Trail di Capoterra
Correndo a Is Cioffus
(Domenica 05 Maggio 2019)
35 Km + 5 in omaggio = 40 Km
Sveglia presto e via in direzione Poggio dei
Pini in compagnia del mio socio Roberto Ziri.
Il cielo sopra di noi lungo strada e le
previsioni non promettono nulla di buono: pioggia almeno fino alle 8, orario
della partenza della gara, freddo e vento, tanto vento. E infatti, appena
arrivati al Club House Poggio Sport Village, dove è stata allestita la
segreteria, giusto il tempo di parcheggiare, entrare nel locale, ritirare i
pettorali, e inizia a diluviare.
Foto Mauro Tolu (Mato Deidda)
Manca mezzora alla partenza e continua a
piovere. Appena ci da un po’ di tregua andiamo in macchina a poggiare le
giacche e le ultime cose.
Foto ROBYA - Roberta Pisano
L’attimo di pensare che forse si sta
aprendo il cielo e riprende a piovigginare. Fortunatamente però è meno intensa.
Andiamo a proteggerci sotto il portico insieme a tutti gli altri.
Foto ROBYA - Roberta Pisano
E quando ormai ci siamo ambientati al
freschetto, ci fanno rientrare nella sala per il briefing. Fanno anche
l’appello per verificare chi ci sarà effettivamente allo start.
Foto ROBYA - Roberta Pisano
Foto ROBYA - Roberta Pisano
Appena nomina il mio numero, mi fiondo
per la tappa di routine in bagno (grazie Francesco Mudu per avermi dato la
precedenza vista l’imminenza partenza ehehe). Arrivo giusto in tempo per il
primo sparo che mi assorda.. Altro sparo per segnare la fine del minuto di
silenzio in ricordo di Roberto Petrini, un runner molto conosciuto soprattutto
fra la G.S. Atletica Capoterra, andato via troppo presto. Terzo sparo: SI
PARTE!
Foto Giuseppe Mulas
L’aria fresca e la pioggerellina ci
fanno sentire maggiormente gli odori che ci circondano e qualcuno si lamenta
del “profumo” di scarico della macchina posizionata davanti a noi per
l’indicazione del percorso (giusto per il primissimo tratto su asfalto).
Qualcun altro risponde al lamento: “ci hanno detto di seguire la macchina, non
possiamo farci nulla”
Foto Giuseppe Mulas
Foto Tore Orrù
A circa 1 km, inizia il vero trail:
lasciamo l’asfalto per un primo singletrack in salita!
Si sale.. e siamo completamente bagnati ..di
sudore però! Decido di tenere ancora l’antivento e mi va bene, visto che
riprende a piovigginare. Nonostante tutto, il terreno non è zuppo e riesco a
salire bene e senza scivolare.
Dopo il secondo km arriva una prima discesa,
dove incontro Tore Orru. Mentre ci passo davanti, sento che si lamenta per via
delle foto che dice stanno uscendo male. E infatti non trovo foto mie di quel
tratto, non devono essergli piaciute per nulla ehehe Ma non importa! Grazie
comunque.
Salitina verso l’Osservatorio Astronomico e, i volontari, ci direzionano in un
bellissimo sentiero in mezzo alla natura. Tutto in discesa fino al Rio San
Gerolamo.
Foto ROBYA - Roberta Pisano
E da qui, si riprende a salire.
Al 5° km ci sarebbe dovuto essere il primo
ristoro, ma siamo ancora in un single track in salita, la vedo grigia per il
piazzamento di un tavolino proprio qui.
Eccolo più o meno al 6° km, quando raggiungo la strada sterrata che, in una
interminabile salita, mi porterà fino a S’enna Sa Craba, al 9° km del mio
viaggio.
In questo tratto mi raggiungono diversi amici
della 20 Km, fra i quali Enrico Floris e Mario Cao.
A S’enna è posizionato il secondo ristoro e da
qui ha inizio l’anello che mi porterà alla Gola di Is Cioffus.
Generalmente sono lenta in salita, ma oggi
ancora di più. Fatico non poco e recupero solo quando incontro la discesa. E
diventa una battaglia continua con Francesca Meloni che mi sorpassa in salita e
io ripasso avanti in discesa.
Riesco a guadagnare parecchio vantaggio con
l’ultima discesa e mi avvicino sempre di più alla Gola in solitaria.
Incontro Bruno Di Paola in versione volontario
in un punto abbastanza tecnico. “Ecco come mai non ti ho visto con il
pettorale”. E qua le ultime parole famose. Mi dice: “Attenta che si scivola”
“Si si, lo so, grazie”
1 millisecondo dopo, mi ritrovo a terra inginocchiata su una roccia, e mentre
scivolo mi volto “meno male che me l’hai detto” ahuahaa
“E sì, non sei stata l’unica, sono qui apposta”
Mi rialzo al volo, altre 2 battute e proseguo
ancora in discesa. Non vedo l’ora di rivedere la Gola. E finalmente arrivo
sulla valle del rio Bidde'e Mores!
Terza volta che arrivo qua in questo magnifico
posto, ed è come fosse la primissima volta. Ne rimango incantata. E’ una
meraviglia!
Qualche foto e ci passo in mezzo.
Ed eccolo lì, come aveva promesso, Arnaldo Aru!
Anche lui affascinato da questo posto.
Mi fa quasi un servizio fotografico, mentre scambiamo qualche battuta sul
luogo.
Infinite GRAZIE carissimo!
Poco dopo la Gola di Is Cioffus, lungo il
percorso, come già accaduto al trail di Porto Corallo, noto delle tracce di
sangue. Tante goccioline concentrate in un punto. Non ho scoperto il
proprietario (o la proprietaria), spero solo non sia nulla di grave! Del resto
cadaveri lungo il percorso non ne ho trovati ahahaha Non nascondo di aver
pensato al carissimo Pierpaolo Defraia, ma fortunatamente non era lui
l’incidentato questa volta.
I tanti guadi che pensavo di dover affrontare
(come le altre 2 volte che ho fatto il percorso) si sono ridotti di parecchio,
diventando per lo più dei passaggi sopra pietre in un fiume quasi totalmente
asciutto.
Abbandono il fiume e proseguo nella strada
della Diga Monte Nieddu, dove poco più avanti sempre nello sterrato, c’è un
nuovo ristoro. Qua fra i volontari trovo anche Loredana Lai. Che piacere! Saluto,
ma non prendo nulla. Ho ancora acqua nella camel bag e preferisco continuare
con pochi sorsi alla volta, piuttosto che bicchieri interi che anche al ristoro
precedente, mi è rimasto sali-scendi per un bel po’.
In tutto questo tratto ho viaggiato con 2
ragazzi in mtb. Li ho incontrati la prima volta nei primissimi km. E
successivamente dopo la Gola. Tant’è che ho chiesto se fosse uno di loro il
ferito!
Foto ROBYA - Roberta Pisano
Talmente sfiancati dal percorso che si
sono dovuti controllare per vedere se per caso avessero ferite! ahahaha No,
anche loro sono ancora interi! ahahaha
Mi dicono che stanno affrontando il nostro stesso percorso di gara, ma “non
pensavamo fosse così duro”.
Mi fanno passare in un punto dove loro non
riescono a stare in sella e gli tocca portarsi la bike in spalla. Mi
raggiungono più avanti dove mi superano. Ma poco dopo passo nuovamente avanti e
così per diversi km, fin tanto che a quello che pensiamo essere quasi il
countdown dei km mancanti all’arrivo, mi abbandonano e non li ritrovo più. Noto
giusto le tracce dei copertoni nei tratti di sterrato a conferma che non si
sono persi, ma continuano anche loro nel percorso giusto.
Ecco altri compagni di viaggio: Mauro Tolu e Graziella
Foddai e, fra una chiacchiera e l’altra, facciamo insieme qualche km.
In salita non c’è proprio verso e rallento.
Graziella mi chiama, ma nulla.. non riesco a stare dietro loro. Cammino e passo
dopo passo procedo.
Anche il Polar vuole abbandonarmi “Batteria
scarica”. Facendo 2 calcoli, mi dico che potrei anche farcela ad arrivare con
la carica rimasta, ma dopo un po’ decido comunque di togliermelo dal polso e
attaccare il powerbank che mi sono portata appositamente. Ancora ignoravo il
regalino dei 5 Km.
Non manca tantissimo alla fine della salita
(credo) quando sento delle voci. “la riprendiamo! In salita, va piano”.
Rispondo con :”vi seeentooo” Sento delle risa e in poco tempo, mi ritrovo
nuovamente Francesca Meloni e Paolo Cannas. La prima continua, mentre Paolo
essendo in versione “scopa” rimane con me che sono sempre più sofferente!
Nonostante tutto, continuo a godermi metro per metro quello che ho intorno e
scorgo poco sopra di noi, alla nostra destra, la strada sterrata e mi da un po’
di forza in più, sapendo che di lì a poco, finirà il sentiero e inizierà la
lunga discesa finale.
Ecco la curva verso sinistra.. sentiamo le
voci.. ancora qualche sforzo eeee.. eccoci sul piano.
Siamo nuovamente a S’enna Sa Craba. Da qua in
poi dovrebbe essere tutta discesa, salvo un unica salitina e poi nuovamente
discesa.
Qua ci aspettano gli amici del ristoro.
Gentilissimi e scherzosi, li salutiamo e proseguiamo verso lo sterrato in
discesa, ma ci bloccano e “NO, Roby” mi chiama pure per nome, avendolo
conosciuto nelle prove fatte a Marzo “dovete passare da lì!”. “Da lì?!” chiedo.
“Sì sì”
Ci indicano un altro sterrato dove i trailers della 20 Km facevano il loro giro
di boa. Vedo che Paolo acconsente e si incammina verso quel punto e ci vado
anche io. Dubbiosa, ma vado.
Iniziamo a percorrere un saliscendi continuo.
Ormai i tratti di corsa non so più cosa siano. Le gambe non ci sono quasi più e
alla vista dell’ennesima salita mi fermo. Chiudo gli occhi per 2 secondi.
Respiro e cerco di ripartire, ma sempre camminando.
Scherzo con Paolo e gli chiedo se nel servizio
scopa è compreso anche il portarmi in braccio! Mi risponde che quello non è
compreso, ma è autorizzato nel caso a fare la montagnetta con le pietre sopra
di me, per coprire il cadavere. Non so perché, ma sentendo questo, sono
riuscita anche ad accelerare… sì, di un centimetro orario, non di più ahahaha
To’, guarda! Una salita! Paolo: dovrebbe essere
quella che è segnata nella traccia altimetrica, poi è tutta discesa. Secondo me
non ci crede nemmeno più lui a questa favola del “tutta discesa”, tant’è che
poco dopo, prende il cellulare e mi dice: “eh sì, siamo fuori traccia! Dovevamo
già essere nello sterrato”. “Come? Cosa? Abbiamo sbagliato?!”. “No, non abbiamo
sbagliato, ma siamo fuori traccia!”.
In effetti, mancano appena 2 km circa ad
arrivare a 35 km, ma guardandoci intorno, siamo ancora in mezzo al nulla!
Verde, tanto verde, meraviglioso verde.. ma di civiltà nemmeno l’ombra e non
credo che in 2 km, si arrivi nuovamente a Poggio dei Pini, salvo non ci sia qualche
scarpata da qualche parte!
Penso a voce alta “credo che a breve sul Polar
compaia una scritta del tipo “ti sei dimenticata di spegnermi? O sei impazzita
completamente?” ahahaha”
Paolo continua dicendomi che ormai non ci
conviene nemmeno tornare indietro. Eh no, non conviene no! Dunque proseguiamo
“fra qualche ansa dovremo essere nello sterrato”. Sterrato, non all’arrivo!
FANCXXX ahahaha
Ormai nulla in me ha voglia di collaborare. Proseguo per inerzia. Ogni tanto
altri momenti di pausa e buio per poi riprendere. Non vedo ne Santi e ne
Madonne.. forse perché impegnati già tutti nelle visioni di chi è passato prima
di me. ahahaha
Penso infatti a tutti gli altri.. saranno stati
indirizzati tutti su questo anello?! Penso a Lorenzo Pisani che quando gli ho
comunicato di essermi iscritta alla 35 Km mi ha risposto con un “complimenti
per il coraggio” (forse immaginando inconsciamente già questo errore?!). Penso
a Roberto Ziri, che mi avrà odiata tanto per averlo coinvolto in questa pazzia!
Pazzia aumentata di altri 5 Km in omaggio!!!
Fra altri mille pensieri, mi arrivano voci e
passi. Ci vengono incontro dei ragazzi scout e dicono: ECCOLI! Eh sì,
aspettavano noi ahahaha Pochi metri e siamo nello sterrato! Altro ristoro,
l’ultimo!
Ci chiedono se va tutto bene e se vogliamo
qualcosa. Ci offrono addirittura delle pizzette che prendiamo entrambi,
ringraziamo e ripartiamo.
Adoro le pizzette sfoglia. Non poteva essere un
ristoro più gradito. Purtroppo però già da diversi km il mio stomaco non ne
voleva sapere di cibo. Con prepotenza, in tutto il percorso, sono riuscita a
buttar giù un po’ di miele, una barretta di frutta (un morso ogni tot km) e
pochissime altre cose. Anche l’acqua ogni tanto faticava a scendere. Ora mi
ritrovo con la pizzetta in mano. Tre micromorsi mandati giù.. ma niente da
fare. Ci rinuncio e faccio felice Paolo che la divora in un attimo! Ahahaha
“speriamo ci abbiano lasciato qualcosa da
mangiare” gli dico, “altrimenti hai comunque il pranzo pagato”.
Ultimi tratti di sterrato e rientriamo in mezzo
alla natura. Siamo realmente in discesa, ma ormai non riesco più a correre.
Accelero la camminata, accenno qualche millisecondo di corsa e riprendo a
camminare.
Riesco a correre solamente in qualche
discesone, dove camminare diventa troppo a rischio scivolamento e sbattimento
in terra di sedere!
Scendendo ci dirigiamo dentro una valle e più
scendiamo, più guardo la parete che ci ritroviamo davanti “oh oh, vedo un
salitone!”. Paolo mi dice “ma non dobbiamo salire lì”. “sei sicuro?”. “NO”
ahahaha
Ad ogni modo, arriviamo giù, attraversiamo
nuovamente il Rio San Gerolamo e i nastrini segna percorso, ci fanno dirigere
in un sentiero verso destra. Bene! Superiamo i primissimi sentieri in salita
ripida “non è questa la nostra salita”. Ancora avanti “nemmeno questa è la
nostra!” accompagnato da un grande sospiro di sollievo. Lui sorride e “forse ci
fanno aggirare il collinotto”. Ma ha fatto giusto in tempo a dirlo che “ecco,
questa è la nostra!”. Ma non sembra così tosta.. fossi stata meno moribonda,
avrei potuto anche correre.
Foto Paolo Cannas
In cima passiamo in un punto dove il
vento soffia veramente forte e notiamo e discutiamo dei vari alberi sradicati.
Foto ROBYA - Roberta Pisano
E quanto è nitida la vista verso il
mare!
Foto Paolo Cannas
Spettacolo!
Ormai ci siamo quasi! Iniziamo a scorgere una delle incompiute in cemento armato. Ci sono delle case. Siamo nell’asfalto! Ultime centinaia di metri.
Già fuori dallo Club House ci notano e ci
accolgono con tanto affetto. Entro. Vedo il gonfiabile.. oltre scorgo diversi
amici rimasti lì ad aspettarmi. Luca Maini mi acclama.. alzo le braccia in
segno di vittoria. Corro gli ultimi 10/15 metri! Ahahaha
Mi ritrovo circondata. Abbracciata. Non capisco
quasi più nulla e mi fanno pure commuovere!
Daniel Aresu, Pierpaolo Defraia, Francesca
Meloni, Silvana Puddu, Roberto Ziri, Luca Maini, Nicola Dessì .. non sto ad
elencarvi tutti, anche perché rischio di dimenticarmi qualcuno talmente non
capisco più nulla.
Lorenzo è lì presente. Si congratula con me e mi chiede se voglio la medaglia: CERTO CHE LA VOGLIO!!!
Foto ROBYA - Roberta Pisano
Mi consegna quindi la medaglia e una
tazza mug con la scritta 35 Km che vedrò di correggere inserendo un “OMAGGIO +5
Km” ahaha
La medaglia per quanto sia molto artigianale,
me la sono guadagnata e la terrò mostrandola con tanto orgoglio! Per me ha un
valore immenso, un grandissimo significato, per gli “esterni” sarà solamente un
tappo con un adesivo attaccato sopra e una spilla sul retro.
Foto Pierpaolo Defraia
Mi raggiunge infine il giudice Fidal e
mi chiede come ho trovato il percorso. La risposta immediata è stata
“luuuuungo! Interminabile”. Ma lui specifica che voleva giusto accertarsi che
essendo l’ultima viaggiatrice di questo splendido e indimenticabile trail,
avessi trovato assistenza ai vari ristori e soprattutto l’acqua. Lo rassicuro
su tutto e riprendo a godermi la compagnia dei meravigliosi Super Amici che mi
hanno aspettata. Mangio la meritata pasta che condivido con il mio compagno di
viaggio Paolo e dopo un po’, felicissima, con un sorriso da ebete stampato in
faccia, con il mio socio Roby, lasciamo Poggio dei Pini con la promessa di
tornare presto nuovamente a IS CIOFFUS!!!
Ringraziamenti d’obbligo a Lorenzo Pisani, Priamo
Casula e tutta la G.S. Atletica Capoterra per aver fatto in modo che si
realizzasse questo Trail, per la splendida organizzazione e anche per il regalo
dei 5 Km in più.. perché i regali non si rifiutano mai. Non è educato
respingerli. Si deve dire GRAZIE! E allora GRAZIE!
Il Polar nella Gola ha perso il segnale.
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