Gennargentu Trail - Aritzo (Domenica 28 Luglio 2019) Quasi 27 KM in giro per i monti 1.300D+
Un trail a fine Luglio!
OK, siamo matti, ma lo siamo così tanto??
Quando con il mio Socio Roby Ziri abbiamo deciso di iscriverci a questa prima edizione del “Gennargentu Trail – Aritzo”, pensavamo che saremo morti dal caldo.
Si avvicinava la data e nel Cagliaritano le temperature si aggiravano sempre oltre i 35 gradi, arrivando a toccare anche i 38.
Metterò del ghiaccio nella camel bag.
Servirà un cappellino per il sole?!
Con la maglietta sicuramente ci sarà troppo caldo, ma con la canotta lo zainetto trail non mi darà fastidio?
Mille pensieri..
..e in ultimo una bella scivolata di sedere (BOOOM), appena 2 sere prima della gara.
Sul momento tutto ok: riesco a sollevarmi da terra, dolori pochi, salvo durante certi movimenti. Mi prende la paura di un peggioramento e di non riuscire nemmeno a camminare. Ma voglio esserci. Aritzo mi aspetta! Non voglio perdermi questa prima edizione. Ed inoltre a nostro favore, le previsioni meteo mettono un abbassamento delle temperature e forse anche una pioggerellina per tutta la mattinata della domenica.
Bene!
Meglio la pioggerellina rispetto al sole cocente.
Arriva la domenica.
Sveglia alle 4.07 del mattino (perché mettere la sveglia a orari precisi mi prende male! ahaha). Capire in un attimo di essere sveglia, svegliare Nico (Nickyxeddu) e come un mezzo zombie dirigermi in cucina dove mi aspetta lo zainetto trail con la camel bag da riempire. Decido nonostante le previsioni di procedere con il mio piano iniziale e di metter dentro acqua e ghiaccio, per non rischiare di bere acqua pronta per far bollire la pasta.
Proseguo con le preparazioni e alle 5.20, dopo che Nico ha finito di lottare per sistemare la MTB, siamo finalmente in macchina, pronti per recuperare il mio Socio Roby Ziri e proseguire in direzione Aritzo!
Durante il viaggio notiamo la temperatura che pian piano scende.
Grado dopo grado arriva a toccare i 17 a pochi km dal paese, dove i cumuli parecchio bassi, si muovono velocemente seguendo la forma dei monti e togliendoci la visuale completa della valle.
Foto Nicola Orrù (Nickyxeddu Fly)
Arriviamo in paese che sono le 7.00.
Temperatura ancora più bassa. Mi sa che ci conviene metterci una giacchina!
Bene, quindi di caldo non morirà nessuno, almeno per oggi. BBBRRRRR
Foto Roby Ziri
Stanno allestendo proprio ora la segreteria e idem lo start. Ritiriamo i pettorali e i pacchi gara e facciamo orario salutando i vari amici che pian piano iniziano a popolare le stradine di Aritzo.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Tante facce assonnate, sia di chi si è svegliato presto per raggiungere il posto da ogni parte della Sardegna (e qualcuno anche da oltremare), sia di coloro che sono arrivati il giorno prima e hanno “dormito” in zona. Sul “dormito” poi avrei diversi dubbi, soprattutto avendo visto dai social (spioni) come gli amici hanno passato la serata/nottata con grandi mangiate e divertimento fino a tardi!
Iniziamo a radunarci vicino al gonfiabile. Mentre fanno la spunta dei partecipanti al primo gruppo che partirà, cioè noi della 25K, ci avvisano che ci sarà in omaggio un chilometrino in più per variazioni sul percorso e prendono tempo per permettere ai ritardatari di raggiungere la partenza.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Individuo colui che farà la scopa della 25K e vado a presentarmi “credo che ci conosceremo più tardi”, sempre che riesca almeno a camminare, penso (la vedo grigia per le varie salite, ancora peggio rispetto al solito). Lui, Antonio Muggironi, si mette a ridere e mi porge la mano!
Foto Gennargentu Trail
Partiamo con 10 minuti di ritardo con Antonio che essendo del posto, abbandona momentaneamente il ruolo di scopa, per assumere quello di apripista, portandoci in giro per le stradine del centro storico del paese.
Foto Gennargentu Trail
Uhmmm sto correndo! C’è un bel freschetto. Per ora tutto ok. Anzi essendo in discesa i primi 2 km, riesco pure a stare in buona posizione.
Foto Agostino MariaAssunta Uda Sollai
Ma ecco che al primo dislivello inizio a bloccarmi. Continuo a correre, ma sempre più lentamente. Mi affiancano e superano diversi amici che pensavo fossero già avanti..
Foto Giorgio Piras
E niente. Devo allenarmi maggiormente in salita! Tanto!
Ci dirigiamo verso il monumento naturale Meseddu de Texile.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
La natura che mi circonda è uno spettacolo. Tralasciando un relitto a 4 ruote trovato su un lato del percorso. Ancora mi chiedo come abbia fatto ad arrivare fin qua. Sarà arrivata qua prima la macchina o il bosco? Non so proprio. Ora sono un tutt’uno ed è difficile dirlo.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
A poca distanza dal ritorno in paese, vedo una ragazza venirmi incontro: “c’è un bivio non segnalato!” mi urla mentre mi si avvicina. Capisco che si è persa e: “il percorso è segnato benissimo a parer mio, dovevi passare da qua, le fettucce sono qui”. Proseguiamo insieme per un pezzo, poi lei si ferma per questioni tecniche di abbigliamento, per raggiungermi nuovamente poco prima di entrare nel paese. Qua incontriamo Antonio, insieme ad un altro ragazzo. Ma non doveva fare la scopa dei 25K?, che ci fa già qua?
Ad ogni modo ripassiamo nel punto da dove siamo partiti e, dopo una breve tappa al ristoro, via nuovamente sotto il gonfiabile, per dare il via alla seconda parte della gara, il cui percorso corrisponde ai 15 Km della short.
Foto Agostino MariaAssunta Uda Sollai
Nella mia testa il pensiero è stato “bene, il riscaldamento è finito. Ora inizia la gara vera”.
Pochissima discesa e ci ritroviamo nuovamente in salita. Alessandra, la ragazza con la quale sto correndo, ad un certo punto prosegue dritta e non si accorge delle fettucce sulla sinistra. La richiamo e, tornata indietro, imbocchiamo insieme una nuova salita. Ma non una semplice salita.. proprio una salitona!!! Percorriamo arrancando la SCALA VALERI. Questo il nome ufficiale. Evito di scrivere i nomi che avrei voluto dare a questa “salitella”. E vedendo una casa, penso che non invidio per niente chi abita in questo punto del paese!
Foto Giorgio Piras
Noto inoltre che Scala Valeri prosegue in Via Don Muntoni. Sarà voluto che alla fine della sofferenza, si cerchi un Parroco per l’estrema unzione? ihihihi
Foto Giorgio Piras
Appena il dislivello si attenua leggermente, Alessandra mi passa avanti e piano piano mi abbandona. Sono nuovamente fuori dall’abitato e riprendo a godermi la natura.
Scorgo degli asinelli all’interno di un terreno. Mi fermo a bere nelle fontanelle che trovo lungo il percorso. Acqua buonissima, fresca e rigenerante.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Mi godo il panorama, in quei pochi momenti nei quali risulta visibile e non nascosto dai cumuli a bassissima quota.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Pochi km dopo Aritzo entro in proprietà privata attraverso un cancello aperto appositamente per noi e da qui il mio viaggio riprende ad essere non più solitario. Mi ritrovo con Antonio che nuovamente in versione scopa25K mi fa compagnia.
Continuo ad arrancare nelle salite, anche quelle con dislivello minimo. A differenza sua che, pieno di energie, me lo vedo a tipo folletto, quasi saltellare da una parte all’altra per togliere le fettucce.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Fatico anche nelle scalette che mi tocca fare per passare oltre delle recinzioni.
Foto Nicola Dessì
Ma questa in realtà è più paura di cadere a terra e sbattere nuovamente il sedere già dolorante, essendo le assi belle umide e scivolose.
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Arriviamo a 1000 metri di quota. Dobbiamo raggiungere i 1400!
Rivolgo lo sguardo verso la cima. In salita continuo a camminare. Accidenti a me!!!
Scrutando intorno a dove ci troviamo, Antonio mi indica il percorso in discesa che dovremo affrontare a breve. Nella pista tagliafuoco scorgo qualcuno con maglia gialla che ci sta correndo sopra. Bene, non posso mollare adesso. La parte difficile è quasi finita! Così almeno credo.
Divento quasi antipatica, a detta loro, quando ci raggiungono dei ragazzi che mi chiedono se voglio chiuderla, se voglio arrivare fino alla fine. OVVIO CHE SI!
Foto Nicola Dessì
Gentilissimi i volontari del secondo ristoro, che si stanno prendendo parecchio freddo in vetta mentre mi aspettano. Mi offrono banana, arancia, sali minerali, acqua, coca cola, mandorle,.. ma prendo giusto un pezzo d’arancia e proseguo.
Dopo un po’ me li ritrovo dietro con il pickup. Hanno già smantellato tutto e si accingono a tornare in paese: “sicura che vuoi continuare? E se ti portassimo giù e poi continui da lì?”.
Li lascio passare avanti e continuo al mio passo in solitaria. Antonio è un centinaio di metri più avanti e continua a togliere le fettucce accertandosi sempre che io continui nel percorso giusto.
La pioggia che ogni tanto ci ha fatto compagnia, si trasforma in grandine. Il vento me la sbatte in faccia. E mi arriva diretta, non essendoci alberi lungo questo falsopiano.
I cumuli si intensificano e mi riducono la visibilità! Non vedo più nemmeno la mia “guida”. Non c’è niente che possa deviare questi schiaffi dati dal ventone.
La temperatura percepita è meno di 10 gradi (altro che morire dal caldo).
Foto Mario Pinna
Finalmente un alberello! Solitario! Mi riparo dietro giusto il tempo di prendere il kway dallo zainetto e indossarlo. Proseguo cercando di mettermi il proteggi collo, che zio Eolo, malefico, mi strappa dalle mani e mi costringe ad abbandonare il percorso per recuperarlo, mentre continua a svolazzare in salita. Sì, qua mi è toccato correre per forza, nonostante la salita: zio Eolo dispettoso!
Il che mi fa pensare che devo lavorare sì di gambe, ma anche, soprattutto, di testa per le salite… perché se sono riuscita a correre qui, potevo correre anche prima!
Continuo a beccarmi schiaffi dal vento che sempre armato di acqua e grandine mi fa arrivare aghi e pietroline in faccia. Finirà prima o poi? Qui il dubbio: me la sarò beccata solo io la grandine avendo tardato nel percorso?? Gli altri trailers se la saranno scampata??
Mi affretto a tornare nel percorso e a raggiungere Antonio che prosegue sempre a maniche corte. Mi preoccupo e gli chiedo se vuole una giacchina, ma preferisce continuare così.
Ormai siamo in discesa. Ripida, ma pur sempre discesa.
Da 2 diventiamo 4. Ci raggiungono, da non ho capito dove (me lo spiegheranno dopo), le altre 2 scope25K: Gianfranco Secci e Nicola Calledda. Anche loro provano a chiedermi se voglio tornare in macchina. Rispondo che ormai il grosso è fatto! Continuo! Cercano di farmi cambiare idea dicendo che anche la discesa è dura, che ci sono tratti brutti come questo che stiamo facendo.
“Questo? Questo per me va bene”. E corro. Corro, nonostante il ventone provi a impedirmelo, cercando di riportarmi in cima. Vento veramente forte!
Non mi ferma la bufera, non mi ferma il ventone,… ma eccola lì: una micro salita mi blocca nuovamente. SIGH
E allora proseguo con i miei 2 nuovi compagni di viaggio. Ci presentiamo e iniziamo a parlare di corsa, di concerti, di film, di musica, di … TO’ una discesa: CORRO!
Corriamo tutti insieme “e già mi fai tornare la voglia di correre”.. “mi sa che Roby ci abbandona”. “Se arriviamo, tagliamo il traguardo insieme?.
Il SE ormai è da escludere. Certo che arriviamo! E perché no? Mi piace anche l’idea di arrivare al traguardo tutti insieme. Ormai non ho posizioni o tempi da difendere, quindi rimango con loro, e proseguiamo in allegra compagnia!
In un attraversamento della strada asfaltata a circa un km e mezzo dall’arrivo, troviamo una macchina ferma. Il guidatore scende e ci saluta. “Lui è il Sindaco” mi riferiscono i miei compagni di viaggio. Il Sindaco? Sì, è proprio lui, Gualtiero Mameli. Non ho capito cosa mi ha detto il Sindaco, ma se è lì per me, allora perché non fare qualche foto in sua compagnia?! FATTE!
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Riprendiamo continuando a scherzare tutti insieme fino a rientrare in paese, dove per le strade, vengo accolta come fossi la vincitrice, come fossi una star ahahaa
E come non fermarsi 3 secondi per ringraziare una piccola folla fuori dal Bar Daga Aritzo di Via Arangino? Proseguo scortata dai 4 amici, con i quali arrivo finalmente al traguardo correndo. Una voce “NO NO, fermi tutti, dovete tornare indietro e ripassare sotto il gonfiabile che il video forse è uscito male”. Ahahaha “che dite? Torniamo indietro di un km?”
Torniamo indietro. Ma solo di pochi passi.
Ci allineiamo tutti e 5. Ci guardiamo. Pronti? VIAAA
Fotogrammi dal video di Nicola Orrù (Nickyxeddu Fly)
Tagliamo nuovamente il traguardo tutti insieme tutti “fettucciati”!
Ridendo.
Ed io FELICE.
ULTRAFELICE!!!
Ma la vuoi la medaglia?
CERTO!!!
Medaglia medaglia medaglia medaglia medaglia!
Foto Robya Dakota (Roberta Pisano)
Ho sofferto, ma mi sono divertita come non mai.
Inoltre Nico e i diversi amici al traguardo sono quel valore aggiunto che fa dimenticare ancora di più tutte le fatiche di questo meraviglioso Trail!
Foro Mario Pinna
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione di questo signor TRAIL, ai volontari tutti, alle varie “scope”, agli amici meravigliosi con i quali condivido i vari appuntamenti di corsa e diversi di questi “viaggi”, al mio Socio, e soprattutto a Nico che mi sostiene e mi asseconda in queste mie sane pazzie.
E scusatemi se vi ho fatto aspettare più del dovuto per chiudere ufficialmente la “gara” e smontare finalmente il gonfiabile! ;-)
Traccia Polar ..manca un km abbondante a causa della perdita di segnale GPS
Prossimo immancabile appuntamento:
SABATO 3 AGOSTO alla NOTTURNA del
CAPO MANNU NIGHT RUN!!! Second Edition!
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