domenica 3 novembre 2019

2° Trofeo della Laguna


2° Trofeo della Laguna(Domenica 03 Novembre 2019)
Giliacquas - Elmas



Canotta o canotto??
ehmmm.. volevo dire: indosserò la canotta o la maglietta?
Dovrebbe piovere, forse diluviare.

In questi casi la mente mi riporta sempre all’edizione 2018 della Marcialonga “Sulle strade dello Zafferano” svolta a San Gavino Monreale: poco meno di 10 km sotto un costante acquazzone, ma che divertimento quel giorno!

Ora non piove, ma le previsioni mettono altra acqua e come a voler confermare il tutto, guardando in direzione Elmas, scorgiamo un bellissimo arcobaleno.
“Arcobaleno di mattina, il tempo si rovina”

Non saranno 2 gocce d’acqua a scoraggiarci.
Parcheggiamo e raggiungiamo gli amici a Giliacquas, l’antico borgo di pescatori che è stato riqualificato con la creazione di un percorso pedonale e una pista ciclabile che fiancheggia le case dei pescatori masesi per raggiungere la piccola chiesa di Santa Caterina.

Fra una pioggerellina e un'altra, gli aerei che ci passano bassissimi sopra la testa, inizio a fare riscaldamento. Più che altro devo testare un dolorino che sento su una coscia e che spero non aumenti e mi lasci in pace dopo lo start.

Faccio un paio di giri dell’isolato con pause a salutare tutti gli amici che mi capitano davanti, compreso il mitico Geppy, Giuseppe Spanedda, giudice FIDAL, che come spesso accade da parecchio ormai, appena mi vede arrivare, mi lancia simpatiche battutine. Lo raggiungo con un sorriso stampato in faccia e lo saluto con un bell’abbraccio. Altre 2 battute e riprendo a muovermi.

La gamba sembra ok. Sento il dolorino, ma è solo accennato.
Finisco il “test” e mi fermo.
Chiacchiera dopo chiacchiera, il tempo scorre e .. opss.. ma non c’è più nessuno in giro.. sono tutti già allineati! Chiamo l’amico Gino che era vicino a me e.. ANDIAAAMOOO
Non ho ancora attivato il Polar, altrimenti avrei sicuramente registrato un bel record di velocità! ahahahaa

Arrivo al gonfiabile.
Arriva anche Gino.
Rido guardando tutti gli amici preoccupati della nostra assenza e … ho già il fiatone, altro che gara! ahahaha

Ancora pochi istanti, in attesa di altri ritardatari e VIAAAAAA

Lasciamo il fango presente vicino al gonfiabile dello start per infilarci fra le case.
Raggiungiamo l’unica vera salita di tutto il percorso: il ponte sulla ferrovia.
Mentre saliamo, vedo un amico camminare in senso contrario. Meravigliata, sorpresa, pronuncio il suo nome e di risposta, a me o più probabilmente a se stesso, sento “no, non riesco”. SIGH
Finiamo la salita e accelero in discesa per poi riprendere il mio passo sul piano in asfalto.
Costeggiamo i binari e ci dirigiamo verso il campo sportivo. Qua a circa 3 km, un altro ragazzo fermo dolorante. I nostri sguardi si incrociano e “qual è il percorso più breve per rientrare?!”. Cerco di dargli le indicazioni e lo perdo dovendo io girare intorno al campo. Quando arrivo al ristoro del km 4, lo rivedo lì. Sguardo sul dispiaciuto/dolorante… e vabbè, può capitare.

Bevo e proseguo in quella che a parer mio è la parte più bella di questo percorso gara.
Discesina sotto un ponticello su sterrato (e fango)e poi il ponte di assi di legno, bello bagnato e in alcuni punti viscido. “Roby, attenta a non scivolare! Vedi di non finire a terra!”.

Mi si affianca un “chiudipista” in bici.
“Ma sono ultima?” gli chiedo. “no no.. non lo sei”
E allora che ci sta a fare qua? Uhmmm non faccio in tempo a chiederglielo che mi supera e va avanti..
Procedo sullo sterrato della pista ciclabile che costeggia la laguna.
A tratti si intravvede l’acqua nascosta dalle canne.

Poco più avanti vengo distratta da una voce “aspetto il tuo resoconto sulla laguna!”
Rimango stupita. Sul momento non riconosco la persona. Passandogli vicino, vedo che mi scatta qualche foto, sorrido e lo ringrazio.

Per quasi ogni gara o allenamento particolare, scrivo un racconto, quasi un resoconto del mio vissuto, ed essere riconosciuta per questo ..beh tanta emozione e SODDISFAZIONE!!! Graaazie!!! ¤

Poco più avanti Sonia sempre in compagnia della sua fotocamera.

Sono quasi a metà gara. Ripasso davanti alle case della borgata di Giliacquas per poi continuare verso Assemini dove proseguo a bastone fino al secondo ristoro fra il km settimo e l’ottavo per poi rientrare fino alla laguna.
Man mano che avanzo, vedo arrivare i primi runners ed è un continuo salutarci e incoraggiarci con la maggior parte di loro.
Il dolorino che speravo non si facesse sentire, mi presenta il conto ora e in alcuni momenti, inizio proprio a zoppicare. Faccio brevi tratti camminando per riprendermi e sento gli amici “vai Roby, non mollare!”. Mollare? Non sia mai.. arrivo arrivo!!!

Ma che bello è essere incoraggiati e appoggiati costantemente da tantissimi amici?
Tutto questo mi fa amare ancora di più la corsa e tutto ciò che la circonda.
Questi momenti ricompensano tutte le sofferenze e le fatiche.
Le emozioni che si vivono sono veramente indescrivibili.
E Speciali sono i legami che si creano con diversi Runners, siano essi da podio o meno.

A circa 1 km dall’arrivo continuo a corricchiare zoppicando a volte di più, a volte di meno.
Trovo qua posizionato il grande Arnaldo, pronto a regalarci sempre bellissimi scatti.
Gli sorrido. Cerco di accelerare almeno per queste ultime centinaia di metri.
Ecco nuovamente la laguna.. ed ecco il gonfiabile in mezzo al fango!
Lo supero. Mi mettono la medaglia al collo.

Gara ufficialmente CHIUSA!

Il tempo di cambiarmi e via a far la fila per il pranzo GNAM GNAMM GNAMMM
Esce fuori qualche raggio di sole e insieme al mio boy Nico e al mio Socio Roby, visto anche il pienone sulle tavolate al coperto, ne approfittiamo per “apparecchiare” una panchina con vista laguna.

A pancia strapiena di ottimo cibo, torniamo da tutti gli altri e continuiamo a festeggiare con musica e balli e sorrisi e tantissime foto e altrettanti video!!!
ENTUSIASMO??
ALLEGRIA??
Naaa molto di più.

Grazie a tutta l’Atletica Elmas che non ci ha fatto mancare proprio nulla.
Grazie a Luca Maini che, musica dotato, ha animato il post gara o meglio il post pranzo!
Grazie a tutti i presenti, perché senza, non ci sarebbe stata festa!

Alla prossima edizione!













Atletica Elmas
#TrofeoLaguna #TrofeoLagunaElmas #Elmas #ioCorroQui #RunLovers #Periltempocètempo #DiciottesimaGara2019 #LumacaFelice

domenica 27 ottobre 2019

Prova Trail IS CIOFFUS

Trail di Capoterra – IS CIOFFUS
Prova nuovo percorso ed.2020
(Domenica 27 Ottobre 2019)
Poggio dei Pini/Sarroch



Prova Trail di Capoterra SIIIIIIIIIIIIII


Si torna a IS CIOFFUS!!!


Come poter non partecipare?!


Nel post di “invito” (più che altro di “ricerca cavie”!) compaiono una serie di numeri fra 

km e dislivelli e distanze proposte. Sembra più un elenco di numeri da giocare al Lotto o al Superenalotto e devo dire che ho tenuto d’occhio le estrazioni, ma.. RITENTA SARAI PIU’ FORTUNATA.

Dopo il sondaggio fra i possibili partecipanti, si decide di partire tutti da Poggio dei Pini lasciando le macchine al Centro Commerciale e quindi dividerci solamente fra la 24 km e la 35 km.


Dalla mia bocca escono le parole “farò sicuramente la 24. Forse sono troppo “scarica” per fare 35 Km”, ma dentro di me un unico desiderio “IS CIOFFUS!!!”.


Ad ogni modo i primi 12 km saranno uguali per entrambi i percorsi, quindi non ci penso oltre e decido di valutare in corso d’opera in base a come mi sentirò.





Primo tratto siamo su asfalto. Ci contiamo. Quanti siamo? Boh. Oltre una ventina “ma io mi sono contato?!”. 





Tutti vestiti da evidenziatori raggiungiamo lo sterrato e verso il terzo chilometro entriamo finalmente a maggior contato con la natura dove inizio a riempirmi di splendide immagini che entusiasmano vista, mente, cuore.






Già solo per correre e arrivare in questo punto vale la pena procedere all’iscrizione del futuro Trail di Capoterra (1° marzo 2020, ndr).





Siamo sul corso del fiume. Sotto i piedi abbiamo rocce che umidità e pioggia del giorno prima rendono alquanto scivolose e necessitano massima attenzione per evitare un bel SWWWIIIISH a terra.


Poche centinaia di metri e iniziamo a salire.





Passaggi stretti che ci costringono in fila indiana.





Raggiungiamo la cresta tra Conchioru e Capeddu e veniamo ripagati dalla splendida vista anche se disturbata da qualche cumulo di troppo. 





Il capo branco, Lorenzo Pisani, ci comunica che siamo a circa 700 metri.





Continuiamo il nostro percorso, ma non so se sia quello giusto dettato da quanto stabilito in precedenza o dalla fame, visto che ci siamo ritrovati un gruppo di umani intendi a lavorare e, alcuni di loro, a darsi da fare con un pentolone presumibilmente, a breve, pieno di gnocchetti e un bel fuocherello dove mezzo maialetto indisturbato si esibisce in una bella danza su se stesso.





No, dai.. non c’è ancora fame son passate le 10 da pochi minuti, quindi credo sia proprio la traccia che ci ha portati qua, ma magari mi segno bene il punto, in modo tale da tornare a cottura ultimata del maialetto che continua a girare, girare, girare…


Arriviamo su strada sterrata.

Siamo a poco meno di 12 Km.
Chi deve fare la 24? Chi prosegue per la Gola?

Siamo già al punto di separazione?! Eh sì..

“Chi vuole rientrare facendo la 24 deve andare lì”

Vedo staccarsi dal gruppo alcuni di noi

….le mie gambe non si muovono.
La testa visualizza già la famosa Gola.

NO.. non voglio prendere la via del rientro.

Voglio tornare in quel luogo magico!
Vada per la 35 KM!!!




Pian piano spariscono alla nostra vista gli amici che proseguono nella “strada” del rientro.





Gli giriamo le spalle e proseguiamo nello sterrato in discesa.


Bella la discesa per me.

Ma non per tutti e infatti..
Dopo una curva ad una cinquantina di metri da me, scorgo qualcuno: UOMO A TERRA!!! (urla la mia mente).

Accelero per raggiungere l’OMO che, fortunatamente, tenuto al mio braccio, si rialza pur lasciando a terra tracce ben visibili su chi fosse il più duro fra il suo naso e alcune pietre. Grazie al kit di primo soccorso della prontissima Alessia Bacchiddu, si procede ad una breve medicazione, e siamo pronti a ripartire.


Ah no.

Fermi tutti.
Visto che ci siamo, perché non fare una caccia al tesoro?!

Ed eccoci qua tutti insieme appassionatamente a cercare la seconda lente degli occhiali, volata chissà dove. Specifico la seconda, perché anche la prima ha fatto un voletto, ma subito recuperata. Cerca, cerca, cerca… qui non c’è. Qua nemmeno. Forse là? Ottima scusa per riposarsi una ventina di minuti, eh?


E niente: “dai, non importa, ripartiamo …pazienza”.


Ma proprio in questo momento, mentre scaldiamo nuovamente i motori, il mitico Littera Mariano.. “ECCOLA!!!”


Subito passata nelle mani dell’Ottico professionista presente nel gruppo, Marina Scibilia, che già si era adoperata per raddrizzare la montatura e ripristinare la prima lente, ora sistema la seconda e siano nuovamente pronti a ripartire.


Gruppo formidabile: infermiera, ricercatore, ottico!


Si riparte!!!





Calpestiamo ancora in discesa lo sterrato granitico, prima di riaddentrarci nella natura.


Salite e discese si alternano in una danza. Come sempre in discesa corro, in salita mi faccio attendere dal gruppo che passa il tempo, fra le altre cose, a cogliere e mangiare corbezzoli. In un tratto penso a quanto sia bello avere questo tappeto rosso/arancione, piuttosto che un classico tappeto marron scuro dovuto al passaggio di qualche gregge.






Siamo circa a metà percorso credo, quando vedo Lorenzo che cerca qualcosa. Da non ho visto dove, tira fuori il “nostro ristoro”!!! Acqua, the al limone, non so che altre bottiglie, e biscotti Ringo!!!


Trattamento di lusso!!! Grazie!!! Oltretutto le bevande sono anche belle fresche!






Ristorati, lasciamo il punto panoramico e proseguiamo per altri single track: uno più bello dell’altro. Entriamo nuovamente nel sottobosco e riconosco il percorso fatto a Maggio in gara.


Poco più avanti altra variazione: invece di svoltare a sinistra, proseguiamo dritti in mezzo alla sempre più fitta vegetazione.





Stiamo aggirando la Gola.





E’ sempre più vicina.





Ultimi metri in mezzo a dei canneti che fanno da sipario allo spettacolo che a breve riempirà i nostri occhi: eccola lì, la GOLA di IS CIOFFUS.





Solo lei per ora è riuscita a farmi superare i 30 Km.

La fatica ricompensata pienamente da questa natura spettacolare.
Natura che ti lascia a bocca aperta ogni volta. Indescrivibile.




Così come si nota stupore e meraviglia sui volti di chi vede il tutto per la prima volta.


Tappa foto obbligatoria.





Come si può non rimanere incantati dalle ripide pareti. Per vederne la fine devi sollevare completamente la testa verso il cielo. E nel punto più stretto, dove si toccano entrambe le pareti senza dover nemmeno allargare le braccia più di tanto?


Foto Roby Ziri

Anche parte della vegetazione differisce da quella della zona circostante.




IS CIOFFUS riesce ancora una volta ad incantarmi, a stregarmi.


Lentamente tutti abbandoniamo la Gola e andiamo oltre. SIGH!


Qualcuno chiede “Ma qual è il percorso più breve per arrivare qua?”

Della serie: voglia di tornarci prima di subito?! ehehee

Via nuovamente in fila indiana prima sulle rocce del torrente in secca e poi in salita verso quello che era il percorso gara di Maggio, ma in versione “revolution”. Quelle che erano discese, ora sono salite e via su altre pareti di roccia. Nuovamente nel bosco, dove la nostra guida, fa notare a tutti l’albero “doppio”.





L’unico che si permette di uscire dalle righe e vagare avanti e indietro a destra e a sinistra, tuffarsi in ogni pozza d’acqua, arrivare in picchiata sui polpacci di chi si trova davanti, è il mitico Camillo, il trailerista a 4 zampe, che per essere ancora più libero, perde anche il gps lasciandolo attaccato a chissà quale rovo.





Riconosco la ex discesa (ora salita) dove Priamo in un'altra prova si appostava per registrare i video promo per la gara ed. 2019.


Nuovamente strada sterrata e deviazione sul sentiero che ci riporta a S’Enna Sa Craba da dove, in gara, ci siamo trovati belli incartati i famosi 5 km omaggio.


E la nostra guida, accenna lo scherzetto “dobbiamo passare da lì” indicandoci il punto ICHISI, l’inizio di QUEL sentiero. Ma credo siano bastati alcuni sguardi e si è subito corretto dando l’indicazione giusta. Si prosegue sulla strada sterrata per qualche km. 





Non nascondo che riemersa dall’ultima salita, me la sono presa con ancora più calma, ammirando il panorama con all’orizzonte il mare.






Ultime centinaia di metri di sterrato riprendo a correre e raggiungo gli altri che mi aspettano nell’imbocco di uno degli ultimi sentieri single track fino a tornare nella civiltà.


Qualche altro saliscendi costeggiando le prime case di Poggio dei Pini. Passeggiata costeggiando il laghetto. Asfalto per poche decine, forse un centinaio di metri o poco più e torniamo su sterrato fino al punto di partenza al centro Commerciale.


Il tempo di un cambio veloce e dalle macchine spunta fuori ogni bendidio dal salato al dolce, dalla birra ai liquori.. e per me anche l’acqua!





Quanti km abbiamo fatto?!

Che dislivello?
Di preciso non si saprà mai! Giusto un idea, qualcosa di vago.

IS CIOFFUS ha rapito tutti noi, ma anche tutta la strumentazione gps.

Non credo che ci sia una traccia uguale ad un'altra.

Orientativamente abbiamo percorso una distanza che va da un minimo di 33 km ad massimo di 37 km con dislivello da 1400D+ a 1800D+.


Aspetterò la prossima prova percorso per fare una nuova estrazione di numeri e magari la prossima volta saranno quelli vincenti all’Enalotto ihihihi






G.S. Atletica Capoterra Lorenzo Pisani

G.S. Atletica Capoterra #TrailRunning #CorrendoAIsCioffus #Capoterra #PoggiodeiPini #Sarroch #ioCorroQui #VentiChilometri #RunLovers #Periltempocètempo #LumacaFelice


domenica 20 ottobre 2019

SUM Macomer 2019

SUM Macomer

(Domenica 20 Ottobre 2019)

SARDINIA ULTRAMARATHON
“Tamuli Trail – 16 Km”





“Dai, iscriviamoci alla gara di Macomer. Ci facciamo la 31 Km!”
“Ma è la settimana dopo Baunei!”
“E che problema c’è? La prendiamo proprio come scarico di Baunei.”
“Su macchimini (=la pazzia!)”

Iscrizione mia e del mio Sorcio FATTA

E a ruota coinvolti (e iscritti) anche altri cari Amici, fra i quali Ignazio Farris, Bruno Di Paola, ...e tanti altri!


Sapete già com’è andata all’UTSS di Baunei (e se non lo sapete, trovate il racconto sulle note della mia pagina facebook e sul Blog https://semplicementerobya.blogspot.com/).
Il giorno dopo Baunei, la domenica, riesco a fare 11 Km di scarico e poi dal lunedì, il nulla. Maledetto raffreddore/influenza!!!

E’ giovedì e sto ancora male SIGH!
Mi costringo a scrivere all’organizzazione della SUM per chiedere il cambio della distanza di gara: concesso! SIGH
Quindi con tristezza abbandono ufficialmente la 31 Km e mi preparo, anche se solo psicologicamente visto l’impossibilità di uscire ad allenarmi, ad affrontare la 16 Km, sperando, salute permettendo, di riuscire a partecipare e a chiudere almeno questa.

Nuovamente SIGH!


Sabato lo passo rimanendo in piedi per quasi 12 ore camminando per lavoro fra salite/discese e scalinate. A fine serata sono stracotta! Ma sì.. tanto domani devo fare SOLO 16 Km, non più i 31 del Pischina Sicca Trail. SIGH!

E siamo a Domenica.
Sveglia presto e con il mio boy Nico (Nickyxeddu) e il mio So(R)cio Roberto Ziri ci dirigiamo verso Macomer.




Arriviamo alla Colonia ECA di Monte S. Antonio, dove è situato il quartier generale della SUM, a pochi minuti dalla partenza della 60 (dico ..S-E-S-S-A-N-T-A) Km.
Vedo tantissimi amici fra i concorrenti e fra le “scope” e via di saluti e incoraggiamenti!



Alla partenza della mia, mancano ancora 2 ore, ma inizio comunque la preparazione: ritiro pettorale e pacco gara. Questa volta niente maglietta celebrativa, ma un bellissimo asciugamano in spugna.

Il tempo corre veloce ed ecco che convocano i concorrenti della 31 Km sotto il gonfiabile.




Lacrimuccia: dovevo esserci anche io in questo gruppo, ma sono ancora troppo mocciosa e mi convinco di aver fatto bene a cambiare distanza. Mi metto comunque a tipo prezzemolino in mezzo a loro sotto il gonfiabile, spostandomi solo a pochi minuti dal loro start.




Poche decine di minuti ancora ed ecco che convocano anche noi della 16 Km sotto il gonfiabile. Ci chiamano uno ad uno per la punzonatura e finalmente inizia il nostro countdown.




GOOOOOOOO ..ma senza tanta fretta!




Usciamo dalla Colonia e ci dirigiamo sulla sinistra dove affrontiamo la primissima dolce salitella.
Sarà anche dolce, ma la sento tutta!
Sì.. ho fatto bene a passare alla 16 Km.
Come? L’ho già detto?
Ok, lo ridico ugualmente, così me ne convinco un pochino di più ogni volta io stessa.

200 metri circa di strada asfaltata e iniziamo a calpestare lo sterrato sulla sinistra.

Il caldo inizia a sentirsi sempre di più e, ogni volta che attraversiamo dei tratti “scoperti” liberi dalla vegetazione, diventa una semi tortura.
Inizio a grondare già da subito, ma mi tranquillizzo vedendo che anche gli altri che mi corrono vicino stanno sudando parecchio. Quindi non dipende dalla mia salute precaria: c’è proprio caldo!

Senza nemmeno accorgermene mi ritrovo a correre in mezzo ad un boschetto incantato pieno di folletti. Mitici organizzatori della SUM che hanno reclutato anche dei personaggi delle fiabe! Ma come avete fatto??
In mezzo agli alberi spuntano tali folletti ad indicarmi il percorso. Ne spunta uno da dietro un tronco che mi dice “da qui”, dietro un altro fusto un altro folletto “passa qua”. Fino all’ultimo folletto della zona, affiancato da un adulto, che mi chiede conferma sul numero di pettorale, lo trascrive in un foglio e poi sparisce dalla mia vista.



Ah no.. sono io che sparisco dal bosco incantato e riprendo a seguire i nastrini tricolore.
Ancora un po’ di magia mi fa scorgere una costruzione che non identifico. Mi fermo il tempo di una foto e proseguo.




Nuovi nastrini mi indicano un sentiero sulla sinistra, lo seguo lasciandomi alle spalle una Teca con dentro la statua di Sant’Antonio. E anche uno dei concorrenti del Trail che credendosi forse un uomo antico, preistorico, perde tempo a costruire un nuraghe con pietre di fortuna (ah no, sta facendo una freccia/un segnale per evidenziare la svolta del percorso, visto che i nastrini in questo punto non sono proprio visibilissimi e altri hanno rischiato di andare dritti).

E’ poco più avanti, proseguendo sul sentiero, che scorgo in terra una bustina di Gel.
Ma dico ..sì, dico a te caro Atleta, caro Runner, caro Trailer, caro …CADDOZZO!!! (=sporcaccione). Ma se prima avevi questa bustina PIENA in qualche tasca dello zainetto o dei pantaloncini o non so dove, ora che è vuota, quindi occupa meno spazio, ci dovrebbe stare meglio, no?!? Perchè dunque inquinare? Perché buttarla a terra? Perché spezzare il colore della natura con questa oscena bustina arancione? Magari poi sei uno (o una) di quelli che si lamenta perché viviamo in un mondo “sporco”!
Sentiti uno SCHIFO.
Sentiti un MISERABILE.
Evita di considerarti una persona civile e responsabile.
Non sei una persona per bene!
NO, non lo sei!
CADDOZZO!
SGRRRUNT!

Continuo a seguire le fettucce tricolore fino a ritrovarmi davanti un Trailer  che lentamente si sta “ricomponendo”. Sentendomi arrivare, mi allerta di fare attenzione. Si mette di lato e mi cede il passo, mentre mi informa della presenza di radici sporgenti, colpevoli di avergli fatto fare un bel voletto in terra. In effetti noto che ha polvere/terra un po’ ovunque e un taglietto nel retro del ginocchio, ma nel complesso sembra tutto ok.
Scambiamo qualche altra chiacchiera sui trail e sulle età in generale e lo saluto, oltretutto complimentandomi per il volersi continuare a mettere in gioco nonostante appunto l’età che non mi svela, dicendogli “sei solo da ammirare”. Scopro solo in seguito appartenere alla classe 1942. WOW!!!

Il pensiero va all’amico Ignazio (classe 1950) che sta facendo la 31 Km (mitico!).. smetti di tirare fuori ogni volta il discorso dell’età. Corri e non lamentarti, che in confronto all’amico Tonino sei ancora un giovincello! ihihihi

Corro per qualche centinaia di metri. Sento delle voci. Un ristoro. Sono più o meno al sesto km: di già?? Non mi fermo. Saluto e proseguo. Raggiungo 3 amici che sicuramente hanno fatto pausa al ristoro e procedo affiancata da un altra ragazza che da qui in poi sarà la mia compagna di viaggio.

Siamo su strada. Non vediamo più nastrini di alcun colore. Tant’è che ad un certo punto Paola, una degli amici che ci precedono, torna indietro verso di me.
“Cos’è successo?” le chiedo.
“Abbiamo sbagliato”
“Come abbiamo sbagliato?! Non abbiamo passato deviazioni/incroci” le dico.
Continua a venirmi incontro insieme agli altri 2 amici. Mi fermo e controllo il tracciato sul cellulare. Meno male che ho preso il vizio di caricarmi i gpx delle gare su un app. Il tempo di aprire la traccia e “tornate qua, siamo perfettamente sul percorso!”
“Ma non ci sono più fettucce”.
“Forse perché non essendoci deviazioni non si può sbagliare.. proseguiamo”.
“Ma sei sicura?”
“L’applicazione mi conferma che siamo perfettamente sul percorso! Andiamo!”

E pur con qualche dubbio degli altri, riprendiamo a correre.
Finalmente dopo parecchia distanza da lontano scorgiamo i nostri amati segnali tricolore: rosso, giallo e blu. Bene! Non mi sono sbagliata!

Alterniamo sentieri a sterrati e a strisce tagliafuoco.
“Ma qua non ci siamo già passate?”
“E no, sembra, ma no. Questa tagliafuoco è diversa”

Lungo il tracciato alcuni volontari ci indicano le deviazioni più a rischio. E soffro al posto di un ragazzo che poggiato sul cofano di una macchina con il sole a picco, ci direziona su un altro sentiero. Sudo anche da parte sua! CHE CALDO!

Polvere, polvere, polvere.
Iniziano a raggiungerci gli atleti della 31 Km
In realtà solo 2, uno dei quali conosciuto dalla mia compagna di viaggio. No, non devono essere i primi, ma non ne abbiamo visti passare altri. Perché? Che strano! Forse si sono persi? Guardiamo dietro e non c’è nessuno!
Avanziamo.
In fondo, sulla destra, una postazione con dei volontari. Forse dobbiamo girare lì. All’improvviso un altro nuvolone di polvere davanti a noi in lontananza.
Questa volta bello grande.
Man mano che avanziamo, dal nuvolone si vede emergere un bel gruppo di atleti. Ci vengono incontro e girano alla nostra destra.. e noi? Chiediamo ai volontari “dovete andare dritte, poi ripasserete qua.”
In contemporanea un ragazzo della 31 Km dietro di noi, sempre correndo, urla rivolto ai volontari “DOVE DEVO ANDARE?! MANCANO 3 KM AI 30..DOVE DEVO ANDARE?!” Gli comunicano che deve andare dritto. Protesta dicendo che è già andato dritto, ma gli confermano la direzione e pur non essendo convinto e con aria alquanto arrabbiata e scocciata, procede nella nostra direzione.

Andiamo verso Tamuli.
Ci raggiunge il mitico Teo (Teodoro Mura). Ormai è un classico la sua visione nei miei percorsi gara. Da qualche parte devo per forza incontrarlo. Passa davanti e gli sto dietro per qualche centinaia di metri. Poi riprendo il mio passo …lento!

La mia compagna di viaggio, che nonostante ci siamo già raccontate tantissime cose della nostra passione, scopro solo ora chiamarsi Laura, mi informa che generalmente in zona si posiziona un fotografo.. Ok, allora sistemiamoci per bene e trucchiamoci (ahahaha) e riprendiamo a correre verso le rovine.
ECCOLE!




Un ragazzo, non ho capito se dell’organizzazione o del posto, ci saluta

“Benvenute a TAMULI!”

Mi volto verso di lui e gli chiedo “cosa??”
Lui nuovamente “Benvenute a Tamuli: il complesso nuragico!”

“Ah sì, GRAZIE!”




Peccato non avere il tempo per fermarsi e ammirarlo. Cerco di osservare il più possibile le rovine, le memorizzo nella mia mente e proseguo in discesa costeggiando sulla destra una palizzata che poi ci riporta in salita dove veniamo incitate da un gruppo di “turisti”, fra i quali riconosco anche degli amici che stavano partecipando al trekking sempre legato alla SUM.

Scavalchiamo delle pietre ed ecco la postazione del fotografo.
Ringrazio per gli scatti e proseguiamo.

Si sale. E quindi camminiamo.
E nel mentre continuo a smaltire moccio un po’ qua e un po’ là.
Sì.. ho fatto bene a convertire la gara.

Riprendiamo a correre.
Chiudiamo l’anello di Tamuli e via nuovamente davanti ai volontari che gestiscono “l’incrocio” e ci mandano verso sinistra: altra salitella polverosa. Polverosissima!
Con Laura proseguiamo affiancate per evitare di infarinarci fra di noi, per evitare di respirare questa malefica polvere nera che si solleva ad ogni passo.

E ci pentiamo ogni volta che ci mettiamo di lato per far passare chi più veloce di noi ci raggiunge. Ogni volta è un nuovo nuvolone, una nuova infarinatura NERA!

Finalmente terminiamo anche questo tratto e possiamo riprendere a respirare a pieni polmoni. Un ragazzo in MTB ci avvisa che da quel punto in poi è tutta discesa fino al traguardo. Corriamo!

Qualche tentennamento anche in salita fra una soffiata e l’altra di naso. Laura mi incita a non mollare. Ultimi passaggi in mezzo alla vegetazione. Sentiamo lo speaker.. siamo veramente vicine allora!
Poco più avanti troviamo Nicola intento a scattare foto al nostro passaggio.



Ancora qualche metro ed eccoci fuori anche da quest’ultimo sentiero.

Ultimissimo sforzo sulla strada in leggera discesa che costeggia la Colonia. Veniamo annunciate al microfono. Ci stanno aspettando. In automatico le gambe accelerano. Varchiamo il cancello della Colonia e acceleriamo ancora fin sotto i 2 gonfiabili, fino a fermarci del tutto appena passato il traguardo.

SUM – Tamuli Trail Chiuso!!!

Grazie Laura per la compagnia!



MEDAGLIA MEDAGLIA MEDAGLIA MEDAGLIA!!!




Chiusa la mia gara, ma non la giornata che prosegue in un vero clima di festa.



Rimango vicina al traguardo ad aspettare gli amici della 31 Km (più che altro sto aspettando che inizino a scolare la pasta, ma non ditelo agli altri amici ihihihi).




OTTIMO il pasta party, ottima la compagnia e anche ottimo l’affumicamento alla carne arrosto, essendoci accomodati proprio in direzione del fumo dei barbecue. Ma poco male, l’odore è OTTIMO anch’esso e un po’ di fumo non guasta!




Mangiata anche la carne (strabbuonissima) torniamo vicino ai gonfiabili ad aspettare gli amici dell’Ultra, della SESSANTA e dico SESSANTA chilometri!

Un ringraziamento all’Organizzazione per la bellissima giornata che ci ha fatto trascorrere, a partire dall’accoglienza ai vari ristori, al servizio docce, al pranzo, alla splendida medaglia.. e poco importa se mancavano dei nastrini qua e là a segnalarci il percorso, o se la birra è finita prima dell’arrivo di tutti gli atleti (tanto a me non piace! ahaha).
Tutto il resto era davvero OTTIMO! GRAZIE!

A presto in qualche altro percorso / sentiero ….TRAIL!




PS: #ScarpeBenAllacciate ;-)


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