TRAIL DEL FLUMINESE - Fluminimaggiore
(Sabato 13 Aprile 2024)
14
Km 500 D+
Eccomi qua per la terza volta al Trail del Fluminese.
Le distanze disponibili in questa edizione sono
3: 64 Km con 3500D+ (magari in un'altra vita), 24 Km con 1000D+ e 14 Km con
500D+.
Con il mio Socio Roby Ziri decidiamo per la
distanza media, sia per lui che per me: questa volta VOGLIO passare pure io al
Tempio di Antas! 😉
Purtroppo però nel momento dell’iscrizione, mi
vedo costretta a procedere per la distanza media solo per Roby. A me tocca
optare per la breve, con il dubbio oltretutto che riesca a presentarmi o meno allo
Start e a partire, dato che una brutta tosse di quelle che sembra che stiano
per partire pezzi di polmoni e bronchi non mi vuole lasciare in pace causandomi
non pochi malesseri.
Ad ogni modo NON posso e NON voglio mancare a
questa che nella sua ultima edizione 2 anni fa (nel 2022), è stata l’ultima
gara del nostro carissimo amico Simone. ☹
Passano i giorni e come niente arriva il venerdì
pre-gara.
La tosse sembra avermi lasciata in pace quasi del tutto e quindi ci si prepara
per il giorno dopo con un po’ più di tranquillità !
Sveglia alle 4.31 dopo una notte praticamente
insonne a rincorrere Morfeo.
Via con i consueti preparativi fra i quali l’inserimento nello zainetto trail del
materiale obbligatorio: riserva idrica, alimentare, bicchiere …dovrebbe essere
tutto ok.
Salgo in macchina e parto!
Con il mio Socio Roby affrontiamo il viaggio verso
Fluminimaggiore intervallando chiacchiere a sbadigli, sbadigli a chiacchiere!
Fra le tante chiacchiere facciamo anche una
scommessa su chi arriverà primo fra noi 2: lui avrà un ora di vantaggio, ma
dovrà affrontare anche 10 km in più! Uhmmm chissà ! Arriverò prima io al
gonfiabile o lui?!?
Arrivati in paese il freschetto percepito
scendendo dalla macchina (7 gradi), subito mi dà la scossa che mi sveglia del
tutto. Procediamo dunque con il ritiro pettorali e pacchi gara e nel mentre ci
raggiungono gli altri Amici UrbanRunners iscritti Massimiliano Spiga e Maria
Grazia Paderi.
Chi prima e chi dopo, ecco arrivare anche
diversi amici traileristi da tutta l’isola e anche oltremare e l’atmosfera si
scalda sempre più. Così come inizia a scaldarsi anche la temperatura, con il
sole che scollina illuminando pian piano il paese.
Sarà una giornata calda, caldissima.. speriamo di non risentirne troppo durante
la gara.
Una volta partito il gruppone dei trail runners
della 24 Km, fra i quali Roby Ziri e Maria Grazia Paderi, iniziamo a prepararci
anche io e Massimiliano Spiga.
La nostra partenza è prevista per le 9.30
Partenza che mi vede con le lacrime perché,
oltre a darci le ultime raccomandazioni pre gara, gli ultimi avvisi su
bandelle, ristori e via dicendo, lo speaker ricorda a tutti il caro Simone,
così come ha fatto, ci dice, prima della partenza delle altre 2 distanze.
Con gli occhi lucidi di felicità per questo
caro gesto, dunque si parte!
Lasciato il gonfiabile alle spalle, si va subito
a destra nella via principale del paese, nonché in una salita gentile, innocua,
dove ci aspetta, poco più avanti, il caro Anto Cocco armato della sua
fotocamera.
Abbandoniamo l’asfalto e il centro abitato dove
veniamo salutati da alcuni abitanti che ci augurano una “buona passeggiata”,
procedendo in un ciottolato prima e sterrato dopo.
La salita aumenta la sua pendenza e di conseguenza io mi ritrovo già a rallentare..
riaccelerando però ad ogni variazione di pendenza.
Si entra quindi nel vivo del “viaggio”. Proseguendo
sullo sterrato ogni tanto mi volto e scorgo Fluminimaggiore sempre più piccolo,
sempre più in basso, sempre più lontano..
Piccola discesa e ci ritroviamo a dover passare
su una tavola posizionata sugli argini del Riu Is Arrus per superare il piccolo
corso d’acqua.
Si riprende a salire. Discesa fino alla Miniera
di Su Zurfuru dalla quale prende il nome questo Trail, per poi salire su un
percorso sconnesso (perché chiamarlo sentiero credo sia troppo ottimista).
Questo tratto e parte della successiva salita, mi ritrovo a farlo con una
ragazza della Val di Susa in vacanza in Sardegna (Barbara), che mi racconta
essere innamorata di questa vegetazione che ci circonda “da noi non c’è. Senti
che odori. Rimarrei qua anche a dormire”.
Ma poi rallento e mi stacca.
La recupero più avanti dentro il bosco e quasi la spavento arrivando veloce. E’
immersa ad ammirare la natura e, notando che in diversi punti la terra è
smossa, ha pensato stesse sopraggiungendo un cinghiale.
Stiamo ancora un po’ insieme e questa volta sono io a staccarla.
Mi godo un bellissimo single track in mezzo al bosco in solitaria …e man mano
che mi addentro scorgo chiazze violacee sempre più grandi: che meraviglioso
profumo intenso di ciclamini che c’è!
Avanzando cambia la vegetazione e più avanti ecco
il primo ristoro.
Scambio giusto qualche battuta con i volontari senza fermarmi e mi direzionano
sotto una sorta di infisso dove sopra hanno posizionato un campanaccio “passa
dentro e suona, sì sì, suona il campanaccio!”.
Con il sorriso stampato in faccia per questo buffo passaggio, suono con forza e
saluto!
Riprendo a correre aspettandomi di sentire a breve nuovamente il suono a
testimoniare il passaggio di altri atleti, ma continuando ad avanzare, ormai
lontana, continuo a non percepire nulla, nessun suono.. dov’è finita Barbara??
E gli altri dietro??
Riporto la concentrazione totalmente lungo il
sentiero che ora è in discesa.
E qua è d’obbligo il pensiero a Vittoria Meloni, a questo giro assente, con la
quale ho condiviso diverse discese tecniche in altri trail: Vittoria, vedi di
riprenderti prima di ora!
Sento voci..
No, non arrivano da dietro, ma credo siano davanti a me anche se non vedo
ancora nessuno. Come spesso mi capita, in discesa riesco a recuperare qualcuno
e così ecco una prima persona. Poi altre 2.. davanti ancora altre. E continuo a
divertirmi saltellando da una parte all’altra per evitare a quando delle pietre
a quando delle radici, cercando di non perdere l’equilibrio fra le foglie che
in terra creano una sorta di tappetto scivoloso.
Verso la fine di questa discesa mi ritrovo
Efisio Pala e pochi metri dopo la sua metà Sonia Siddi prontissimi entrambi a
regalarci splendidi ricordi fotografici con i loro “scatti imperfetti”: ma che
bella sorpresa trovarvi in questo che pensavo fosse un punto disperso. E invece
ancora poche decine di metri e mi ritrovo già nel parcheggio delle grotte di Su
Mannau.
Le bandelle ci fanno evitare l’asfalto facendoci passare sul lato sinistro in
un sentiero praticamente invisibile che unisce dei tavoli da picnic con delle
fontanelle e ne sfrutto una per rinfrescarmi al volo e bagnarmi il copricollo
che tengo al braccio che sto usando come “spugnaggio”. Chiudo il rubinetto e come
alzo lo sguardo verso le bandelle davanti a me che mi indicano di uscire dal
sentiero e dirigermi sulla destra nello sterrato, mi vedo arrivare da un
sentiero quasi di fronte i ragazzi della 24 Km. Fra loro becco proprio l’amico
Bruno Di Paola che passa qualche istante prima di me: altra bella sorpresa!
Nei pensieri mi torna in mente la scommessa
fatta con il mio Socio: sarà già passato in questo punto? Me lo vedrò arrivare
a breve da dietro? No no, sarà sicuramente avanti.
Seguo Bruno. Attraversiamo la strada e ci
ritroviamo lungo uno sterrato bagnato e vai di splash splash con il fango che
schizza un po’ ovunque.
Qua inizia la parte credo più faticosa, anche rispetto ai km iniziali, non
tanto per il terreno e le salite, ma per il fatto che la vegetazione che ci
circonda essendo bassa non riesce a isolarci dal sole che scalda parecchio.
Mancheranno 5 km all’arrivo.. FORZA!
Un km circa più avanti ecco un altro ristoro e questa volta mi fermo
approfittando dei sali minerali che ci mettono a disposizione i volontari, fra
i quali trovo Aldo Murtas e Paolo Cannas: GRAZIE!
Proseguo per 200 metri su asfalto, per poi riprendere su sterrato sull’altro
versante cercando di stare proprio sul bordo della strada per sfruttare le
poche ombre regalate dagli arbusti presenti.
Si scende e per un po’ si respira nuovamente
passando sul corso del Riu Savoi. Pian piano si risale e il sole riprende a
baciarmi.. e così fino ad arrivare, fra sali e scendi alle prime abitazioni. Svolta
a sinistra con passaggio sotto un arco e costeggiando delle case, si entra nell’ultimo
sentiero verso il traguardo, non prima di incontrare nuovamente Anto Cocco per
altri ricordi di questa bellissima avventura!
Ultimi sali scendi, supero lasciandomelo sulla
destra il Museo Etnografico e entro al Parco Riola dove passo sotto il
gonfiabile a braccia sollevate in segno di “vittoria”, ma principalmente con l’intento
di porgere un abbraccio fin lassù al caro amico Simone.
Medaglia al collo e felicissima, saluto gli
amici: Massimiliano arrivato poco prima di me e Aurora e Simone, venuti
appositamente per supportarci GRAZIE!!!
Come? La scommessa?! L’ho vinta ioooo :D
Roby e Maria Grazia sono arrivati dopo di me, raggiungendo insieme il
gonfiabile!
Inutile dire che la mattinata poi è trascorsa
in aria di festa fra amici, godendoci l’ottimo ristoro finale offerto
dall’organizzazione e, aggiungo, la buonissima torta di mele fatta dall’amica
Luisa Lai.
Grazie come sempre a chi dedica anima e cuore e
tempo infinito a organizzare questi meravigliosi Trail!
Grazie dunque Muvras.
Grazie a tutti i volontari posizionati sul percorso e nei vari ristori
Grazie ai super fotografi che trascorrono ore e ore ad aspettare i nostri
passaggi venendo ricompensati solamente dai nostri sorrisi e dalla nostra
felicità .
Grazie agli amici TUTTI, ma in primis agli UrbanRunners sempre presenti e al
mio Socio con il quale condivido ogni gara!
Alla prossima! <3
PS: se proprio volessi trovare una pecca,
potrei dire che avrei messo più bandelle sul percorso, soprattutto in alcuni
punti, e magari ne avrei cambiato il colore perché il bianco, con il sole forte
viene notato molto meno del rosso delle bandelle che stavano a identificare i
sentieri sbagliati 😉
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