domenica 3 marzo 2019

Prova Trail “Correndo a Is Cioffus” (Poggio dei Pini/Sarroch)

Prova Trail “Correndo a Is Cioffus” (Domenica 03 Marzo 2019) Trail di Capoterra (Poggio dei Pini/Sarroch)

Da un po’ tengo d’occhio l’evento su facebook relativo al Trail “Correndo a Is Cioffus”.

Ed è del 20 febbraio l’aggiornamento che parla della prova percorso.

Ci sono disponibili 3 opzioni.

Con l’opzione 1 si farà il percorso della 35 km.

L’opzione 2 prende in considerazione 20 km del percorso della 35 km compresa la parte nuova dello stesso, che si dice, sia anche la parte più bella.

L’opzione 3 riguarda invece la prova del percorso breve di circa 19 km.

Uhmmm scarto da subito l’opzione 3.

L’opzione 1 non mi pare il caso di prenderla in considerazione, visto che la domenica successiva dovrei partecipare al Trail del Marganai.

Quindi vada per l’opzione 2: aggiudicata!

Appuntamento in quel di Poggio dei Pini alle 7:45 dove ci attente Lorenzo Pisani, che, pochi istanti dopo parte per raggiungere, correndo, il primo gruppo. Il nostro punto di riferimento diventa quindi Priamo Casula, e con lui aspettiamo che arrivino diversi altri trail runners. Ci accordiamo e partiamo con il minor numero di mezzi per raggiungere S’Enna Sa Craba.

Foto Marco Trail

Tempo di parcheggiare e già ci raggiungono tutti coloro che hanno scelto la prima opzione, fra i quali anche Lorenzo. Piccola tappa per loro per salutarci e bere, visto il punto di ristoro volante attrezzato su un pick up, e, indossati i nostri zainetti, iniziamo il percorso anche noi dell’opzione 2.

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Si sale da subitissimo e la domanda che mi perseguita è: riuscirò a portare a termine tutto il percorso? Ho passato una settimana non perfetta, sia dal punto di vista dell’alimentazione, che dell’allenamento, chiudendola il giorno prima con 14 km fra ripetute, allunghi e un mini trail sulla Sella del Diavolo (Cagliari). Uhmmm non so!

Foto Marco Trail

OK, basta pensieri! Cerco di godermi il percorso (nonostante i rumori che sento provenire dal mio stomaco ad ogni movimento.. ma già passano! ..prima o poi..).

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Procediamo quasi in fila indiana. Corro in salita. Inizio a rallentare. Sono sempre più lenta.. ok, cammino! Nei punti in piano e nelle discese recupero, riprendendo la corsa. E via l’alternanza fra corsa e camminata veloce in base alle pendenze.

La giornata, nonostante sia iniziata con qualche gocciolina di pioggia quando ancora in macchina raggiungevo il punto d’incontro, ora inizia ad essere sempre più calda. Solo in alcuni punti si sente il vento che sicuramente fuori da queste valli soffia ancora parecchio.

Ogni tanto il serpentone si ferma per ricompattare il gruppo e questo mi da la possibilità di riprendere fiato.

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Lorenzo ed altri locali che conoscono il percorso si alternano fra “capofila” e “chiudipista”. Priamo si diverte con delle riprese video strategiche (sono curiosa di vedere il video finito).

Superato all’incirca il sesto chilometro ci addentriamo dove la natura è più selvaggia.

Mi viene la curiosità del perché si chiami “IS CIOFFUS”. Uno del gruppo, mi dice che dovrebbe essere un nome onomatopeico, dovuto al rumore delle pietre che rotolano e cadono nel terreno umido e nell’acqua. Sarà così? Potrebbe essere!

Attraversiamo una bellissima foresta di lecci e ginepri secolari e ci fermiamo per una bella foto di gruppo.

Foto Lorenzo Pisani

Lorenzo che ogni tanto mi chiede come va, se sono stanca e domande simili, ci informa che ora inizierà la parte più impegnativa. Ma dico, non potevi evitare quest’informazione? Almeno giocavo con la sorpresa, invece così la mente ha iniziato a staccarsi dal corpo e a preoccuparsi. Ma è bastato osservare meglio intorno a noi per rimanere spiazzati da quello che ci circondava! E quindi anche aumentando la tecnicità e la difficoltà del percorso, ne valeva sicuramente la pena continuare! No, non mi hai scoraggiata!

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Scendiamo passando attraverso delle rocce e arriviamo fino al fiume che non abbandoneremo più per diversi km fra continui guadi per correre sulla destra o sulla sinistra dello stesso, in base al punto dove il percorso rimane più agevole.

Foto Marco Trail

Intorno a noi pareti sempre più alte.

Foto Marco Trail

Sempre in movimento, arriviamo alla gola di ​Is Cioffus, chiamata anche Bidda Mores o Su Frageri​: modi diversi per indicare un sito veramente magico ed affascinante per la stretta gola, larga nel punto più stretto poco più di due metri, e le alte pareti che vanno verso l’azzurro per diverse centinaia di metri.

Le foto non rendono giustizia alla meraviglia del posto dove siamo!

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

All’interno della gola scorre l’acqua e non abbiamo altra scelta se non quella di passarci dentro. C’è dunque chi decide di imbustarsi i piedi completi di scarpe e chi di passarci dentro direttamente con tutto addosso. Io e altri optiamo per la terza possibilità: togliersi scarpe e calze. Acqua GE-LI-DA. Ma bellissima e rigenerante.
Se qualcuno ha problemi di circolazione, dopo qualche passaggio qui, sicuramente risolve il problema!

Foto Melania Deidda

Il tempo di rimettersi calze e scarpe e si torna dentro la rigogliosa vegetazione e gli infiniti guadi.

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Una ragazza fra coloro che è entrata direttamente con le scarpe nell’acqua, ormai non si cura più di dove poter passare per non bagnarsi e quindi si diverte a prendere in pieno il fiume e a schizzare noi, che invece cerchiamo le pietre più stabili per passare da una parte all’altra ogni volta. Noi: non ci schizzare. Lei: MI DEVO DIVERTIRE!!! SIAMO QUI APPOSTA! ahahahaha Ok, non ha tutti i torti! ahahaha

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Non vi parlo degli infiniti rovi a forma di cespugli o di simil liane che scendono dall’alto. Non vi parlo dei cespuglietti malefici molto pungenti (tiria?). Non vi parlo delle radici che affiorando hanno fatto “volare” qualcuno in terra. No, non ve ne parlo, perchè sono tutte cose da mettere in conto facendo trail running in posti così stupendamente “selvaggi”.

Foto Marco Trail

Ed è con queste meraviglie in testa che riesco a superare anche la nuova salita che ci attente. Se la distanza che ci hanno dichiarato all’inizio è reale, dovrebbero mancare ancora 6/7 km per rientrare a S’Enna Sa Craba.
Ci comunicano un altro stop per ricompattare nuovamente il gruppo, ed è qua che incrociamo 4 persone che con l’attrezzatura da trekking vanno in direzione opposta alla nostra, quindi in discesa. E sorrido quando si avvicinano, visto che riconosco fra loro dei miei zii!!! Con tutti i percorsi che esistono nella zona, non sapendo nulla dei loro programmi e loro dei miei, ci siamo incontrati proprio qui! Ciauuu Pino Loi e ciauuu Ana Carolina Ladetto!

Bene! Gruppo ricompattato. Si riparte.

Il sentiero dopo circa 1 km si riallarga e diventa strada sterrata. Proseguiamo ancora fino a riaddentrarci in mezzo alla natura. Altri 2/3 km circa e siamo arrivati nuovamente alle macchine.

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Qua nuovo ristoro per chi ne ha necessità, soprattutto per chi deve continuare e chiudere i 35 km. Alcuni di loro oltre al ristoro, optano anche per il passaggio in macchina, fino al punto iniziale di partenza a Poggio dei Pini.

Il tempo di far arrivare tutti e via con la parte finale di questa meravigliosa avventura: il terzo tempo!!! Sembrava non mangiassimo da una settimana con tutto quello che abbiamo portato.

Foto Robya Dakota - Roberta Pisano

Foto Nicola Dessì

In tutto il percorso, mi sono ritrovata a correre (e a camminare) affiancata da persone differenti per sesso, età, occupazioni,.. tutti ottimi compagni di chiacchierata e di sudore.

Fra noi anche 2 super cani trailers che si sono comportati stupendamente: Linno-CagnoLinno e Camillo.

Grazie a tutti , sia a coloro che stanno lavorando per la gara che si terrà in data 5 Maggio (che consiglio a tutti di prenderne parte!!!) e ci hanno dato la possibilità di provare il percorso, sia a coloro che hanno aderito a questa prova… e sia alla natura che ci circonda.

Cerchiamo di averne sempre cura e rispetto!

GRAZIE

Il Polar segna 19,36 Km, ma in realtà sono 20 Km precisi!!!

G.S. Atletica Capoterra
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