avanti altra variazione: invece di svoltare a sinistra, proseguiamo dritti in mezzo alla sempre più fitta vegetazione.
Stiamo aggirando la Gola.
E’ sempre più vicina.
Ultimi metri in mezzo a dei canneti che fanno da sipario allo spettacolo che a breve riempirà i nostri occhi: eccola lì, la GOLA di IS CIOFFUS.
Solo lei per ora è riuscita a farmi superare i 30 Km.
La fatica ricompensata pienamente da questa natura spettacolare.
Natura che ti lascia a bocca aperta ogni volta. Indescrivibile.
Così come si nota stupore e meraviglia sui volti di chi vede il tutto per la prima volta.
Tappa foto obbligatoria.
Foto Roby Ziri |
IS CIOFFUS riesce ancora una volta ad incantarmi, a stregarmi.
Lentamente tutti abbandoniamo la Gola e andiamo oltre. SIGH!
Qualcuno chiede “Ma qual è il percorso più breve per arrivare qua?”
Della serie: voglia di tornarci prima di subito?! ehehee
Via nuovamente in fila indiana prima sulle rocce del torrente in secca e poi in salita verso quello che era il percorso gara di Maggio, ma in versione “revolution”. Quelle che erano discese, ora sono salite e via su altre pareti di roccia. Nuovamente nel bosco, dove la nostra guida, fa notare a tutti l’albero “doppio”.
L’unico che si permette di uscire dalle righe e vagare avanti e indietro a destra e a sinistra, tuffarsi in ogni pozza d’acqua, arrivare in picchiata sui polpacci di chi si trova davanti, è il mitico Camillo, il trailerista a 4 zampe, che per essere ancora più libero, perde anche il gps lasciandolo attaccato a chissà quale rovo.
Riconosco la ex discesa (ora salita) dove Priamo in un'altra prova si appostava per registrare i video promo per la gara ed. 2019.
Nuovamente strada sterrata e deviazione sul sentiero che ci riporta a S’Enna Sa Craba da dove, in gara, ci siamo trovati belli incartati i famosi 5 km omaggio.
E la nostra guida, accenna lo scherzetto “dobbiamo passare da lì” indicandoci il punto ICHISI, l’inizio di QUEL sentiero. Ma credo siano bastati alcuni sguardi e si è subito corretto dando l’indicazione giusta. Si prosegue sulla strada sterrata per qualche km.
Non nascondo che riemersa dall’ultima salita, me la sono presa con ancora più calma, ammirando il panorama con all’orizzonte il mare.
Ultime centinaia di metri di sterrato riprendo a correre e raggiungo gli altri che mi aspettano nell’imbocco di uno degli ultimi sentieri single track fino a tornare nella civiltà.
Qualche altro saliscendi costeggiando le prime case di Poggio dei Pini. Passeggiata costeggiando il laghetto. Asfalto per poche decine, forse un centinaio di metri o poco più e torniamo su sterrato fino al punto di partenza al centro Commerciale.
Il tempo di un cambio veloce e dalle macchine spunta fuori ogni bendidio dal salato al dolce, dalla birra ai liquori.. e per me anche l’acqua!
Quanti km abbiamo fatto?!
Che dislivello?
Di preciso non si saprà mai! Giusto un idea, qualcosa di vago.
IS CIOFFUS ha rapito tutti noi, ma anche tutta la strumentazione gps.
Non credo che ci sia una traccia uguale ad un'altra.
Orientativamente abbiamo percorso una distanza che va da un minimo di 33 km ad massimo di 37 km con dislivello da 1400D+ a 1800D+.
Aspetterò la prossima prova percorso per fare una nuova estrazione di numeri e magari la prossima volta saranno quelli vincenti all’Enalotto ihihihi
G.S. Atletica Capoterra Lorenzo Pisani
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