4° Sea Trail Porto Corallo (Domenica 31 Marzo 2019) 26 Km 900 D+
Marzo 2018. Un anno fa.
Avevo appena iniziato a fare gare.
Avevo iniziato con la Marcialonga del Carciofo a Samassi e la domenica successiva, nuovamente con un pettorale attaccato sulla maglia, ho affrontato i 10 km della Cagliari Corre, legati alla Maratona di Cagliari.
Non c’è 2 senza 3, perché non andare al 3° Sea Trail Porto Corallo che si teneva la domenica successiva?
Devo ammettere di averci anche pensato, visto l’insistenza di alcuni amici. Ma come avrei potuto affrontare un trail con zero esperienza? I trail, questi sconosciuti. Non sapevo nemmeno cosa fossero. Inoltre le previsioni meteo davano diluvio, quindi “quando mai confermeranno una gara in queste condizioni?”. Decisione sofferta fino all’ultimo. E niente.. se ne riparlerà per la prossima edizione!
Ed eccoci un anno dopo.
Domenica 31 Marzo 2019!
ISCRITTA al 4° Sea Trail Porto Corallo.
E non allo short trail, ma bensì al MEDIUM!!!
Mi aspettano VENTISEICHILOMETRI!!!
Quando la pazzia prende, prende proprio bene!
La giornata inizia con un po’ di tensione. Non mi sento per niente in forma. Inoltre qualche giorno prima avevo qualche dolorino sopra il polpaccio dx, ma sembra si sia attenuato e per ora non mi da noia.
Arriviamo sul posto al Vela Sport di Porto Corallo (dopo aver fatto un giro turistico forzato per le strade di Villaputzu). Aria bella frizzante (geeeeloooo ..e chi ha la forza, il coraggio di togliersi la giacca??). Fortunatamente il sole inizia a scaldare e la preoccupazione è al contrario “speriamo non scaldi troppo!”.
Con il mio Amicissimo Roby Ziri, ritiriamo pettorale e pacco gara e andiamo in spiaggia ad incoraggiare allo start i miti della CINQUANTACHILOMETRI pronti ad iniziare la loro avventura!
Qualche minuto dopo le 8, con il sole sempre un pochino più alto sul mare, parte il LONG trail! GOOO
Foto Robya (Roberta Pisano)
Stiamo ancora un po’ in spiaggia e, finalmente, trovo il coraggio di andare in macchina per lasciare la giacca e prepararmi per il mio “viaggio”.
Foto Arnaldo Aru
Foto. Tante chiacchiere con altri amici arrivati all’ultimo. E eccoci tutti sotto il gonfiabile.
Foto Arnaldo Aru
Siamo pronti! VIAAAA
Foto Marco Trail Mura
Spiaggia. Cerco di passare dove la sabbia è più dura.
Foto Arnaldo Aru
Un breve tratto sulla strada asfaltata ed entriamo nella pineta, dove attraversiamo 2 ponticelli.
Abbandoniamo il verde e usciamo in una strada sterrata che ci fa compagnia per i primi chilometri. Vicino a me Lalla Babaiola Talluto che quasi si preoccupa chiedendomi se è tutto ok, perché generalmente sono più carica. Ma si vede così tanto che non sono al top??
Foto Arnaldo Aru
Vabbè. Magari andando avanti mi riprendo!
La strada sterrata costeggia il mare e i colori che ci regala la natura sono veramente spettacolari.
Foto Robya (Roberta Pisano)
A poco più di 5 km, troviamo un banchetto con dei volontari e, sulla sinistra dello stesso, dei cartelli ci indicano che dobbiamo abbandonare la strada e iniziare a salire lungo un sentiero. Il terreno in diversi punti è abbastanza ripido e, a voce alta, mi chiedo come hanno potuto fare quel percorso nell’edizione precedente con la pioggia e dunque terreno bagnato e scivolosissimo. Dietro di me 2 ragazzi (scopro dopo i loro nomi: Claudio De Fabiis e Maura Mattana). La ragazza mi dice che aveva rinunciato allo start proprio a causa del meteo. Lui invece ha partecipato e mi confessa che non è stata per nulla semplice.
Foto Lalla
Le nostre voci si sovrappongono a una voce che arriva dal basso. Tanto in basso, ma tanto forte ahahahaa Maura riconosce la voce di Antonella Loi. Dico che non può essere Antonella.. lei è davanti! Sì sì.. è lei! Eh sì. E’ lei ed è tanto arrabbiata. Ma cosa sta dicendo?? Ascoltiamo. Ha sbagliato percorso AHAHAHA a quello che ho definito “posto di blocco”, dove dovevamo abbandonare la strada sterrata, lei è andata dritta finendo in riva al mare. Non trovando fettucce (ovviamente) è risalita sullo sterrato e ha finalmente preso il sentiero giusto. Per me era davvero impossibile andare dritti, ma a volte siamo troppo distratti e.. può capitare!
Foto Lalla. Il punto insanguinato! ihihhihi
Siamo quasi alla fine della prima parte della salita quando il caro Amico Gino Marras, davanti a me, ci fa notare che c’è del sangue!!!
Sangue?! Eh sì, sangue! Noto che è anche fresco, quindi non riguarda sicuramente animali, che non ho visto in giro, e non riguarda nemmeno quelli della LONG, visto che sono passati qui un ora prima e con questo caldo si sarebbe seccato. Qualcuno della MEDIUM si è fatto male?!
Veniamo a sapere all’arrivo che il dissanguato era Pierpaolo Defraia. Fortunatamente niente di così grave, giusto una caduta sbattendo la tibia su una radice che gli ha fatto zampillare la gamba, prontamente medicata da un pronto soccorso allestito da se stesso e da chi gli stava vicino nel percorso. Fasciatura (e pure qualche punto) che gli ha consentito di proseguire e portare comunque a termine il suo “viaggio”, la sua gara.
Continuiamo a salire e alternati da qualche discesa breve, ci ritroviamo su un cucuzzolo, dal quale è possibile ammirare il territorio a 360°.
Foto Tore Orrù
Presente in questo punto Tore Orru che sempre munito del suo cellulare, riesce a regalarci degli scatti del passaggio. Scambio qualche battuta con lui mentre continuo a procedere e gli chiedo se siamo arrivati al Tempio di Antas, facendo riferimento ad una struttura chiara che si scorgeva in lontananza in valle che da lontano ricordava veramente il Tempio!
Foto Tore Orrù
Scendiamo fino ad una strada sterrata, dove sono presenti dei volontari con il banchetto per il ristoro. Oltre che per indicarci una deviazione. Si prosegue su sterrato per un bel tratto di saliscendi e falsopiano.
Foto Robya (Roberta Pisano)
Mi viene da fare una considerazione riguardo questi sterrati. Quasi quasi era più da trail il percorso sulle strade di campagna di Samassi, che non queste strade, sì sterrate, ma piatte, senza nemmeno una spaccatura o un canyon o rocce.
Non ricordo esattamente in quale punto, ma da un tornante dello sterrato più in alto, fortunatamente non così vicino a dove mi trovo, sento una voce che mi chiama e mi saluta. E’ la voce di Paolo Cannas, nonché della scopa della mia gara.
Eh no Paolo!
Stai LONTAAANO.
Non ti voglio vicino! Ahaha
Accelera Roby, su su!!
DEVI aumentare la distanza fra te e lui!
La strada sterrata la lascio intorno al dodicesimo km, dove ci dividono dagli amici della Short che continuano dritti, mentre noi MEDIUM, ci inoltriamo nel bosco, tipo caprette. Ed è all’inizio di questo tratto che Federica Zucca (graaazie!) coricata quasi a terra ci regala dei bellissimi scatti.
Foto Federica Zucca
Supero il 13° km: “to’.. un ristoro”.
Ma ho appena bevuto, mi sa che non prendo nulla e vado dritta.
Non so se mi hanno sentita, ma appena mi vedono mi dicono che il ristoro è per dopo: ”ci vediamo fra 2 km/2 km e mezzo, dopo il giro ad anello”. Saluto e ringrazio e proseguo rientrando in un altro sentiero.
Altri single track, altro sterrato. Giriamo intorno ad una montagnetta e quasi alla fine dello sterrato, quando credo di essere ormai vicina nuovamente al ristoro, guardo la parete che mi ritrovo davanti alla vista. In parte è pietraia e …oh mamma, ma c’è qualcuno lassù! No, ma nemmeno morta ci salgo lì! Ma sono pazzi?!
Concludo il giro ad anello e mi fermo al ristoro. Mentre bevo, vedo passare i primissimi 2 della 50 Km. Uno è il Campione Teodoro Antonello Mura: vaaaaaaiii Teeeeoooo!!!
Riparto e mi indicano un sentierino oltre una rete. E senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo all’inizio della salita che ho visto precedentemente e che mi ero detta che “mai avrei fatto”. Invece sono lì e mi da forza il fatto che ho alle calcagna i ragazzi della LONG. Che figuraccia se mi trovano ancora qua. Mi dico “Dai dai dai accelera” e mi rispondo pure “eh sì.. sulla pietraia impossibile!”
“Foooorza! Un passo dopo l’altro”
“sì sì ok.. non mi fermo, ma questa è la velocità massima che riesco a tenere QUA, ok???”
“BABBENE.. non cedere oltre però!”
Eh sì. In 26 km sono stati tanti, tantissimi, i dialoghi fra me e me. Fra la parte forte e la parte debole. Quella che si arrampicherebbe ovunque e quella che al minimo sforzo in più vorrebbe mollare. Tante insultate e mandate a quel paese, ma anche qualche complimento (pochi, pochissimi! non sia mai).
In un punto non identificato del percorso, trovo Marco Trail Mura, a questo giro in versione fotografo. Da lontano sento la sua voce che mi chiama e mi incoraggia mentre sono ancora in sofferenza durante l’ennesima salita. Arrivo sul piano, lo saluto e continuo.
Foto Marco Trail Mura
Intorno al 17°, se non ricordo male, inizia la discesa. In genere vado forte in discesa e recupero parecchio. Qua no. Questa discesa è differente! Non c’è sentiero. Sono gradoni. Alcuni da saltare proprio (o scendere di sedere, come ho sentito hanno fatto alcune). Altri da aggirare seguendo le fettucce a destra o a sinistra che ci indicano i punti meno ripidi, per addolcire la pendenza. Penso che sia stata la discesa più lenta che abbia mai fatto! Ad ogni modo, complici le scarpe, non ho slittato minimamente in nessun passo/balzo, evitando dunque di finire a faccia in terra o contro qualche arbusto!
Nuovamente sterrato, per poi riabbadonare la strada per continuare a salire.
Arrivo alla Torre Motta, dove un volontario in bici ha iniziato a incoraggiarmi dicendomi che mancava poco. Ma non mi faccio fregare, sono fra il 18° e il 19° km credo, quindi manca ancora parecchio! Lo sfrutto invece per farmi fare una foto con la Torre. E nel mentre riprendo fiato. Grazie!!!
Altri volontari, altri scambi di battute. Tipo: “vai avanti, oltrepassi il cancello e giri a destra”. Ah bene, un cancello vero.. non un “cancello orario”!
Poco dopo il 20° km raggiungo nuovamente il primissimo ristoro e via a ritroso inizio a ripercorrere i primi 6 km. Quindi salita fino a cucuzzolo e ridiscesa fino al “posto di blocco” sulla strada sterrata.
Foto Robya (Roberta Pisano)
Discendendo però inizio ad avere qualche problemino sopra il polpaccio dx e sono costretta a rallentare parecchio. Corro per tratti brevissimi e cammino per lo più. Ormai manca poco, ma non riesco nemmeno a sfruttare le discese a causa di questo fastidio. SIGH!
Finisce lo sterrato e mi ritrovo nuovamente sull’asfalto in salita. Sento i volontari parlarsi via radio per avvisarsi sull’arrivo di eventuali auto e rendere il nostro passaggio sempre sicuro. Grazie anche per questo! Quando l’organizzazione c’è!
Rientro in pineta, vedo uno dei ponticelli attraversati all’inizio e scorgo Nickyxeddu che in sella alla sua bike, fa avanti e indietro per avvisare e far preparare Arnaldo Aru, posizionato in un punto più nascosto, per scattare le foto al nostro passaggio.
Poco più avanti, 3 bambini tutti girati dallo stesso lato, splendidamente allineati con le braccia allungate in attesa dei 5 degli atleti che passano.
OK, hanno teso il braccio sbagliato, machisenefrega, ho deviato il percorso senza nemmeno pensarci.. e al battito delle loro manine, vedere i loro sguardi (e quelli dei parenti che in seguito mi hanno applaudita) felicissimi, mi ha riempito cuore e mente per ultimare correndo le ultime centinaia di metri, fino al gonfiabile sulla spiaggia.
Foto Lorena Usula
4° SEA TRAIL PORTO CORALLO, 26K 900D+: CHIUSO!!!
Medaglia Medaglia Medaglia Medaglia Medaglia
Che dire. Se sei arrivato a leggere fino a qui, senza addormentarti, spetterebbe una medaglia anche a te. ihihihihi
Foro Robya (Roberta Pisano)
Foro Robya (Roberta Pisano)
Una medaglia anche a ciascuno degli organizzatori per lo splendido lavoro che hanno fatto, per l’accoglienza che ci hanno riservato, per il pranzo semplice, ma buonissimo e per il percorso. Aggiungo che era veramente difficile sbagliare sentiero, sia per i tanti volontari posizionati un po’ ovunque, sia per le fettucce posizionate al limite del dubbio. Nel senso che a volte è capitato anche a me di avere il dubbio su dove dovessi andare, ma mi è bastato fare 2 passi in più, per scorgere la fettuccia successiva.
Foto Robya (Roberta Pisano) [La porzione di gnocchetti era già a metà nella foto!]
Foro Robya (Roberta Pisano)
Appuntamento sicuramente alla prossima edizione!
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