domenica 23 giugno 2019

Capo Mannu Trail Running - 15km

Capo Mannu Trail Running - 15km (Domenica 23 Giugno 2019) Prima che l’ombra diventi tutt’uno con il terreno!

2 distanze.. 2 racconti. ihihihi ;)
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- Racconto SHORT (per chi ha fretta!):

CAPO MANNU Trail Running CHIUSA!
Vivere la Capo Mannu in versione diurna è stata l'occasione per vedere e ammirare questo angolo di costa spaziando la vista in ogni direzione. Valore aggiunto dato dal sole che si è nascosto lentamente sul mare. Grazie Gianni Lutzu per la splendida organizzazione 😊 E chi non ha partecipato, MUTO!

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- Racconto LONG (per chi ha voglia di leggere):

Un trail al tramonto. Sì. Dev’essere bellissimo!
Quindici chilometri da affrontare prima che il sole sparisca del tutto e l’oscurità ci avvolga, lasciandoci spersi fra i sentieri di Capo Mannu. Prima che l’ombra allungandosi sempre di più, diventi tutt’uno con il terreno.

La partenza è prevista per le 19.30.
Siamo in estate e il sole dovrebbe tramontare intorno alle 21.00.

Luce frontale SI o luce frontale NO?
Che ne sanno i Top Runners della mia preoccupazione?
Loro sicuramente il tramonto lo vedranno dal Lungomare DOPO il traguardo.

Decido di rischiare e di non portarmi la luce. Porterò giusto il cellulare che nel caso, con il suo faretto, potrà farmi evitare possibili voli causati da eventuali radici nascoste lungo il percorso.

Arriviamo prestissimo sul posto e ancora non vediamo il gonfiabile.
Lo start dovrebbe essere sulla spiaggia, colma però di ombrelloni e bagnanti ovunque. Sarà un bel problema piazzare qualunque cosa nella sabbia senza ferire qualcuno. E chissà che bello slalom ne verrà fuori alla partenza. UHMMM

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Fra una chiacchiera e l’altra con i diversi amici che continuano ad arrivare, ritiro pettorali e pacchi gara del mio collaudato Team e, con mooolta calma, inizio a prepararmi.

Foto Gino Marras

Senza scordare di spruzzarmi l’antizanzare.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Si avvicina l’ora della partenza e al microfono Gianni Lutzu, l’organizzatore, richiama la nostra attenzione, iniziando a darci indicazioni e invitando tutti a procedere alla punzonatura, senza la quale non verrà conteggiato il tempo e quindi l’inserimento in classifica.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Vista l’impossibilità di posizionare il gonfiabile e viste le tantissime persone in spiaggia, ci avvisa di un cambio di percorso iniziale.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Precisi alle 19.30: GOOO

Foto Giorgio Piras

Partiamo dalla strada sul Lungomare Putzu Idu-Mandriola fronte Chiosco Green Wave, raggiungiamo la rotonda di Putzu Idu e, su sterrato, ripassiamo dietro il Chiosco e via verso Mandriola.

Foto Giorgio Piras

Lasciate le case alle nostre spalle, ci inoltriamo in sterrati e single track fra pini e macchia mediterranea. Osservo ogni singolo metro alla ricerca delle fettucce ben visibili e perfettamente posizionate, e cerco di ritrovarmi nel percorso fatto l’anno precedente nella versione notturna.

Impresa difficile. Riconosco gli odori della vegetazione che mi circonda, ma non i posti che vedevo solo internamente al cono della mia luce posta sul petto e della luna piena nei momenti in cui i cumuli non la oscuravano.

Con questi pensieri raggiungo il primo ristoro. Saluto, bevo, ringrazio e riparto.

Il secondo ristoro è presidiato da facce conosciute! E come non scambiare qualche chiacchiera con Giampiero e Paolo?! La sorpresa di trovare loro, mi distrae e quasi rischio di sbagliare il bivio. Da qui LONG e SHORT proseguono su percorsi differenti. Nel dubbio, chiedo conferma a Paolo e viaaaa verso Su Pallosu.

Foto ROBYA - Roberta Pisano (scattata al rientro con il sole già basso)

Si scende. Dopo non so quante centinaia di metri vedo un ragazzo risalire “devi fare anche tu la SHORT?” mi chiede. “No, io sono della LONG”. Credo che anche lui si sia distratto al ristoro e abbia seguito altri della 15 Km ed ora cerca di recuperare il sentiero giusto tornando indietro.

Mi godo questa discesa anche se abbastanza sconnessa e continuo ad osservare alla mia sinistra il sole che, anche lui in discesa, si avvicina sempre di più al mare. Osservo la mia ombra: è ancora ben visibile e non tanto lunga sullo sterrato che sto percorrendo.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Poco più avanti avverto un pizzicore nel petto che mi riporta alla realtà: un insetto con le ali non identificato (in quanto ora spiaccicato sopra di me, forse una formica volante, boh) credo mi abbia punta. Correndo sento sempre di più il bruciore e per un millisecondo mi è balenata la preoccupazione di dovermi fermare e abbandonare.
Ma non sia mai.
Lui (l’insetto) è (era) piccolo, non si chiama(va) sicuramente Davide. Ed io non sono Golia.
Quindi pur con questo fastidio, proseguo e anzi, cerco di accelerare.

Accelero, almeno fin tanto che non arrivo su un tratto sabbioso, oltretutto in salita: ooodio correre sulla sabbia! Ad ogni passo si sollevano i granelli che non hanno niente altro da fare che attaccarsi sulle gambe. Sudore e sabbia, proprio una bella accoppiata! ODIOOO CORRERE SULLA SABBIA!

Foto Nicola Dessì

Supero anche questo punto e, dopo non so più quanto, raggiungo un nuovo ristoro. I volontari stanno parlando al telefono per questioni organizzative. Li sento mentre mi avvicino sempre di più. Stanno cercando di capire come mai hanno segnato tantissimi passaggi, se in quel punto, in teoria, doveva passare solamente la LONG. Mentre prendo il bicchiere con l’acqua, confermo anche io che in quel punto sarebbero dovuti passare solo i “longhisti” ed uno di loro “e perché ho segnato tutti questi numeri?”. Senza fermarmi, dico qualche altra cosa e mi allontano.

ACCIDENTI!!! Ho ancora il bicchiere in mano. Ed ora?? Mi giro e …no, non torno indietro a lasciarlo. Ormai sono già lontanuccia e allora? UFFFF me lo tengo! Abbandonarlo sul percorso non è una opzione da considerare. Nemmeno da pensare!

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Non tantissimo più avanti, incontro il mio boy Nicola in sella alla sua MTB ed il pensiero, dopo la sorpresa di trovarlo in questo punto, è di cedere a lui il bicchiere, ma me lo tengo e dopo una foto al volo, proseguo, mentre lui si diverte su sentieri paralleli fra rocce e single track.

Foto Nicola Orrù (notare il bicchiere sulla mano destra) ehehe

Fra salite e discese e tratti di sabbia, non smetto di seguire il tramonto: il sole continua la sua discesa verso il mare e di conseguenza, la mia ombra diventa sempre più lunga. Riuscirò ad arrivare ancora a luce?!

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Mi preoccupo, ma non abbastanza, visto che mi fermo ugualmente a scattare altre foto.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Difficile non rimanerne incantati da questo spettacolo della natura.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Alla Torre Sa Mora altri scatti in compagnia di Claudia, con Nico che ci fa notare che siamo in gara. Gara?! Ah sì.. già. Ma che mi cambia guadagnare o perdere qualche minuto? Uno dei pochi pensieri è per la scopa “ma dove sei finito Lorenzo?!” Guardo indietro e vedo ben distanti alcuni atleti. Non riconosco la scopa. Dev’essere ancora lontano. Strano! Ma meglio così. ihihihi

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Ad ogni modo ormai ci sono quasi. Ancora circa 3 Km che scorrono veloci.
A breve dovrebbe esserci il passaggio vicino alle case e in ultimo la spiaggia. IO OOODIO CORRERE SULLA SABBIA!!!

Ed eccola lì. SGRUNT!
Corro nel bagnasciuga fin tanto che posso. Qualcuno sul Lungomare mi nota: sento chiamare il mio nome VAAAII ROBYYY
Sopra delle montagnette di alghe cammino, per paura di sprofondare e prendere qualche storta. Nella sabbia corro nuovamente: IO OOODIO CORRERE SULLA SABBIA!!!
A poca distanza da me, Claudia si dirige all’uscita della spiaggia.
La seguo ed ecco il passaggio che mi porta al Chiosco.
Ormai nella penombra, mi scansionano il pettorale e dichiarano conclusa per me anche questa avventura, questo bel viaggio lungo la costa di Capo Mannu.

La festa continua fra la musica, la birra (che io non bevo, ma che sento/vedo scorrere sui bicchieri degli amici), gli ottimi panini con l’arrosto.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

In seguito alla ufficializzazione delle classifiche, si procede alle premiazioni e alla chiusura effettiva della serata.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Un ringraziamento speciale a Gianni Lutzu che come sempre ci mette anima e cuore oltre a farsi un mazzo tanto affinchè tutto vada nel migliore dei modi e che ciascuno di noi, vada via soddisfatto, contento e con il sorriso.

Un ringraziamento a tutta la squadra dei volontari.

Un ringraziamento al chiosco Green wavee per l’ospitalità.

Un ringraziamento a tutti gli splendidi Amici Runners con i quali condivido questa grande passione che rendono ogni incontro una festa sempre più indimenticabile.

E perché no? Un ringraziamento alla “scopa” per non avermi presa! Grazie Lorenzo Pisani! ihihihihi

Aggiungo un ringraziamento ai bagnanti che invadendo la spiaggia hanno fatto in modo che il Trail partisse direttamente dall’asfalto sul Lungomare, facendomi evitare 500 metri circa di percorso sulla sabbia IO OOODIO CORRERE SULLA SABBIA!

GRAZIE a ciascun presente/partecipante per la splendida serata che mi avete fatto trascorrere, aiutati dalla natura che con il suo tocco rende sempre ancora più magico il tutto!

Ed ora non mi resta che attendere il 3 Agosto per la seconda edizione della versione notturna, il “CAPO MANNU NIGHT RUN”!

Traccia e altimetria

PS: IO OOODIO CORRERE SULLA SABBIA!

PS2:PS2:PS2: se siete riusciti ad arrivare a leggere fin qua senza addormentarvi, andate a cliccare il “Mi piace” al link del Concorso Trail Letterario
CLICCATE QUA E METTERE “MI PIACE” sotto l’immagine celeste con il mio nome
GRAZIEEE :D

#CapoMannuTrailRunning #CapoMannu #SunsetRunner #AmmirandoilTramonto #TramontoSulMare #ioCorroQui #RunLovers #LumacaFelice

sabato 8 giugno 2019

Cascate sul Riu Alinu - L’Anniversario del Malleolo di Priamo

 Cascate sul Riu Alinu (Sabato 08 Giugno 2019) L’Anniversario del Malleolo di Priamo



Scorrendo su facebook, noto IL post dell’amico Lorenzo.
Foto di cascate.
Parla di doccia, di anniversario, di malleolo, di Priamo.
Forse dice anche altro, ma sono stata già rapita dalle immagini; dall’invito generico di entrare in quelle foto.
Guardandole, sento addirittura il rumore dell’acqua che dopo il salto di diversi metri finisce nella pozza, dove lui, Lorenzo, sguazza beatamente alla faccia mia che sto osservando.

Nei giorni successivi pubblica l’invito ufficiale (e mi tagga pure): “Chi vuole provare la doccia piu' bella del mondo?”. Commento con “Graaaande tentazione.. chi mi passa il punto esatto del ritrovo?”.

E’ fatta! Sabato 8 Giugno, pur con appena 4 ore e mezzo di sonno, pur dispiaciutissima perché il mio boy Nicola non può farci compagnia con la sua MTB per questioni lavorative, mi preparo e vado al ritrovo nella Chiesetta di Su Loi (Capoterra).

Lungo strada un bell’acquazzone cerca di scoraggiarmi, ma non ci riesce e, nonostante tutto, arrivo una ventina di minuti prima rispetto all’orario stabilito!

Pian piano arrivano tanti amici fluo. Tutti insieme appassionatamente saliamo nelle macchine più alte e ripartiamo.

Direzione Su Lilloni dove ci attendono ancora altri amici. Ci stringiamo ancora di più nei mezzi a disposizione e percorriamo gli ultimi Km di sterrato prima di iniziare l’escursione vera e propria.

Foto Andrea Mentasti

Scendiamo dalle macchine e seguo i primi che sembra stiano cercando qualcosa.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Ma cosa?! Siamo sulla cresta di una vallata. Si sporgono e mi sporgo: non sarà caduto qualcosa o qualcuno verso valle? No, tutti troppo tranquilli per essere successo qualcosa.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Guardano in terra e guardo anche io. Tornano indietro. Rivanno verso le macchine.. continuo a seguirli.

Ad un certo punto sento “eccola!”. Mi avvicino e … cercavano una tomba dei giganti! Ahahaha Ne è rimasto ben poco della tomba. Giusto una idea.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

E con questa idea, ci incamminiamo iniziando a corricchiare lungo uno sterrato per quasi 3 km.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Aspettiamo tutti e Lorenzo fa un briefing: “azzerate gli orologi. Lo zero è qua. Dobbiamo avanzare per circa 5 Km, prima di addentrarci in un sentiero dal quale poi scenderemo verso le cascate di Riu Alinu.”

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Vabbè, memore del regalo ricevuto al Trail di Capoterra “Is Cioffus” dove i 35 Km sono magicamente diventati 40, “azzerare” ora poco meno di 3 Km di percorso, non è certamente un problema.

Iniziamo quindi la “vera”. C’è chi cammina e chi, come me, corricchia e si ferma ogni tanto ad ammirare il panorama e tutto ciò che ci circonda. Compresi i dettagli, come un rospo su un laghetto o delle rane in delle pozze lungo la strada sterrata, notate solamente grazie agli occhi che emergono dall’acqua fangosa.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Percorso sterrato quasi tutto in salita con il sole che ci fa compagnia e il sudore che mi cola inesorabile dalla fronte. Credo che la doccia mi serva sempre di più!

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Siamo a poco più di 5 Km. Ci siamo! Lasciamo finalmente lo sterrato. Faccio una montagnetta con delle pietre, sperando che chi arriverà dopo, capisca che deve fare altrettanto e seguo i primi. Potevamo aspettarli, ma sapere la cascata sempre più vicina, ci fa accelerare.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Il sentiero diventa parete rocciosa e ci trasformiamo quasi in caprette per scendere. I primissimi sono già in acqua. Qualcuno durante la discesa, si blocca per paura di scivolare e torna su.

Arrivo giù. Eccola! Proprio come nelle foto di Lorenzo.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Tempo di un attimo e ho i piedi già in ammollo!
Acqua GE-LI-DA!
Mi metto nel poco spazio illuminato dal sole e pian piano, mi ritrovo interamente immersa!

S P E T T A C O L O

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Sono completamente anestetizzata dalla temperatura dell’acqua!
Esco.
Rientro in acqua questa volta tuffandomi!!!

Foto Andrea Mentasti

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Mi passano anche una borraccia da riempire nella “doccia”! Ci vado e l’acqua inizia a martellarmi la testa: ma quanta potenza ha?!

Foto Nicola Dessì

Probabilmente qualcuno ride, ma l’acqua mi assorda e non sento nulla. Mi trema il braccio, mentre cerco di far entrare più acqua possibile, tenendolo teso verso l’alto. Forse ora è piena, la chiudo ed esco per consegnarla.
Ma come se la cascata mi attirasse nuovamente a sé, mi tuffo nuovamente!!!

Foto ROBYA - Roberta Pisano

E chi ne esce più?! Lasciatemi qui!
E nulla.. tempo scaduto SIGH
C’è chi sta già risalendo, anche per lasciare il posto ad un gruppo di bikers che sta raggiungendo la nostra postazione. Anche loro vogliono fare la doccia!

Foto Nicola Dessì

E allora nuovamente calzata e scarpata, inizio a risalire, con la promessa di tornare prima che chiudano definitivamente la doccia a causa della stagione estiva.

Prendiamo un altro sentiero per raggiungere la cascata inferiore. Anzi IL sentiero. Anzi la scarpata. E’ questo il punto “ICHISI” dove 12 mesi prima il malleolo del caro Priamo ha avuto la peggio. Non fatico a crederlo. Basta un attimo e se ti appoggi al ramo troppo secco o fai affidamento su una pietra sbagliata, rischi di fare tutta la scarpata in scivolata o rotolata. Ed ecco infatti qualche pietra che inizia a muoversi e rotolando e saltellando verso valle rischia di prendere in pieno alcuni di noi. OOOOOCCHIOOOOO PIEEEETRAAAA
Ci distanziamo di più e riusciamo ad arrivare sani e salvi alla cascata inferiore.
Lorenzo è già nuovamente in acqua. Faccio per togliermi anche io le scarpe, ma decido di esplorare le altre pozze, le altre piscine naturali poco più a valle.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Tempo scaduto anche qua. Iniziano del resto a brontolare anche gli stomaci.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Risaliamo dunque la scarpata, sempre facendo attenzione ad eventuali pietre in caduta libera, e ci dirigiamo verso le macchine in un lungo serpentone in mezzo al verde, stando sempre vicini al corso del rio che ci accompagna con il suo scroscio.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Ma non è finita qua! Il programma prevede una ulteriore pausa in una ennesima piscinetta con cascatella rappresentativa. E mentre ci ritroviamo nuovamente in costume in ammollo, 2 eroi capitanati da Lorenzo, raggiungono le macchine a circa 1 km di distanza per tornare con birre e cibo.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

C’è chi approfitta dell’attesa cibo, anche per fare il bucato (me compresa).

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Finalmente si mangia. Ci dividiamo il tutto: focacce (homemade che sono riuscita a preparare la sera prima), salsicce, provola, anguria… e immancabili bottiglie di birra!

Abbiamo finito tutto! Non potevamo di certo far portare nuovamente il peso a chi si è sacrificato per portarlo fino a questo punto.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

A pancia quieta quindi continuiamo il nostro viaggio verso le macchine.

Foto ROBYA - Roberta Pisano

Tralascio il racconto di come siamo riusciti a raggiungere nuovamente Su Lilloni prima e Su Loi dopo, essendo in 15 con 1 macchina al primo stop e con 2 macchine dal secondo.
Vi basti sapere che abbiamo raggiunto tutti, sani e salvi, ciascuno la propria destinazione.

Grazie Lorenzo per il graditissimo invito all’anniversario.
Grazie Malleolo (di Priamo) per esserti rotto in un periodo dove le cascate sono ancora belle copiose.

Foto ROBYA - Roberta Pisano


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