sabato 13 aprile 2024

TRAIL DEL FLUMINESE - Fluminimaggiore (Sabato 13 Aprile 2024) 14 Km 500 D+

 

TRAIL DEL FLUMINESE - Fluminimaggiore

(Sabato 13 Aprile 2024)
14 Km 500 D+


Eccomi qua per la terza volta al Trail del Fluminese.

Le distanze disponibili in questa edizione sono 3: 64 Km con 3500D+ (magari in un'altra vita), 24 Km con 1000D+ e 14 Km con 500D+.

Con il mio Socio Roby Ziri decidiamo per la distanza media, sia per lui che per me: questa volta VOGLIO passare pure io al Tempio di Antas! 😉

Purtroppo però nel momento dell’iscrizione, mi vedo costretta a procedere per la distanza media solo per Roby. A me tocca optare per la breve, con il dubbio oltretutto che riesca a presentarmi o meno allo Start e a partire, dato che una brutta tosse di quelle che sembra che stiano per partire pezzi di polmoni e bronchi non mi vuole lasciare in pace causandomi non pochi malesseri.

Ad ogni modo NON posso e NON voglio mancare a questa che nella sua ultima edizione 2 anni fa (nel 2022), è stata l’ultima gara del nostro carissimo amico Simone.

Passano i giorni e come niente arriva il venerdì pre-gara.
La tosse sembra avermi lasciata in pace quasi del tutto e quindi ci si prepara per il giorno dopo con un po’ più di tranquillità!

Sveglia alle 4.31 dopo una notte praticamente insonne a rincorrere Morfeo.
Via con i consueti preparativi fra i quali l’inserimento nello zainetto trail del materiale obbligatorio: riserva idrica, alimentare, bicchiere …dovrebbe essere tutto ok.
Salgo in macchina e parto!

Con il mio Socio Roby affrontiamo il viaggio verso Fluminimaggiore intervallando chiacchiere a sbadigli, sbadigli a chiacchiere!

Fra le tante chiacchiere facciamo anche una scommessa su chi arriverà primo fra noi 2: lui avrà un ora di vantaggio, ma dovrà affrontare anche 10 km in più! Uhmmm chissà! Arriverò prima io al gonfiabile o lui?!?

Arrivati in paese il freschetto percepito scendendo dalla macchina (7 gradi), subito mi dà la scossa che mi sveglia del tutto. Procediamo dunque con il ritiro pettorali e pacchi gara e nel mentre ci raggiungono gli altri Amici UrbanRunners iscritti Massimiliano Spiga e Maria Grazia Paderi.

Chi prima e chi dopo, ecco arrivare anche diversi amici traileristi da tutta l’isola e anche oltremare e l’atmosfera si scalda sempre più. Così come inizia a scaldarsi anche la temperatura, con il sole che scollina illuminando pian piano il paese.
Sarà una giornata calda, caldissima.. speriamo di non risentirne troppo durante la gara.

Una volta partito il gruppone dei trail runners della 24 Km, fra i quali Roby Ziri e Maria Grazia Paderi, iniziamo a prepararci anche io e Massimiliano Spiga.
La nostra partenza è prevista per le 9.30

Partenza che mi vede con le lacrime perché, oltre a darci le ultime raccomandazioni pre gara, gli ultimi avvisi su bandelle, ristori e via dicendo, lo speaker ricorda a tutti il caro Simone, così come ha fatto, ci dice, prima della partenza delle altre 2 distanze.

Con gli occhi lucidi di felicità per questo caro gesto, dunque si parte!

Lasciato il gonfiabile alle spalle, si va subito a destra nella via principale del paese, nonché in una salita gentile, innocua, dove ci aspetta, poco più avanti, il caro Anto Cocco armato della sua fotocamera.

Abbandoniamo l’asfalto e il centro abitato dove veniamo salutati da alcuni abitanti che ci augurano una “buona passeggiata”, procedendo in un ciottolato prima e sterrato dopo.
La salita aumenta la sua pendenza e di conseguenza io mi ritrovo già a rallentare.. riaccelerando però ad ogni variazione di pendenza.

Si entra quindi nel vivo del “viaggio”. Proseguendo sullo sterrato ogni tanto mi volto e scorgo Fluminimaggiore sempre più piccolo, sempre più in basso, sempre più lontano..

Piccola discesa e ci ritroviamo a dover passare su una tavola posizionata sugli argini del Riu Is Arrus per superare il piccolo corso d’acqua.

Si riprende a salire. Discesa fino alla Miniera di Su Zurfuru dalla quale prende il nome questo Trail, per poi salire su un percorso sconnesso (perché chiamarlo sentiero credo sia troppo ottimista).
Questo tratto e parte della successiva salita, mi ritrovo a farlo con una ragazza della Val di Susa in vacanza in Sardegna (Barbara), che mi racconta essere innamorata di questa vegetazione che ci circonda “da noi non c’è. Senti che odori. Rimarrei qua anche a dormire”.
Ma poi rallento e mi stacca.
La recupero più avanti dentro il bosco e quasi la spavento arrivando veloce. E’ immersa ad ammirare la natura e, notando che in diversi punti la terra è smossa, ha pensato stesse sopraggiungendo un cinghiale.
Stiamo ancora un po’ insieme e questa volta sono io a staccarla.
Mi godo un bellissimo single track in mezzo al bosco in solitaria …e man mano che mi addentro scorgo chiazze violacee sempre più grandi: che meraviglioso profumo intenso di ciclamini che c’è!

Avanzando cambia la vegetazione e più avanti ecco il primo ristoro.
Scambio giusto qualche battuta con i volontari senza fermarmi e mi direzionano sotto una sorta di infisso dove sopra hanno posizionato un campanaccio “passa dentro e suona, sì sì, suona il campanaccio!”.
Con il sorriso stampato in faccia per questo buffo passaggio, suono con forza e saluto!
Riprendo a correre aspettandomi di sentire a breve nuovamente il suono a testimoniare il passaggio di altri atleti, ma continuando ad avanzare, ormai lontana, continuo a non percepire nulla, nessun suono.. dov’è finita Barbara?? E gli altri dietro??

Riporto la concentrazione totalmente lungo il sentiero che ora è in discesa.
E qua è d’obbligo il pensiero a Vittoria Meloni, a questo giro assente, con la quale ho condiviso diverse discese tecniche in altri trail: Vittoria, vedi di riprenderti prima di ora!

Sento voci..
No, non arrivano da dietro, ma credo siano davanti a me anche se non vedo ancora nessuno. Come spesso mi capita, in discesa riesco a recuperare qualcuno e così ecco una prima persona. Poi altre 2.. davanti ancora altre. E continuo a divertirmi saltellando da una parte all’altra per evitare a quando delle pietre a quando delle radici, cercando di non perdere l’equilibrio fra le foglie che in terra creano una sorta di tappetto scivoloso.

Verso la fine di questa discesa mi ritrovo Efisio Pala e pochi metri dopo la sua metà Sonia Siddi prontissimi entrambi a regalarci splendidi ricordi fotografici con i loro “scatti imperfetti”: ma che bella sorpresa trovarvi in questo che pensavo fosse un punto disperso. E invece ancora poche decine di metri e mi ritrovo già nel parcheggio delle grotte di Su Mannau.
Le bandelle ci fanno evitare l’asfalto facendoci passare sul lato sinistro in un sentiero praticamente invisibile che unisce dei tavoli da picnic con delle fontanelle e ne sfrutto una per rinfrescarmi al volo e bagnarmi il copricollo che tengo al braccio che sto usando come “spugnaggio”. Chiudo il rubinetto e come alzo lo sguardo verso le bandelle davanti a me che mi indicano di uscire dal sentiero e dirigermi sulla destra nello sterrato, mi vedo arrivare da un sentiero quasi di fronte i ragazzi della 24 Km. Fra loro becco proprio l’amico Bruno Di Paola che passa qualche istante prima di me: altra bella sorpresa!

Nei pensieri mi torna in mente la scommessa fatta con il mio Socio: sarà già passato in questo punto? Me lo vedrò arrivare a breve da dietro? No no, sarà sicuramente avanti.

Seguo Bruno. Attraversiamo la strada e ci ritroviamo lungo uno sterrato bagnato e vai di splash splash con il fango che schizza un po’ ovunque.
Qua inizia la parte credo più faticosa, anche rispetto ai km iniziali, non tanto per il terreno e le salite, ma per il fatto che la vegetazione che ci circonda essendo bassa non riesce a isolarci dal sole che scalda parecchio. Mancheranno 5 km all’arrivo.. FORZA!
Un km circa più avanti ecco un altro ristoro e questa volta mi fermo approfittando dei sali minerali che ci mettono a disposizione i volontari, fra i quali trovo Aldo Murtas e Paolo Cannas: GRAZIE!
Proseguo per 200 metri su asfalto, per poi riprendere su sterrato sull’altro versante cercando di stare proprio sul bordo della strada per sfruttare le poche ombre regalate dagli arbusti presenti.

Si scende e per un po’ si respira nuovamente passando sul corso del Riu Savoi. Pian piano si risale e il sole riprende a baciarmi.. e così fino ad arrivare, fra sali e scendi alle prime abitazioni. Svolta a sinistra con passaggio sotto un arco e costeggiando delle case, si entra nell’ultimo sentiero verso il traguardo, non prima di incontrare nuovamente Anto Cocco per altri ricordi di questa bellissima avventura!

Ultimi sali scendi, supero lasciandomelo sulla destra il Museo Etnografico e entro al Parco Riola dove passo sotto il gonfiabile a braccia sollevate in segno di “vittoria”, ma principalmente con l’intento di porgere un abbraccio fin lassù al caro amico Simone.

Medaglia al collo e felicissima, saluto gli amici: Massimiliano arrivato poco prima di me e Aurora e Simone, venuti appositamente per supportarci GRAZIE!!!

Come? La scommessa?! L’ho vinta ioooo :D
Roby e Maria Grazia sono arrivati dopo di me, raggiungendo insieme il gonfiabile!

Inutile dire che la mattinata poi è trascorsa in aria di festa fra amici, godendoci l’ottimo ristoro finale offerto dall’organizzazione e, aggiungo, la buonissima torta di mele fatta dall’amica Luisa Lai.

Grazie come sempre a chi dedica anima e cuore e tempo infinito a organizzare questi meravigliosi Trail!

Grazie dunque Muvras.
Grazie a tutti i volontari posizionati sul percorso e nei vari ristori
Grazie ai super fotografi che trascorrono ore e ore ad aspettare i nostri passaggi venendo ricompensati solamente dai nostri sorrisi e dalla nostra felicità.
Grazie agli amici TUTTI, ma in primis agli UrbanRunners sempre presenti e al mio Socio con il quale condivido ogni gara!

Alla prossima! <3

 

 

PS: se proprio volessi trovare una pecca, potrei dire che avrei messo più bandelle sul percorso, soprattutto in alcuni punti, e magari ne avrei cambiato il colore perché il bianco, con il sole forte viene notato molto meno del rosso delle bandelle che stavano a identificare i sentieri sbagliati 😉

 

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domenica 17 marzo 2024

TRAIL DEL MARGANAI - Buggerru (17/03/2024)

 

7° TRAIL DEL MARGANAI - Buggerru

(Domenica 17 Marzo 2024)
25.18 Km 964 D+

  


Se non riesci a portare a termine un qualcosa puoi cambiare totalmente ..oppure insisti!


E così, nonostante la delusione al Trail delle Miniere con una 25 Km interrotta a 20 Km (con poco più di 1.000D+), decido di insistere e procedo a iscrivermi nuovamente ad una VENTICINQUE KM!

Il Trail del Marganai quest’anno prevede ben 4 distanze: 17 Km (650 D+), 25 Km (750 D+), 46 Km (2.000 D+) e la super novità, la 95 Km (4.600 D+).

NOVANTACINQUE.. quasi 4 volte tanto quello che dovrò affrontare io.

Quel 95 mi fa sembrare quasi ridicola la mia distanza ..e me la fa sentire pure più leggera di quello che realmente sarà. Ma so benissimo che pure 25 Km sono una distanza di tutto rispetto. Alterno quindi momenti dove sono veramente preoccupata (soprattutto per non aver chiuso il Trail precedente) a momenti in cui mi dico.. ppuuuffff 25 km.. briciole! :D

Emozione già dal sabato quando continuo ad aggiornare la pagina del Trail per avere notizie di chi dovrà affrontare la distanza più lunga. La partenza è prevista per le h.16.00 del sabato e dopo un po’ iniziano a spuntare le prime foto di questi eroi!

Mi chiedo pure quale sia il confine che trasforma una persona da eroe in folle. Tanta tantissima stima per questi ultra runners, tantissimi dei quali miei amici.

Appena apro gli occhi alle ore 4.27 del mattino della domenica, una volta resami conto di essere sveglia, il pensiero va subito a loro che chissà a che altezza della traccia sono. Scopro solo una volta arrivata a Buggerru che i primissimi erano già a una manciata di km dal gonfiabile (il primo ha chiuso 95 Km con oltre 4 mila D+ in 11h 35’ 24”).

Procedo con la preparazione dello zainetto: camel bag riempita, materiale di primo soccorso, giacca a vento, riserva alimentare: tutto pronto!

Doccia e via a recuperare il mio Socio Roby Ziri per proseguire verso Buggerru.

Arriviamo pochi minuti dopo le 7. Gli iscritti alla 46 Km sono già partiti.

Veniamo accolti da un bel freschetto gelido che mi convince a mettermi la termica sotto la maglietta rigorosamente URBANRUNNERS CAGLIARI!

Salutando i vari amici, ci dirigiamo al controllo materiale e al ritiro pettorale e pacchi gara. Foto ricordo con diversi amici ancora belli freschi prima della partenza. Foto di squadra Urban e siamo già al briefing pre-partenza.

E in questi pochi minuti che ci separano dallo start, ecco che arriva prima Claudio Collu il Merendero per eccellenza e pochissimi minuti dopo Luca Maini a chiudere entrambi la propria 95 Km ..acclamati da tutti! MITICI!!!

"Fratelli corridori,
vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore.
Ci sarà un giorno in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza.
Ma non è questo il giorno!
Ci sarà l'ora della pioggia e delle ginocchia sanguinanti, quando le nostre forze saranno giunte al limite.
Ma non è questo il giorno!
Quest'oggi noi corriamo, per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra, vi invito a resistere.
Atleti del Trail del Marganai, "Vola Solo Chi Osa Farlo"!
Perciò Volate!"

5….4…3…2…1

Partitiiiiii

Come sempre essendo la partenza dal Porto, ci si ritrova ad affrontare subito la prima salita. Si risale la Via Roma e poi le scalette che affiancano il Ristorante/Pizzeria “La Baia da Tore”
SDOOONGGG
Fortunatamente abbiamo i caschi, altrimenti ci sarebbe stato da fare il primo soccorso per una testa spaccata: un ragazzo salendo con lo sguardo basso sulla scalinata, ha preso in pieno una grondaia, troppo bassa e sporgente. Ma grazie al casco che lo protegge, iniziamo a riderci su e continuiamo a salire verso la Via Crucis!

Ecco l’ingresso della Galleria.
Luci accese e viaaaa dentro!

Sembra più corta, o sono io più in forma? o forse perché le altre volte ci facevano passare su più balconi sul mare, mentre in questa edizione solo su uno? Ad ogni modo sono già fuori. Lascio casco e luce che mi verranno recapitati all’arrivo e inizio la risalita dal piazzale della Terrazza Panoramica dove il trenino turistico fa inversione.

Lasciamo la salita e iniziamo un single in mezzo alla macchia mediterranea di Pranu Sartu. Sento una persona dietro di me e chiedo, come mio solito quando sento che scalpita, se vuole passare avanti. Nessuna risposta.

Continuo fra sali e scendi fino ad arrivare al pianoro.

La persona che prima mi stava dietro, mi passa d’avanti e dopo un po’ va verso un sentiero sbagliato. Lo richiamo e ci direzioniamo insieme in quello giusto.

E qua scopro che non è Italiano. E credo sia questo il motivo della non risposta precedente quando lo invitavo a passare davanti.

Scambiamo qualche parola. Lui viene dalla Corsica e si chiama.. nome francese mai sentito e non riesco nemmeno a ripeterlo in modo decente. Ad ogni modo continuiamo a correre insieme a pochi metri di distanza alternandoci nello stare in testa. Ad ogni bivio mi chiede conferma e io annuisco.

Iniziamo la discesa verso la baia di Cala Domestica e saltellando qua e là evitando pietre, radici e quant’altro, mi ritrovo un ragazzo fermo, immobile con lo sguardo verso l’alto, un po’ spaesato. Gli chiedo se è tutto ok. Silenzio. Glielo richiedo e mi risponde che sì è tutto ok.

Sicuro?

Beh diciamo che non è proprio tutto ok, sono caduto.
Mi accerto sulle sue condizioni. Vedo che ha il ginocchio raschiato e un po’ sanguinante e gli chiedo se vuole disinfettarlo. Mi dice di no e nel mentre mi informa che ha sbattuto anche l’anca e avendo dolore ha deciso di non continuare la gara.

Sta aspettando che passiamo per poi proseguire in salita e tornare alla base. Troppo dolore per continuare. Gli suggerisco di non risalire, ma invece di scendere. Ormai siamo prossimi alla spiaggia e sicuramente lì c’è un punto di controllo che lo può assistere. Accetta il consiglio e appena ripartiamo, inizia anche lui pian piano a scendere.

Memorizzo il chilometraggio per comunicare al primo volontario che incontrerò la distanza a cui si trova.

All’incirca dopo 800 metri ci ritroviamo a calpestare i primi granelli di sabbia di Cala Lunga e informo la volontaria presente.

Sempre con il ragazzo Corso che scopro solo dopo guardando le classifiche che si chiama Aurélien (ma continuo a non saperlo leggere) saliamo negli scogli per attraversare il traforo e sconfinare a Cala Domestica.

Sembriamo in un set cinematografico.
Non un fotografo, ma tanti e assolutamente i migliori che abbiamo!

Incontriamo per primo Tore Orrù che ci regala scatti e video prima del traforo.

Poco più avanti sulle rocce Efisio Pala.

Ecco la dolcissima Sonia Siddi nella passerella di legno.

Proseguendo oltre la spiaggia verso la torre, troviamo Arnaldo Aru con tanto di assistente.

E alla fine della salita sul nuovo sentiero ecco Anto Cocco!

GRAZIE INFINITE A TUTTI
I ricordi più belli vengono impressi nella testa e nel cuore, ma con i vostri ci viene più facile ricordarne anche di altri!

Riprendo, sempre scortata dall’ormai Angelo Custode Aurélien, a corricchiare alternando tratti di camminata alla minima salita.

Attraversiamo la strada e via su un altro percorso sterrato, ma carrabile. E infatti siamo costretti anche a fermarci per far passare, non una, ma ben tre macchine in fila.

E vabbè.. si prosegue in leggera salita, con qualche tratto un po’ più pendente, per tornare a un dislivello quasi banale, dove però non riesco quasi ugualmente a correre.

E infatti ci raggiungono e passano davanti una decina di persone ..e vabbè.
Ma appena raggiungiamo anche una minima discesa, via di corsa. Il mio compagno di viaggio ormai mi conosce e quando scorge una discesa, allarga le braccia in segno di volo e corre con me. Potrebbe andare molto più veloce, ma non so perché, decide di continuare a scortarmi nonostante le infinite mie insistenze.

Più o meno all’8° Km vedo dei volontari che chiacchierano fra loro non prestando attenzione a noi, e scorgo anche il cartello che indica la deviazione per quelli della 17Km. Prima della partenza, mi chiedevo chissà a quale Km mi avrebbero raggiungo avendo un’ora di vantaggio …ora posso dire a nessun Km dato che ho superato il bivio! Bene!

Aurélien ogni tanto controlla l’orologio e mi incita dicendo “buon tempo Robi-erta, buon tempo”. Nei primi Km ci credo pure, ma più non riesco a correre nelle salite e più ogni volta che me lo ripete, penso mi stia prendendo in giro ahahaha

Siamo io e lui e la natura quando ad un certo punto sento dei passi sostenuti che si avvicinano a noi, mi volto e vedo un ragazzo arrivare.. ma…

“Che distanza stai facendo?”

“La 17”

Alla mia affermazione: “ma questo è il percorso della 25!”, si ferma, mi guarda e semisbiancato mi dice: “MA STAI SCHERZANDO??”

Gli dico che purtroppo non sto scherzando.
“Ho visto il cartello intorno all’8° Km.. ora siamo al 12.5”

Non sa che fare.. se tornare indietro o continuare.
Ormai non ha senso tornare indietro. “”Fra 1.5/2 km c’è il ristoro e a breve inizia la discesa, ormai ti conviene continuare”. E così fa.

Non tantissimo tempo dopo ci raggiunge un altro ragazzo della 17. Avviso anche lui e la reazione è la stessa. Idem per altri 2..

Il 4° e il 5° ci raggiungono quando ormai siamo al ristoro e lascio ai volontari il compito ingrato di dare la cattiva notizia. Mi prendo una fetta di arancia, mentre Aurélien si mangia una fetta biscottata mi pare con marmellata e porta via un pezzo di banana e ripartiamo.

Ancora il tira e molla fra corsa e camminata, corsa e camminata.

Ci raggiungono altri della 17 ormai consapevoli dell’errore.

Continuando da lontano scorgo una figura femminile.. noto che non ha le scarpe e… è Marina!!! Mi emoziona trovarla, raggiungerla, affiancarla e ascoltarla mentre mi racconta un minimo del suo viaggio dei 95 Km!!!
Aurélien ci ascolta, ma non capisce quello che ci stiamo dicendo.. così gli spiego che lei sta facendo la distanza lunga e nel mentre avviso Marina che lui è Corso. Al che iniziano a parlare in Francese e ora sono io che non capisco nulla! Ahahaha

Si continua fra recupero di qualcuno e superamento da parte di altri.

Si passano altri ristori, in uno dei quali stanno arrostendo pure maialetti invogliando quasi a fermarsi lì per mangiare. Fortunatamente non sono ancora cotti, altrimenti una pausa la si poteva benissimo fare.

Riconosco la strada sterrata che nella prima edizione si faceva in senso contrario. A breve si riprende la discesa. Ed eccola!
Aurélien spalanca le braccia sempre in segno di volo, vedendomi impostare la corsa e iniziamo nuovamente a correre entrambi.
A breve calpesteremo il Sentiero delle Cernitrici. ECCOLO!
Braccia spalancate e si corre!!!

Ogni tanto qualche secondo di camminata per riprendere il fiato e via nuovamente giuuuu

Raggiungiamo una copia che ha difficoltà a scendere nel punto dove son state messe delle corde alle quali si sono letteralmente aggrappati. Appena ci vedono, senza mollare le corde, si mettono in un angolino e ci fanno passare.

E che ve lo dico a fare? Le corde non le abbiamo nemmeno considerate e ci siamo lanciati in discesa come non mai! Il mio amore per le discese tecniche non si esaurisce mai, ma alla minima salitella.. blocco totale. E così è stato anche poco più avanti. Alla fine del Sentiero delle cernitrici, abbiamo la sorpresa di ritrovare Arnaldo per confezionarci altri regali fotografici. Mi saluta e mi dice pure che mi ha fatto una foto bellissima.. e me lo ripete più volte!
Lo ringrazio tanto.. attraverso la strada e mi ritrovo davanti alla famosa salitella. Saranno 20 metri di salita.. ma niente. Mi fermo per riprendere fiato, con Aurélien che prova invano a schiodarmi mettendo anche la mano sullo zainetto per incoraggiarmi a continuare.

Finalmente pian piano son riuscita a schiodarmi e a riprendere a muovermi.

Ecchecavolo, mancheranno 2 km circa, mica posso bloccarmi adesso!

E così fra tratti di corsa con Aurélien sempre a braccia aperte ahahah e tratti di camminata veloce, raggiungiamo nuovamente le case. La scalinata. L’asfalto. Riprendo fiato un attimo e via verso il traguardo dove mi stanno aspettando i cari amici arrivati prima di me. Fra tutti Nicola che mi segue negli ultimi metri per regalarmi il video dell’arrivo! Grazie!

Mi giro e mi rigiro per arrivare insieme a Aurélien, ma lui rimane sempre quel mezzo metro dietro. Fa arrivare ingiustamente prima me. Lui che avrebbe potuto tagliare il traguardo anche un’ora prima se avesse viaggiato da solo.
Il ringraziamento è d’obbligo.
L’abbraccio pure.
Abbiamo la medaglia!!!

TRAIL DEL MARGANAI CHIUSO!!!

E devo dire che l’ho chiuso anche con un tempo migliore rispetto a quanto mi ero preventivata vista la scarsitudine. La testardaggine in questo caso mi ha premiata ..e sicuramente ha contribuito anche la presenza dell’angelo custode che in alcuni momenti avrei comunque allontanato perché in fondo io rimango sempre una solitaria.

La giornata è proseguita in compagnia dei tantissimi amici presenti in primis con gli UrbanRunners che sono la mia quotidianità, e poi con gli amici giunti da tutta la Sardegna per il Trail. Senza dimenticare i cari amici del Volo Libero, anche loro giunti da tutta la Sardegna per animare la zona con i coloratissimi parapendii in volo sopra le nostre teste.
Mi è dispiaciuto non salire sul monte per decollare con loro, ma è stato bellissimo anche fare da spettatrice e aspettarli in atterraggio.
Alla prossima magari farò sgranchire anche la mia di ala.

 

Grazie a tutti gli organizzatori del Trail del Marganai.

Come sempre un ringraziamento speciale a tutti i volontari presenti sul percorso, ai ristori e alla partenza/arrivo.

Alla prossima!

Del resto com’è che si dice?!
VOLA SOLO CHI OSA FARLO
io OSO!
io VOLO!


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