sabato 26 gennaio 2019

2° MONTIFERRU WINTER TRAIL (Sabato 26 Gennaio 2019) 19 Km fra i monti innevati

 2° MONTIFERRU WINTER TRAIL (Sabato 26 Gennaio 2019) 19 Km fra i monti innevati

Il 2018 sta finendo. Inizio a guardare le gare per il nuovo anno e, fra le varie, mi compare la seconda edizione del Montiferru Winter Trail
Un trail! Non sarebbe male.
La distanza minima è di 19 km. Forse potrei farcela.
La propongo al mio carissimo Amicissimo compagno di gare, Roby Ziri.

”c’è troppo freddo, e poi è a casino!”
“ok, non andiamo. Ma solo perché è di sabato e si lavora.”
Idea bocciata

Continuo comunque a leggere le varie news relative al trail.
Qualcuno scrive “che bello sarebbe se nevicasse”.
“E già, sarebbe bello”, penso.

Siamo agli inizi di Gennaio.
L’idea del Montiferru non mi abbandona.
Scrivo all’organizzatore, Gianni Lutzu. Gli chiedo info e mi spiega le varie pendenze e la difficoltà. “Parti a 450 slm e dopo 5 km sei a 1000. Circa il 20 % di pendenza. Tratti di 23%. I primi 7 Km sono quasi tutti a salire. Arriviamo alla vetta al 7° km - Poi si addolcisce anche se in salita”. io: “Non ho ancora confermato se venire a morire o no. Farei comunque la 19”. Lui: “E’ bella fidati. Passate tutti in cima.”. Uhmmm rispondo così: “quanti giorni ho per fare tutti i 19 km? Ahahahaha”

E’ il 9 Gennaio quando in accordo con il carissimo Roby, decidiamo di iscriverci. Comunichiamo anche a Giuseppe Mulas, che ormai fa squadra fissa con noi, la decisione e procediamo con la compilazione dei dati e il pagamento. E’ fatta siamo iscritti. Mi aspettano “diciannovechilometri-ottocentocinquantaD+” AIUUUUTOOO

Non mi basta e coinvolgo anche un altro carissimo Amico, Gino Marras! “Sabato 26 vieni anche tu a fare un trail sul Montiferru?! Ti devi iscrivere entro domani!”. Non so se sul momento ha capito bene di cosa si trattava, ma mi ha detto “OK” e così, seduta stante, sul tavolino di un bar, forse prima che cambiasse idea, tramite il mio cellulare ho proceduto a fare anche la sua iscrizione.

Manca una settimana. Intanto nell’evento creato su facebook continuano gli aggiornamenti da parte di Gianni. Scrive che il percorso verrà segnato con dei cartelli e dei nastrini colorati: dovete seguire il colore arancio, e, se per errore vi ritrovate nastrini gialli, vuol dire che siete sul percorso sbagliato e dovete tornate indietro.

Il lunedì ci comunicano che NEVICA!!! Mister Meteo inizia a buttar giù fiocconi bianchi. In cima la neve arriva quasi alle ginocchia. Gianni fatica non poco a segnare giorno per giorno km e km dei vari percorsi.

Bene. Male. Sì. Ok. Sarà bellissimo. Sarà tosto. Molto!

Con Nicola (Nickyxeddu Fly), il mio boy, analizziamo gli ultimi allenamenti da me fatti: nessuno che avesse un dislivello nemmeno lontanamente simile a quello che avrei dovuto affrontare sabato 26 gennaio, diventato ormai IL SABATO!

Mi tiro indietro? Nemmeno a parlarne!!! L’adrenalina è a mille mila e ormai non vedo l’ora di ritrovarmi sotto il gonfiabile per questa nuova avventura, questa nuova sfida!

Anche mia mamma inizia a dubitare e mi consiglia di stare al caldo a casa. Infine mi dice “vai, ritira il pacco gara e torna a casa". ahahaha Eh no, vado e parto!

Finalmente IL SABATO.

Sveglia presto e si parte! Lungo strada raggiungiamo Giuseppe Mulas, Roby Ziri e Carla Lai.

Viaggio tranquillo. Strade pulite, non più innevate.

Arriviamo a Santu Lussurgiu dopo che i primissimi atleti, gli ULTRA, sono già partiti per affrontare i loro 50 Km. Si stanno preparando gli atleti della LONG (35 Km).

FREEEEDDO.. parecchio FREEEEDDOOO

Andiamo a ritirare i pettorali e sbrigo le ultime commissioni pre-gara (quali? Beh scusate, ma non è che vi devo dire tutto, anche quando vado in bagno, eh! ehehe)

Siamo nuovamente nella piazza, giusto in tempo per vedere la partenza della 35 Km e incitare tutti!

Bene. BENE!!! Tocca quasi a noi.

Gino - Roberta - Roberto

Carla Lai, Giuseppe Mulas, Roberto Ziri, Roberta Pisano, Gino Marras (Foto Nickyxeddu Fly)

Salvatore Aresu, Roberto Ziri, Antonella Loi, Giuseppe Mulas, Roberta Pisano, Franca Fanari, Caterina Argiolas, Laura Talluto, Claudio Scano

Qualche foto di gruppo con gli amici vecchi e nuovi. Ed ecco che Gianni Lutzu richiama la nostra attenzione e per l’ennesima volta spiega anche a noi della SHORT alcuni punti importanti. Nastrini arancioni: OK, li troverete sempre alla vostra destra; nastrini gialli: tornate indietro perché siete nel percorso sbagliato. Dice anche qualcosa relativo al punto dove troveremo il cartello che ci separerà dalla LONG e dalla ULTRA, ma mi sfugge. L’emozione e l’adrenalina mi stordiscono e caricano contemporaneamente. Faccio in tempo a sentire che non ci saranno alcuni ristori, causa neve. Purtroppo i mezzi, non sono riusciti a salire. Ok, pazienza.

Transenna e via alla punzonatura!

Dai dai dai, ancora pochi minuti e si inizia!

Siamo tutti lì, pronti. Quando ci comunicano un cambio percorso iniziale. Ok, va bene

Foto Giorgio Piras

PARTIAAAAMO

Ed eccoci finalmente in movimento. Percorriamo un breve tratto in discesa e subito inizia la salita. Se è tutta così per 7 km, posso anche pensare di rinunc… no no, non sia mai!

Foto Giorgio Piras

Mollare MAI!

Voci: “ma siamo già al diciottesimo??”
“E no. Purtroppo non siamo nemmeno a meno 18!”

Abbandoniamo il paese e l’asfalto e iniziamo a percorrere una stradina di terra e pietre che si stringe sempre di più, trasformando il bel gruppetto che mi circondava, in un lungo serpentone in fila indiana.

Foto Giorgio Piras

Siamo sempre in salita.

La terra inizia ad essere sempre più umida.. sempre più fangosa.

Foto Giorgio Piras

Passiamo attraverso della vegetazione più fitta e quando ci ritroviamo in uno spazio più ampio, rimaniamo sorpresi e felici nel vedere il sole che illumina uno spazio tutto bianco: NEVE!
La pausa di qualche istante per delle foto, è d’obbligo (anche se non conosco il nome di chi le ha scattate e quindi non so come recuperarle). Il tutto ci è bastato a trasformarci in bimbi felici e non è mancato qualcuno di noi che ha provato a colpire gli altri a palle di neve.

Si riprende a salire. Qua e là chiazze di neve candida. Ma anche rocce, pietre, e fango! E pozze d’acqua ..fangose e gelide!

Sono al 5°/6° km circa quando non ho altra scelta e sono costretta a immergere le mie scarpette nuove (comprate per l’occasione, con nemmeno 24 ore di vita) in una bella pozza di acqua e fango. Due ragazzi: “le ragazze sono passate nel fango e tu ti lamenti?? Dai muoviti!”

Robya con Gino

Robya e Gino

La sensazione di un qualcosa di gelido all’interno delle scarpe passa subito. Si sono asciugate con la stessa velocità con la quale si sono bagnate. Bene. Non ci penso più. Nemmeno le altre mille e mila volte. Ormai il sole sta sciogliendo sempre di più la neve e non ho tempo di evitare tutte le pozze e i fiumiciattoli e le cascatelle, che si creano lungo i sentieri che stiamo risalendo. Nonostante tutto, quello che ci circonda è BELLISSIMO e SPETTACOLARE.

Foto Andrea Perra

Mi giro intorno per un attimo. Mi godo il panorama e il paesaggio.

Ad un certo punto, da lontano vedo un gruppo di atleti che vengono nella nostra direzione. Chi sono? Sono gli ULTRA? I LONG? Noi, gli SHORT, no.. non credo. Nella traccia non ricordo di dover ripercorrere un lungo tratto. Noi siamo in un rettilineo con una leggera salita. Loro ovviamente in discesa e sono veloci quando ci passano affianco. Riesco a leggere dei numeri di pettorale e … ma sono anche loro della SHORT!!! Mi arrivano voci di qualcuno che dice che hanno sbagliato. Nella mia testa mi chiedo: ma stiamo sbagliando anche noi? No, non mi pare. Abbiamo i nastrini noi. E sono anche sul lato giusto. Ok, procediamo. Procedo.

Stiamo per arrivare alle antenne.
Si continua a salire.

Foto Gino Marras

E’ troppo bello per non fermarsi un attimo anche qua per ammirare il tutto.

Il sole rende ancora più vivi il verde della vegetazione e il bianco della neve con qualche tocco di “color roccia” e “color arbusto”. Riesco anche a fare un video in diretta facebook, rischiando di scivolare sulle rocce. Chi ha visto il video, avrà notato infatti che inizia con me che rido. Rido perché le mie scarpe avevano appena fatto SSSSVIUUUUP su una roccia ghiacciata mentre salivo, perdendo quasi l’equilibrio. Siamo in vetta: monte Urtigu, 1057 metri!!!

Sempre in compagnia del carissimo Gino Marras, continuo il percorso, districandomi sullo stretto sentiero che ci allontana dalla vetta.

Eccoci al famoso punto. I famosi cartelli: ULTRA e LONG a sinistra. SHORT a destra.

Voci: “aspettate! Chi è andato lì, poi è dovuto tornare indietro!”
“ma da qui?!”
“e da dove si deve passare?”
“non lo so, ma non ci sono nastrini qua”
“non ci sono gli arancioni, ma nemmeno i gialli”

Mi fermo. Mi guardo avanti.. e indietro.

Come da regolamento, avevo scaricato sul cellulare la traccia del percorso, quindi apro l’app e controllo la traccia “sì, è vero. Stiamo sbagliando. Dobbiamo tornare indietro e riprendere il percorso giusto”
“ma dobbiamo tornare ai cartelli?”
“non lo so se fino ai cartelli, ma da qua non si deve passare”
Un altro ragazzo prende lo smartphone, controlla a sua volta e mi da ragione.
Gli chiedo se è sicuro e mi dice di sì “Bene, così non ho tutta la responsabilità di aver fatto tornare indietro tutti gli altri ahauha”
Lui: “sì, è così, dobbiamo tornare indietro”.
"Bene, andiamo!”

E così facciamo. Trovando quasi subito la stradina “eccola, dev’essere quella”. “Uhmm non vedo nastrini, ma è l’unica possibilità. La traccia dice OK” Andiamo, viaaaaaa si corre!!!
E già. Perché qua siamo in discesa. Il pensiero di essere nel sentiero sbagliato e dover rifare quella salita.. AAAAHHHH no no deve essere giusto!
E dopo qualche centinaio di metri urliamo di felicità: “I NAAAAAASTRIIIIIIIINIIIIIIIIII!”
Con la leggerezza del pensiero di essere nel sentiero giusto, continuiamo a correre, ma sempre più lentamente, visto che riprende la salita e riprendiamo a calpestare neve e ghiaccio e fango.

Foto Robya

Divertente per me, meno per lei. Lei chi? Una ragazza davanti a me che mi vedo sparire. ahuahau Ha messo il piede in uno strato di ghiaccio, ma era troppo fine ed è sprofondata cadendo di lato sul fango sicuramente gelido. Tutto ok, fortunatamente e si riprende a corricchiare.

Divertentissima (per me, meno per lui) anche la scivolata con piroetta di 360 gradi con finale sulla neve, che ha fatto il carissimo Gino, in un momento in cui ci è venuto contro un cane ahuaha

Fra altre scivolate e infangate, pensiamo anche a quanto sarebbe bello fare una arrostita lì ahahah eh sì, iniziamo ad avere fame. Ma fra quanto arriviamo??

La neve è sempre più bagnata. Il sole continua a scioglierla e a crearci piccoli torrenti.

Altra tappa obbligata davanti alla “donna innevata”. Alcuni volontari si sono divertiti a fare un bel pupazzo di neve. E come non fermarmi a fare 2 foto con il carissimo Gino? Detto fatto.

Foto Gino Marras

Gino, la Signora Bianca, Robya

Man mano che riduciamo la distanza dal paese, troviamo sempre meno neve e più pozze di fango. E le lastre di ghiaccio belle lucide che prima potevano reggere il nostro peso, e magari farci pattinare, ora diventano un pericolo: meglio aggirarle.

Si scende. Siamo nuovamente immersi nella vegetazione. I miei piedi sono più in ammollo che altro, passando da una pozza all’altra di fango: “puuuuuuuuh ma qua ci sono sabbie mobili?!” Già, in alcuni punti, si sprofonda nel fango fino a oltre le caviglie! Cerco gli ultimi rimasugli di neve per pulirmi le scarpe.

Dovrebbero mancare 2 o 3 km. Questo terreno fradicio non aiuta. Ma siamo in discesa e ormai è quasi fatta. Ricordo di aver sentito qualcuno che diceva che intorno al km 17 ci sarebbe stato un tratto più difficoltoso. Forse è il punto dove ci troviamo adesso. Forse. Ma lo superiamo quasi senza problemi. Non passa molto e ci ritroviamo su un “viale”. Ed ecco le strade del paese. Ci siamo!

Ultime centinaia di metri. Il dubbio nell’ultimo incrocio. “dovete andare dritti, non scendete!” “dai che siete arrivati”.

Fianco a fianco con Gino, corriamo verso l’ultimo incrocio prima del traguardo.

Foto Nickyxeddu Fly (Nicola Orrù)

Credo di avere stampato in faccia un sorriso. L’ennesimo della giornata.

Foto Nickyxeddu Fly (Nicola Orrù)

Passiamo davanti a Nicola, il mio boy, che mi guarda meravigliato. Penso “Sì.. mi reggo ancora sulle mie gambe e sto correndo” ehehehe

Vedo il gonfiabile!

Ci passiamo sotto!

CE L’HO FATTA!!!!!

Ci bloccano il tempo. Gianni mi mette la medaglia al collo.

La guardo e la riguardo.. E’ MIA!!!

Mi raggiungono gli amici. L’abbraccio con chi mi ha aspettato al traguardo è d’obbligo!

Foto Nickyxeddu Fly (Nicola Orrù)

Mi complimento con chi è arrivato prima di me e vado finalmente a bere, prima di dirigermi alla macchina per cambiarmi e abbandonare un po’ di fango. Non sia mai che mi denuncino come coloro che si portano via la sabbia dalla spiaggia. No no, tutto il fango che riesco a togliermi, lo lascio volentieri a Santu Lussurgiu ehehehe

Le mie scarpette al rientro dal Trail

Mentre finisco di lavarmi e cambiarmi alla macchina, vedo da lontano il mitico Teodoro Antonello Mura. Percepisco una tranquillità nel suo sguardo, come se avesse appena fatto il riscaldamento. Ok, forse non è questo il suo stato d’animo, ma così sembra. Un cenno forse di preoccupazione del tipo: “dove devo andare?” “VAIII TEOOO, ANCORA DRITTO E POI A DESTRA E SEI ARRIVATO!!!” “GRAAANDEEE”.

Mi giro verso Nico e gli dico: “lui sta chiudendo la CINQUANTA CHILOMETRI!!! CIN-QUAN-TA”.

Chiudiamo la macchina e ci dirigiamo nuovamente al traguardo, dove faccio in tempo a dare un 5 a Teo e con molta calma, con gli altri amici, ci dirigiamo a prendere il nostro meritatissimo piatto di pasta!

Un ringraziamento va a chi ha permesso che tutto questo si facesse, a chi l’ha organizzato e curato in (quasi) ogni minimo particolare. GRAZIE GIANNI!

Ci vediamo a Sinnai il 17 Febbraio, al Trail dei Cervi!

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